DONNE AL BIVIO PSICOPRATICO. La trasposizione dello scrittorio non può mai del tutto essere aliena di sentimenti nella morbidezza dei versi che si susseguono secchi e nervosamente cadenzati: lo scrittorio non mente. A volte i passi si frantumano come onde fortemente vibranti in unità significanti di altissima tensione emotiva, altre invece riducono la metafora a violento attrito semantico, sopprimendo i nessi logici normali e tu Paola Turroni vorresti come la Cvetaeva come voce allo specchio trasformarti attraverso la poetica in ruvide e talvolta brutali trame intrise del fumo di sigaretta e dense di volute fonetiche. A questa particolare scrittura convulsa corrispondono tematiche di donne che nell'enfasi del trasporto tentano di convertire i gesti quotidiani e persino la miseria in momenti di esasperata drammaticità fra cui persino la maternità diviene un momento scenico teatrale trovando nei miti femminili della storia degli ideali di alter ego di violente personalità che vorrebbero imporsi al circostante. La ricerca espressiva però non considera l'avanguardia in quanto lo sperimentalismo linguistico è pressochè parallelo ai cubo futuristi in particolare per quanto riguarda la fragilità dell'individuo e l'oscuro senso di solitudine che faceva parte di Pasternak a cui la Cvetaeva pare apparentata nella sua concisione visionaria. L'impressione psicopratica è che le nevrosi vissute da tipologie di donne che tentano con ogni mezzo di uscire dagli schemi prefissati da un regime non solo socio-politico, ma pure educativo istituzionale è un tentativo di rimozione nell'inconscio di un aspetto fondamentale nella vita psichica che si compone di 2 ipotesi: quella della relazione tra le manifestazioni nevrotiche e le forme storico-culturali in cui vivono le donne ad un continuo bivio psicofisico e quella ben più grave della concreta possibilità di rimozione dall'inconscio non solo di ciò che la coscienza collettiva o culturale appresa giudica riprovevole come la parte lesbica oppure quella di un amante segreto in cui si pone un ideale erotico o di massima affinità, ma anche altri aspetti della vita psichica come il complessato rapporto con la figura paterna che con un nomignolo di un codice affettivo morboso chiama alla scrittura diligente. Da queste impressioni discendono conflitti tra elementi coscienti ed inconsci della personalità la cui fenomenologia non può essere confinata nell'ambito della teoria di rimozione dell'eros dal corpo in quanto questa considerazione evidenzierebbe forti limiti da parte di uditori sufficientemente informati in merito di carenze o sensi di impotenza o inadeguatezza affettive. La psicoanalisi oggi cara Paola Turroni implica una precisa e particolareggiata visione sullo sviluppo della sessualità in fasi distinte e successive, con la conseguente instaurazione di forme di rapporti inrterpersonali per cui ogni regressione come la tua o quella di altre donne della tipologia inibita comporta il preciso riprodursi di un aspetto prefissato che dovrebbe essere simile se non addirittura emulare a livello dell'espressione concreta affettiva desiderata da un patner quella paterna e che invece dovrebbe essere superata in età post-puberale per ottenere un rapporto più dinamico per il nuovo carattere della dottrina e di una innovativa ontogenesi che vuole avvicinarsi ad una più esauriente spiegazione delle manifestazioni psichiche specie quelle patologiche che bloccano l'eros o espongono troppo la donna o comunque la parte femminile a violenze e soprusi. Le trasformazioni letterarie e poetiche dei simboli della libido paiono voler generare una particolare energia per mezzo della quale si possono manifestare le qualità degli istinti di vita e di procreazione che però spesso vengono inibiti da stadi anteriori dello sviluppo organico ormonale in genere specie per le forme lesbiche o omosessuali che in alcune donne o individui transgender o che si autodefiniscono gender fluide significano nella sessualità adulta avere forme infantili mai ben sviluppate simili a quelle incestuose di secondo o pedofile di 2° grado. La critica letteraria coincide quindi con i tentativi di creare osservatori per distinguere le tipologie psicologiche moderne e discernere i modelli evolutivi nelle loro riduzioni e nelle differenze di forme incomplete di sviluppo psicofisico e in altre in cui lo sviluppo non viene adeguatamente stimolato e insomma cercare di capire fin dove agiscono i problemi di sviluppo organico ormonale e dove quelli di imprinting educativo socio-culturale. Trattare questa parte è uno studio complicato ed oneroso, ma la trasposizione dello scrittorio serve proprio a questo nelle maggiori intese ed accordi fra vari autori psicologi che tentano di trovare soluzioni adeguate ai vari casi che si presentano in studio specie riguardo le manifestazioni erotiche nella loro matrice di inconscio personale ed in quella collettiva nel momento in cui imperversano le influenze dei social network che potrebbero falsare ed enfatizzare tutto persino l'identità con surrogati o modelli topici stereotipati o di stigma particolarmente imponenti. E' importante in tale senso lo sforzo e l'intento chiarificatore di tanti autori che lavorano sullo studio della natura inconscia nel paragone con archetipi e le forme universali del pensiero nelle loro categorie dell'idealismo critico. Ogni traccia mnestica ereditagta potrebbe riscattare la dottrina dell'inconscio collettivo di perseguire fini neofascisti o anarchici ed invece di spostare l'attenzione su modelli più moderati, Questa è la proposta progettuale che vorrei portare avanti con amore che nello scrivere diventa davvero responsabile e poi si tramuta in espressione reale e concreta.
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