mercoledì 6 dicembre 2023

 PROBLEMI LOGISTICI DI APPLICAZIONE PROCEDURALE FRA FICTION E REALTA' SANITARIA VERA. Dopo avere visto la fiction "Un professore 2" dove si parlava di malformazione arterovenosa MAV una specie di neuroradiologa proponeva alla dottoressa Giampalma un Angio-RM con TOF 2D senza mdc dove si potesse valutare l'ansiotropia della diffusione in ambito encefalico per applicazione dei gradienti di eco lungo i 3 assi dello spazio cartesiano, in cui ciascuna delle immagini contiene un valore relativo alla direzione considerata. Per ottenere un'immagine dipendente esclusivamente dall'intensità totale delle 3 immagini ottenute su 3 direzioni bisogna effettuare ricombinazioni per MEDIA GEOMETRICA estraendo la radice cubica del prodotto tra le 3 immagini dove si considera per primo un DWI lungo x DWI lungo y x DWI lungo z dove il DWI presenta un contrasto su T2-pesato insieme al contrasto dovuto alle differenze di effetto T2 shine-through e dove successivamente si deve rimuovere il contrasto T2-pesato attraverso una divisione in cui NON vi sia l'applicazione della coppia di gradienti opposti (in  pratica un fattore b _0), ottenendo quindi una intensità di segnale PROPORZIONALE SOLTANTO AL TERMINE ESPONENZIALE della formula che servirebbe poi a creare una mappatura in cui l'immagine ha una intensità di segnale proporzionale soltanto al valore dell'area REALE di malformazione oppure di angioma cerebrale o area ischemica. Prima di fare un esempio terra a terra per comprendere come funzionerebbe la proposta, bisogna fare una dovuta premessa che si usano in questa proposta TE (tempi di eco) possibilmente brevi perchè gli spin possano risentire di meno del gradiente di selezione degli strati ed anche perchè in alcuni soggetti specie tendenti in particolare modo al gigantismo come l'attore Gasman i flussi sanguigni possono essere turbolenti o comunque complessi e quindi in tali casi probabilmente bisogna usare un TR (tempo di rilassamento) un po' più lungo con un flip angle di 35° gradi circa ed un margine di area proposto di alone o ombra ischemica di 5° e quindi una variabile fra 30° e 40° con un angolo giro della spirale di 10° totali. Quindi chiamando all'appello un bravissimo architetto farei 30° + 40° + 35°/3 = 80° (numero pari più facile da suddividere) di cui la 3° parte è 26° e tenendo conto che per il calcolo proposto occorrono 3 immagini dei 3 assi cartesiani che siano esaustive allora lascio da parte 1° della spirale di scarto per ogni immagine per un valore complessivo di 3° come il cubo, quindi su 10° di spirale si tolgono 3° per 7° su cui abbiamo la prima immagine; poi aggiungiamo 1° grado della fase di giro ed altri 3° e quindi 11° della 2° immagine; poi aggiungiamo 2° della fase di giro e poi 3° = 16° su 35° proposti che x 3 immagini danno 48° di angolo di giro da cui si tolgono i 35° = 13° PROVA DEL 9 che la fase mediana deve aggiungere ad 11° altri 2° per 13° dell'asse intermedio o meglio della direzione del suo vettore. Poi abbiamo 35° - 13° = 22° cioè esattamente 11° x 2 del 2D applicato e questa è la 2° fetta critica, ma il vettore può variare a seconda del problema arterovenoso a 26° con 4° in più per la malformazione (appunto) oppure a 22° - 4 ° = 18° della PROVA DEL 9 dei 5° in più che nel giro spirale dell'apparecchiatura si aggiungono perchè i magneti possano beccare il 2° vettore in quanto poi il 3° vettore è su 18° + 5° di scarto = 23° con un minimo grado in più rispetto ai 22° che non è altro che l'angolo giro PROVA DEL 9. In sostanza poi se la proposta viene ritenuta valida la media si stalla per 13° + 18° + 22° (lasciando da parte il margine dell'alone ombra ischemica) /3 = 38° PROVONA DEL 9 che i gradi sono 35° + i 3° del 3 cubico!! Per favore NON Mi dite che non ho svolto l'operazione in maniera prosaica perchè altrimenti rispondo che NON me ne frega un fico secco, io cerco di portare a casa il risultato tentando di evitare l'alonico effetto. CIAO: 

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