All'Istituto Alberto Marvelli in collaborazione (spero) con Giovanni Fioriti edizioni SUBLIME AMOR DOCENTE. Il professor Paradiso voleva insegnare il principio di giustificazione che indica l'azione di Dio nei riguardi dell'uomo peccatore e riguarda il rapporto che si ha con Dio. giusto è colui che adempie la legge divina. Dio è giusto giudice, in cui misteriosamente si congiungono gli attributi della giustizia e misericordia per cui il credente è giustificato nella fede nella morte e resurrezione di Cristo dal peccato originale. Tuttavia, il professor Paradiso, non era sufficientemente pronto in quanto seppure anche nel diritto naturale è un insieme di norme esistenti come tali, indipendentemente dal fatto di essere accettate o da qualunque diritto positivo, esse avrebbero lo stesso oggetto del diritto positivo ed in tale senso la parte morale assoluta ed eterna che riguarda le azioni giuridiche può generare un conflitto interiore grave se non corrisponde al diritto naturale che toglie legittimità alla pretesa di obbedienza avanzata dal diritto positivo, che viene considerato NON diritto. La scelta sta fra la resistenza attiva, quella passiva oppure obbedienza passiva. In una estrema visione, dunque, Paradiso riconosceva in sé una concezione assoluta e statica della morale ed una tendenza a giudicare la giustizia o ingiustizia dei diritti positivi attribuendo o negando loro il titolo onorifico di diritto. Il diritto, ma ingiusto ovvero non diritto perché ingiusto deve attenersi a criteri oggettivi ed eterni di giudizio morale sul diritto positivo, criteri che possano essere dunque riconosciuti e dichiarati veri. Uno dei principali criteri oggettivi è l'autoevidenza (alla ragione) dei principi del diritto naturale; altro mezzo è il ricorso all'intuizione o senso morale di ciascuno; infine ciò che è costante nelle diverse società è anche naturale e costituisce diritto naturale. Comunque, in tempi moderni, la natura a cui si fa riferimento in primo luogo è quella razionale che è dimostrato essere giusto. Alcuni principi però come dare a ciascuno il suo sono in realtà vuoti e puramente formali ed ecco perché il professor Paradiso decise di raccogliere alcune lettere dove si poteva determinare che cosa ciascuno deve naturalmente considerare suo e di ciò che può essere mutevole nel contenuto, nei tempi e nei luoghi dovuta più che altro a fallacia naturalistica, che presuppone di trarre conclusioni prescrittive o valutative dalla descrizione di un fatto, sia pure il fatto che certe norme (morali) siano diffuse in una o tutte le società. 1° LETTERA A PARADISO - "Caro Paradiso, sono una ragazza di 22 anni, che ha vissuto un grave trauma stradale, nel quale la mia auto si è accartocciata tutta ed io sono rimasta illesa per miracolo. Ora vivo con dei veri e propri attacchi di panico quando salgo in auto ed inoltre talvolta Mi si fermano le gambe e quando parlo della mia esperienza traumatica con qualcuno divento ansiosa e comincio a blaterare senza accorgermene e poi ho sviluppato maggiormente un sistema difensivo diffidente e particolarmente aggressivo specie nei confronti di chi mi critica e Mi appella per motivi che io ritengo essere offensivi o svilenti la mia persona. Dal punto di vista della mia espressione affettiva, lo confesso, Mi sento particolarmente inibita anche a livello neurofisiologico oltre che educativo da quella che pare essere una neuroschisi vertebrale e cioè un mancanza di saldatura dell'arco posteriore vertebrale con estroflessione erniaria e dell'intera porzione midollare che provoca deformazione dei piedi e preminenti turbe nervose e poi infermità sia agli sfinteri che agli arti inferiori e (dicono) potrebbe anche trattarsi di spina bifida occulta che provoca anche peli sulla cute che ricopre il sacco erniario e pigmentazione anormale nella zona interessata. Nonostante i miei genitori Mi diano materialmente supporto io ho una pulsione che non ottiene mai il proprio soddisfacimento diretto (non raggiunge alcuna meta) ed è per questo che ripiego su oggetti surrogati come un paio di scarpe di marca oppure un viaggio e tutto ciò Mi porta alla sublimazione parziale sessuale dato che (lo confesso) a tale livello faccio molta fatica ad esprimermi ed anzi ho un rapporto piuttosto tendente alla bulimia con il mio corpo. Perciò accetterei qualsiasi consiglio che Mi allontani del tutto dalla mia inibizione interna che ha luogo nel mio tessuto nervoso a causa non solo della patologia di schisi, ma anche dell'impostazione educativa del tentativo di eliminazione aggressiva da parte mia di una risposta appresa che comporta poi una inibizione esterna che indica la soppressione temporanea di una risposta condizionata come quella di essere una iettatrice malaugurata da cui conseguono determinati atteggiamenti superstiziosi degli amici che frequento e tutto ciò potrebbe diventare uno stimolo psico-somatico di disturbo cruciale e critico che accompagna poi lo stimolo condizionale. Spero davvero di poter cominciare con te un percorso terapeutico per modo tale che io possa uscire al meglio da questa situazione che Mi lacera dentro e che non Mi fa vivere bene anche se so già che tu Mi suggerirai di uscire dall'ambiente di casa e di crearmi una vita autonoma ed indipendente in cui possa esprimere davvero al meglio la mia indole e la mia essenza. Sarei contenta se scrivessi sul tuo blog la risposta al mio interrogativo: ce la posso fare secondo te?? Io voglio riuscire ad amare e a sentirmi amata e voglio farlo con tutta me stessa, anima e corpo per sentirmi veramente viva. CIAO Grazie"
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