giovedì 21 settembre 2023

 FILOSOFIA DI UNA AVVOCATESSA. L'avvocatessa pensava che bisognava  creare con i centri di accoglienza Caritas degli accordi di presupposizione allo scopo di trovare dei rimedi adeguati per quelle situazioni in cui venendo a mancare per circostanze indipendenti dalle parti il presupposto sul quale il negozio giuridico di prestazione d'opera o di servizio era stato creato e concluso, l'economia poi di quest'ultimo risultasse alterata o sconvolta da ulteriori afflussi incontenibili di migranti o da conflitti di interesse che si configurava quando concorrevano condizioni che rispetto alle decisioni da prendere apparissero idonee a vulnerare o peggio infierire sulla imparzialità e serenità delle persone chiamate in rappresentanza per decidere fra cui c'era anche l'editore Alessandro Ramberti che aveva il compito come editore di fornire le più corrette informazioni specie riguardo al FALSO IDEOLOGICO che era stato proposto ufficialmente in una chiesa là dove si poteva velatamente intendere che chi NON potesse permettersi di elargire alla parrocchia 1.000 euro di prestito o NON potesse fare valere il proprio apporto come volontariato totalmente gratuito o come servizio NON valesse nulla o non potesse avere alcun rilievo a livello decisionale o di ruolo riguardo gli atti progettuali o propositivi, là dove, invece, la parrocchia dovrebbe essere il luogo di maggiore tutela sociale di garanzia verso i deboli, i fragili ed i vulnerabili che non possono difendersi e che hanno bisogno di essere protetti come l'avvocatessa dal manto di comprensione e di misericordia della Santa Madre del cielo Maria. Nell'ordinamento italiano, la recente giurisprudenza definisce la presupposizione come una situazione di fatto per cui da certi atti ci saranno sempre alcuni che si avvantaggeranno a scapito di altri e che potrebbero recare loro danno di emarginazione e di scarsa considerazione all'interno dell'inclusione socio-economica così da generare ostacoli alle evoluzioni di grado e di prestigio all'interno dei posti di lavoro o della politica di riserva nel contesto autoritario governativo. Durante il suo iter formativo, la dottoressa aveva capito sulla propria pelle dove certe volte aveva pagato una eccessiva onerosità e questo in base anche all'art. 1467 del codice civile che la dottoressa voleva esemplìficare facendo l'esempio di un bonus di 500 euro cui aveva diritto per l'acquisto di una bicicletta elettrica in seguito ad un programma della regione Emilia-Romagna di finanziamento e miglioramento della qualità dell'aria nel territorio delle regioni del bacino padano redatto dal Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica approvato anche dal suo presidente Stefano Bonaccini. Così la dottoressa aveva pensato che nello stesso programma potesse includere anche l'acquisto di una caldaia nuova del valore di 3.000 euro di cui con la restituzione di 500 euro si sarebbe ritrovata a spendere 2.500 euro reali, mentre poi tutti gli anni le sarebbero stati restituiti sulla compilazione del 730 fiscale 150 euro che poteva rilanciare in banca insieme ai 500 euro del bonus bicicletta per un totale iniziale di 650 euro che con l'interesse bancario del 2% = 13 euro che si aggiungevano per un totale di 663 euro al primo anno che poi con l'aggiunta di altri 150 euro al 2° anno x 2% di interesse = 3 euro e quindi 153 euro Mi davano in definitiva 663 + 153 = 816 euro a cui si aggiungevano altri 153 euro x 8 anni = 1.224 euro e quindi avrebbe raggiunto l'importo di 1.224 + 816 = 2.040 nel giro di 10 anni, mentre sia l'idraulico che il tecnico della caldaia avrebbero potuto rilanciare da par loro 3.000 X 22% di IVA = 660 euro/2 = 330 euro a cui si aggiungevano gli altri 150 euro di rilancio dell'importo commercializzato su  730/2 = 75 euro e quindi erano in effetti 330 + 75 = 405 euro ciascuno x 2% = 8,10 euro e quindi in sostanza 413,10 euro ciascuno x 10 caldaie minime vendute = 4.131 euro che costituisce il 10% del venduto per poter ottenere un ulteriore sconto fiscale sui 2.040 e quindi in sostanza uno sconto di 204 euro che se sommati ai 330 euro dell'IVA diviso 2 = 534 di bonus e quindi superano il bonus regionale di 34 euro PROVA DEL 9 che l'ingaggio era di 330 euro con un minimo guadagno per interessi di 10 euro e così' con 340 x 10 ingaggi e adesioni = 3.400/2 = 1.700 euro di guadagno per il figlio di Zambelli Massimiliano o per l'assunzione togliendo i 500 euro del bonus di un aiutante pulitore o smontatore caldaie anche extra-comunitario al prezzo di 1.250 euro suggeriti da una Gentile ragazza ieri presso un rivenditore di bike nel centro di Rimini. Questi erano secondo la dottoressa nonchè avvocatessa fatti, non parole al vento per prospettare la migliore filosofia: fare contratti che tengano conto di più esigenze con le dovute pertinenze. 

Nessun commento: