domenica 28 maggio 2023

 LA PENTECOSTE SBAGLIATA. Quando ero bambina ero molto emozionata di poter essere una discepola di Cristo e di ricevere lo Spirito Santo attraverso il sacramento della Cresima. La catechista ci parlava del fatto che con questo sacramento saremmo diventati soldati di Cristo ed io già Mi immaginavo con una di quelle pesantissime corazze medioevali, con un elmo sul capo e con uno scudo e un alabarda che mi avrebbe reso forte di fronte ai nemici, di fronte alle vicissitudini della vita, al dolore, alla sofferenza e alle inevitabili sconfitte o crudeltà dell'esistenza. Mi accorsi ben presto che non era così e che invece caro Vescovo Anselmi quello schiaffetto che avevo ricevuto alla mia confermazione significava anche saper accettare le proprie debolezze, le proprie fragilità e vulnerabilità, significava anche saper accogliere i momenti di crisi e le cadute di disperazione, di annullamento, di svilimento e significava accettare di non riuscire a raggiungere la propria realizzazione ed i propri obiettivi. Infatti, durante, un omelia un sacerdote, mi ha ricordato che non c'è solo il simbolo dello schiaffetto, ma c'è anche quello dell'olio di un unzione che permea tutti i nostri intendimenti dalla mente, alla parola e al cuore, ma per me questa visione era sbagliata perchè se così fosse stato io avrei dovuto trovare il coraggio di fare una critica costruttiva al bilancio parrocchiale pubblicato sul suo giornalino "Ci siamo" ed invece volevo vivere più tranquilla, volevo vivere solo del compiacimento di vedermi presente alla santa messa e di partecipare con il passaggio per l'obolo a sentirmi già così parte della comunità cristiana: tanto bastava ed era sufficiente a dire che lo Spirito Santo era davvero sceso anche su di me. Invece una voce interiore, mi richiamava al mio dovere di autentica cristiana, anche se ciò poteva senz'altro significare attirarsi molte antipatie e fare sortire dei disappunti specialmente nel Parroco di Sant'Agostino don  Vittorio Metalli per il coraggio di dovergli ricordare che come consacrato ha fatto voto di povertà, oltre che di castità ed obbedienza e che quindi diventa inaccettabile in condizioni come quelle che viviamo di emergenza dei fratelli e sorelle alluvionati che la spesa per gli esercizi spirituali si aggiri su 6.925, così come che la spesa per le stampe e il giornalino sia di 4.180,75 e le spese diocesane si aggirino sui 7.080 quando la Chiesa usufruisce dell'8 X 1000 che molti firmano all'atto della dichiarazione dei redditi così poi come può anche usufruire essendo una Comunità senza scopi di lucro del 5 X 1000 e quindi avendo un introito di 54.352,32 X 8 X 1000 = 434,82 che si sommano al 5 X 1000 = 271,76 per un importo totale di = 706,58 con i quali già si potrebbero pagare le spese di cancelleria dell'importo di 611,96 rimandoci in tasca = 94,62  che potrebbero essere messi in deposito ogni mese X 7 mesi fino a fine anno = 662,34 e perciò mi ritroverei con 662,34 - 611,96 = 50,34 in più in conto capitale + 94,62 = 144,96 sui quali calcolo il 2% di interesse bancario = 2,90 che uso dalle offerte X 7 gg X 4 settimane X 12 mesi = 974,40 a cui aggiungo i 144,96 derivanti dal rendimento dello scarto su 8 e 5 X 1000 = 1.119,36 con i quali pago una parte di interessi ed oneri bancari corrispondenti a 3.149,23 e rimanendomi da pagare ancora 2.029,87 che devo togliere dal costo degli esercizi spirituali (don Vittorio ne farà di meno) di 6.925 = 4.895,13 che superano i costi delle stampe e giornalino di - 4.180,75 = 714,75 che devo togliere da queste stesse spese (si faranno meno giornalini e santini o volantini e ognuno si farà una fotocopia) quindi = 3.466 ed a questo punto diminuiscono anche gli interessi e gli oneri bancari per un valore di 3.466 - 3.149,23 = 316,77 con i quali pago una parte di spese di attività parrocchiali di 704,24 = 387,47. A questo punto poi suddivido i 54.352,32/4 trimestri = 13.588,08 su cui calcolo per la legge 104 l'IVA di sgravio del 22% dato che ci sono dei disabili che si assistono = 2.989,38 con cui pago una parte delle assicurazioni di 3.995,63 = 1.006,25 rimanenti da pagare. A questo punto rifaccio tutto il calcolo proposto sul giornalino parrocchiale e quindi Remunerazioni 31.441,12 + imposte 12.614,25 + Assicurazioni 1.006,25 dopo il mio aggiustamento; immobili 38.234,20 + 0 cancelleria dopo il mio aggiustamento; + interessi ed oneri bancari 2.029,87 dopo il mio aggiustamento; + utenze riscaldamento 37.672,45 + utenze elettricità 23.022,36 + acqua 4.958,38 + telefono 2.120,38 + carità 1.872,43 + spese parrocchiali 387,47 dopo il mio aggiustamento; + spese per la carità di nuovo 7.284,90 + spese diocesane 7.080 + esercizi spirituali famosi e campi scuola 4.895,13 dopo il mio aggiustamento, stampe e giornalino 3.466 dopo il mio aggiustamento = 178.085,19 che rispetto ai 245.280,70 = 67.195,51 con un guadagno rispetto ai 54.352,32 di = 12.843,19/12 = 1.070,26 pensione di don Dino Paesani. Per fare il bene di cristiano non serve lottare, ma serve darsi tutti una mano ciascuno facendo un qualche sacrificio per avere per i più il beneficio e questo per me è la giusta illuminazione dello Spirito Santo e della pentecoste conoscere l'amor del prossimo nostro con le aperte mentali porte. 

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