giovedì 25 gennaio 2024

Fabio Orrico vince il Narrapoetando 2024. Complimenti!

Questa edizione del concorso Narrapoetando vede un solo vincitore. Un grazie sentito ai giurati:  Ruven Latiani/Corrado Fantoni, Francesco Di Sibio, Maddalena Sterpetti e Stefano Martello. I poeti vincitori in farapoesia.


Narrapoetando 2024

Vincitore assoluto 

Matrimonio a Tijuana di Fabio Orrico (Rimini)


Fabio Orrico è nato, vive e lavora a Rimini. Ha pubblicato sei romanzi, tra i quali Estate nera (Golem edizioni 2017), Giorni feriali (Italic 2019) e L’esattore (Brè edizioni 2022). Parla di cinema e fumetti sul canale LowProfile - YouTube

«Ruvido. Irriverente. Sottile ed efficace nelle pur pochissime descrizioni o tratteggi dei personaggi che corredano ogni racconto. Disorientante a volte o tagliente e crudo nelle conclusioni che però paiono non concludere nessuna storia. La vera sostanza di Matrimonio a Tijuana è nell'assenza di confini; aperture e chiusure degli scritti non hanno limiti narrativi, potrebbero riaprirsi pagine più in là e il lettore/lettrice tornerebbe a leggere incuriosito dal fraseggio e dai contenuti dove tutto ha una sua linearità, non si percepisce nessuna recita né forzatura tantomeno maschere che nascondono o finzioni artefatte. Tutto è di vita ed è di vissuto.» (Maddalena Sterpetti)


«Nulla è certo, soprattutto il futuro. I racconti ci portano freudianamente a interiorizzare l’asse intorno a cui ruotano le storie. La carica erotica si scioglie in ambienti familiari e quotidiani. Il primo racconto, da cui prende il titolo la raccolta, è l’unico più distante, ma altrettanto intimo, nel narrare uno dei vari matrimoni di Norma Jeane Mortenson Baker, la fragile donna che si trasformava nella diva Marilyn Monroe.» (Francesco Di Sibio)


Altri giudizi


Su Un mucchio di storie di Giovanna Iorio (Londra)

«Leggendo questa prosa si ha continuamente l’impressione di avere notizia di notizie che s'infrangono sulla pagina, notizie che danno informazione di se stesse ai fini di una narrazione auto-sorvegliata, cioè che mira sé stessa continuamente come in uno specchio, in un “io” narrante ipertrofico che invade ogni minimo rigagnolo del tessuto narrativo. Ciò, in sé, non è poi così originale, ma sicuramente ha un impatto di lettura assai migliore ed efficace rispetto gli altri due racconti in concorso.» (Ruven Latiàni/Corrado Fantoni)

«Mi piacciono molto i mucchi di storie, mi mettono allegria. Mi danno speranza e, in generale, l’idea che l’autore/autrice di turno sappia scrivere di Tutto, intercettando l’esistente e spogliandosi di ciò che piace o di ciò che conosce. Prima delle parole di questo racconto, insomma, trovo confortante e coraggiosa la sua struttura e il suo campo d’indagine.» (Stefano Martello)

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