IL GIUDICE DELL'ANIMA. Il giudice donna voleva inserire delle regole nel campo della valutazione e del comportamento giuridico a livello del corpo delle vittime femminili nel commento dei reati efferati a danno della procreazione. Il vocabolo giudice serve a designare un ruolo e perciò viene espresso al maschile. Non si può negare che l'attività del giudice sia di natura diversa o almeno distinta, ma nel caso di efferati delitti contro le donne c'è una particolare identificazione con le vittime che fa rilevare una immagine nel quadro delle istituzioni dello stato di ordine di coinvolgimento emozionale. La parte scolastica, in questi casi, viene superata dalla parte pratica e di esperienza delle cronache di delitti contro vittime donne che sempre ha suscitato scalpore e molti interrogativi. Unitamente quindi all'emblema e segno che rappresenta lo stato nella sua realtà, si propone di fare in modo che divenga nelle scuole esso stesso una realtà di giustizia vissuta, vicina, di difesa dei deboli e dei fragili. Questa dunque diviene una nota fondamentale di fronte al quale ci poniamo nell'esame di coscienza che sa essere concreta. Non altrettanto si può dire, però, di un missus o qualsiasi rappresentazione del potere, anche se potesse essere investito della stessa maestà legale e della costituzione, che si presenta ai cittadini sempre come volontà già voluta e delineata dal popolo sovrano in base alle norme. La volontà del giudice è autonoma, immediata ed incondizionata dalle dicerie e si basa su studi, prove circostanziali e testimonianze serie. La volontà del giudice è affermazione di una certezza del valore del potere applicato. Il giudice è lo stato che si concepisce come stato di diritto in quanto dice ed enuncia il diritto. Qui caro Gabriele Trivellin si parla di INTUIZIONE di popolo, anche il più sprovveduto figlio del popolo, di popolani inconsapevoli, che venuti in una grande metropoli e ivi bistrattati per la generale protervia e prepotenza altrui, colse alfine la propria ancora di Salvezza e ritrovò la propria DIGNITA' in una frase semplice e famosa che risuona come avvertimento e terribile ammonimento "Ci sono ancora dei giudici a Berlino!". Al giudice esteriore, così, come a quello interiore NON si deve chiedere un corredo di virtù di diligenza, la modestia, la bravura, ma piuttosto le virtù CARDINALI (cioè prudenza, fortezza, giustizia e soprattutto temperanza) che simboleggiano l'eccellenza dello stato. Al giudice, quindi si addice di ricercare e perseguire un prestigio diverso che sta nel coraggio, nel sentimento di sacrificio e di resistenza a tutto ciò che indulge piuttosto che alla superbia, all'egoismo ed a titoli impropri usurpati e non guadagnati lealmente ed onestamente. Un giudice non può tollerare ciò che oggi sta diventando pressoché una prassi corrente, cioè convertire le sue funzioni di assoluto distacco super partes specie per i delitti su vittime donne martoriate e martirizzate perché potrebbe diventare un occulto e protervo accusatore o poliziotto, né può farsi arruolare in pool o squadroni come se dovesse essere addestrato per combattere schieramenti politici avversari o nemici o dovesse menar vanto di attività incompatibili con le sue qualifiche. Il giudice non si confonde, anzi si distingue dagli imputati e deve esercitarsi ad evitare polarità dei protagonisti del processo, tanto da fare in modo da mantenere una personalità matura su cui possa fare affidamento il governo, sia nelle questure, sia nell'arma dei Carabinieri e persino presso i colleghi e collegi che assumono una posizione di rilievo nel giudizio specie a livello medico legale per cui incontrando oggi una persona anziana in un ufficio postale che si lamentava di avere speso 200 euro per una visita ortopedica, le ricordiamo cara signora che lei alla compilazione del 730 unico può scaricare le suddette spese che le vengono decurtate dato che ha una pensione di 850 euro al mese con uno 1,4% in più rispetto a redditi più alti e quindi sempre in proposta con la dottoressa Tafaro Tiziana e con Paolo Manzelli facciamo il calcolo che lei per il suo conflitto acromiale e per la sua lesione della cuffia dei rotatori a livello di probabile intervento ortopedico (dato che le è stata riscontrata anche una evidente osteopenia) debba fare 850 x 12 = 10.200 euro x 1,4% = 142,80 in meno = 10.057,18 e perciò siccome la parte eccedente è da 129,11 euro ad arrivare a 200 euro rimangono = 70,89 che vengono ulteriormente decurtate = 9.986,29 di reddito e perciò la signora avrebbe diritto al versamento a luglio del differenziale 10.200 - 9.986,29 = 213,71 e ci guadagnerebbe 13,71 euro x almeno 2 anni del Master in ortopedia insieme al dottor Albisinni rispetto alla questione di indice di superiore possibilità di lesioni dei legamenti della cuffia dei rotatori su spalle osteoporotiche allora la signora guadagna 13,71 x 2 = 27,42 e si ritrova con 877,42 di pensione che le daranno la possibilità di fare quel regalino che voleva fare ai suoi nipoti di una bella torta di compleanno. Signora stia contenta un giudice amministrativo DONNA è venuto in suo soccorso e le ha permesso di diventare una amica di "merende" (una bella torta di mele fatta in casa è sufficiente!!) e qui NON si inquinano le prove che vogliamo il bene della gente, dei deboli, dei fragili dei disabili ed inabili e che la giustizia deve avere un altro motto famoso "Per essere un bravo giudice di studiare ed interpretare al meglio le norme a favore dei disagiati NON devi avere mai riposo!!".
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