recensione apparsa su «La Gazzetta di Parma» di venerdì 6 marzo, firmata Elisa Fabbri.
scheda del libro http://www.faraeditore.it/html/siacosache/segretopoeta.html
In un alternarsi di realtà velate, di scoperte emozionanti, di pericoli e di rivelazioni, si snoda la trama del libro. Il grande tema della storia è proprio la ricerca, che porta il poeta ad partire dal luogo natio per seguire la voce di altri poeti, di cantori di gesta, fino ad incontrare le radici delle vicende di re Artù, di Tristano e Isotta, del Santo Graal. Bretagna, Inghilterra, Cornovaglia, fra fitti boschi e monasteri sono i luoghi, fortemente simbolici, del peregrinare, rappresentati con grande intensità pittorica; con altrettanta forza e suggestione sono descritti i personaggi che il protagonista incontra sul suo cammino: monaci, eretici, narratori di antiche saghe, donne fatali. La trama è fitta di eventi che si intersecano e formano uno scenario ora luminoso ora inquietante in un crescendo emotivo ricco di pathos. Le figure e le storie in cui Crestien si imbatte hanno insite in loro l’ambiguità e l’intensità dei grandi misteri medioevali, mentre il protagonista è lacerato da sentimenti contrastanti: ansia, timore, trepidazione, amore. È un’opera che racchiude storia, leggende, miti, in un sincretismo armonico e coinvolgente. Crestien è un “cacciatore di racconti”, assetato di conoscere le storie su cui si basa la cultura del suo tempo. Vive così un viaggio iniziatico, spingendosi in territori pericolosi, avvicinando santità e stregoneria, il nucleo delle antiche saghe e le espressioni di archetipi sacri e profani. Il poeta, che vorrebbe dare forma armonica alle contraddizioni che incontra, resta testimone di misteri, delle figure interiori cangianti e mutevoli con le quali l’uomo crea il proprio viaggio interiore.
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