All'Istituto Alberto Marvelli a Mellano LA RISONANZA DELL'AMORE DI CRISTO. Il novizio Marco stava studiando nella sua camera a voce alta perché aveva imparato da un maestro di scuola che ascoltando e ripetendo ciò che si era ascoltato a voce alta ce lo si imprimeva meglio nella mente e quindi lo si percepiva meglio. A Marco era stato affidato lo studio dei termini LIBERTA', GRAZIA e SALVEZZA del pensiero cristiano che riguardava la schiavitù interiore generata dal peccato. Alcuni pensano che il problema della libertà si accentri sulla volontà come per l'espressione "Pace in terra agli uomini di buona volontà..." ma invece, Marco incontrò il Vescovo Anselmi che sosteneva che la Pace e la purificazione interiore non dipendessero proprio del tutto sulla volontà umana e nemmeno dal suo intelletto, ma dalla Grazia divina come indispensabile strumento alla liberazione dell'uomo. Infatti, la volontà dell'uomo è spesso corrotta e non potrebbe liberarsi dalla schiavitù del corpo senza l'intervento divino de la rigenerazione operata da Cristo, ma purtroppo come spesso accade non ci si documenta abbastanza sul discorso di separazione fra esperienza e mondo della libertà in quanto della libertà non si dà esperienza in quanto questa è deterministica. Nulla vieta di pensare che le cose in sé stesse, e anzitutto l'anima, obbediscano ad una causalità libera. Questa possibilità diviene necessità di fronte al fatto della ragione ovvero di fronte alla presenza nell'uomo della legge morale. Marco si sottolineò in rosso quest'ultimo capoverso perché sapeva che il suo insegnante Vittorio era molto esigente al riguardo e quindi ripeté più volte quella frase a voce alta per farla risuonare meglio dentro di sé in modo che divenisse più efficace e si imprimesse meglio nelle sue meningi. Egli in questa maniera non solo imparava meglio, ma poteva riportare non solo al suo professore un concetto, ma un effetto ascoltando meglio l'eco che produceva la sua voce nella stanza mentre pronunciava ad alta voce quel concetto per dargli maggiore importanza e per fare in modo che non diventasse riduttivo o chiuso dentro a degli schemi quando invece era meglio liberarlo a produrre una nuova elaborazione da cui potessero partire altri spunti di riflessione e quindi nuovi sviluppi. La sua voce quindi si scontrava nella stanza con degli ostacoli che la rimandavano a lui, in maniera potente come la frase di una mamma che gli aveva detto quando lui le aveva risposto riguardo al problema di suo figlio Cristian di rimanere inibito ed introverso "Meglio che ascolti la lezione dalla SUA stessa voce, dal suono della sua stessa bocca, come se stesse ascoltando la sua Coscienza", la mamma rispose "NON ci avevo pensato" eppure, invece, sia lei che suo figlio ne avevano bisogno di riascoltarsi se no poi non sarebbero mai riusciti a comprendersi e nemmeno ad avere un dialogo lineare fra di loro se comprimevano i loro sentimenti, le loro emozioni così come molti giovani che poi arrivano al fatalismo autodistruttivo. L'eco che fa la Parola divina in noi è importante perché rappresenta uno stimolo di imprinting esistenziale per l'uomo che è l'essere stesso della scelta e della decisione fra bene e male. Nessun uomo può sottrarsi alla sua chiamata che impone di dare senso trascendente alle sue azioni e questo può accadere solo e soltanto se si arriva alla topica "Ascoltati mentre parli e cerca di ricordartelo non solo nella memoria, ma di imprimerlo dentro al cuore prima ancora che nella mente". Alcuni suoni infatti sono acri, rabbiosi, ribelli, insubordinati e invece quelli che non si pronunciano mai per paura del giudizio altrui cara mamma di Cristian e che rimangono compressi prima o poi dilaniano l'anima e la ripiegano ad un disvalore dei sentimenti e delle emozioni: bisogna invece confidare in Cristo che la voce della Parola non sia una voce vana, così come la risonanza dell'amore e che abbia sempre il giusto effetto come quello per lo meno di riuscire a smuovere dentro e di far uscire la parte migliore di noi. D'altronde anche Cristo sulla croce usò un grido verso il Padre, fece uscire il suo amore con un grido prima di spirare e questo ebbe l'effetto di spaccare il velo del Tempio, di colpire l'anima di un soldato, di un persecutore che disse "Davvero costui era figlio di Dio". E' vero cara mamma di Cristian che l'uomo è confinato nella singolarità accidentale che lo rende diverso e lontano da certi canoni dell'esistenza prevista dalla massa ed è perciò che ogni ragione e fondamento del suo scegliere gli paiono indecifrabili ed in ultimo destinati sempre allo smacco e al fallimento e destinati spesso a non avere seguito, però cara mamma di Cristian Cristo ci ha dato una speranza perché egli rappresenta la figura emblematica del paradosso dell'esistenza umana che nella mortificazione, nella frustrazione, nella sconfitta può trovare comunque delle opportunità per costruire cercando soluzioni di affrancamento dell'uomo dalle schiavitù dell'egoismo, dell'avidità, della gelosia, dell'invidia, della lussuria, dell'accidia e dell'irascibilità. Il dibattito attuale per evitare che le mortificazioni della correzione e della giusta punizione o rimprovero si traducano in tragedia di delitti e violenze è incentrato caro Zamparetti Marco sul significato politico-giuridico e psicologico fra linertà negativa (cioè libertà da regole, leggi, protocolli, discipline e procedure) e la libertà positiva di che è più che altro di carattere filosofico. La libertà intesa come assenza di impedimenti ed obblighi, comandi e divieti è intesa oggi con l'espressione to be able essere idonei, abilitati specie nella sfera individuale che deve essere tutelato da eventuali ingerenze e quindi a livello della democrazia ci deve essere cara mamma di Cristian una partecipazione attiva dei figli alle decisioni politiche e sociali che sono connessi a concetti di autonomia, indipendenza ed autogoverno del soggetto. La domanda preminente è "Come si fa a governare i propri impulsi di rabbia, di sensazione di sconfitta e le proprie ossessioni e fissazioni??". Si deve compilare in proposta una tabella per A) a cosa o a chi si riferisce principalmente una persona o meglio con chi si confronta cara mamma di Cristian quando fa le proprie scelte o compie le proprie azioni?? B) Che cosa si intende per ostacolo o impedimento alla libertà e che cosa per azione deliberata ed intenzionale specie nell'ambito giuridico?? C) Che cosa si intende per coerenza etica alle regole della morale universalmente riconosciute e soprattutto per impegno sociale?? D) Che cosa si intende per istinto o pulsione negativa a livello dell'intervento nella cura psicologica?? Bisogna stabilire una specie di corollario del valore delle emozioni e dei sentimenti negativi se no poi i poli sono drammatici e riguardano il suicidio, l'omicidio, l'autolesionismo, la violenza, il conflitto feroce. La mente ragiona, il cuore se comprende propone e perdona, ma è dalla bocca che escono i suoni o le cose peggiori o migliori, fra cui il primo atto è quello del riconoscimento genitoriale nella parola mamma o babbo e poi seguono i colori per cui nello spettro dell'autismo così come in quello di una grave deviazione mentale aggressiva appare l'evidenza di come risuoni il colore rosso e le sue variabili perché rappresentano il fuoco, il pericolo che si insinua nel cervello, ma poi è il verde della bile della rabbia il più pericoloso e perciò bisogna dare una tonalità giusta anche al suono perché quello aspro e agro è il più stridente che stimola a compiere il male e a rimanere senza filtro nella provocazione perdente.
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