FILOSOFIA DI UNA AVVOCATESSA. L'avvocatessa sapeva bene cosa significasse sentirsi migranti, significa sentirsi stranieri e cercare di integrarsi ed adattarsi al sistema di vita e alle condizioni in cui ci si ritrovava ad affrontare. In particolare modo per poter raggiungere un ruolo la dottoressa si era dovuta spostare in varie città, divenendo sempre l'ultima arrivata, quella che doveva sostituire gli altri nei posti più disagevoli da gestire, in quelli dove c'era il lavoro più intricato da risolvere e da poter portare avanti con fatica e sacrificio a doversi fare rispettare. L'avvocatessa era arrivata a Bologna per riuscire ad ottenere un Master in sociologia del diritto dove lei avrebbe fatto parte di un gruppo di lavoro e di studio che avrebbe interpretato le proposizioni normative, che caratterizzano il metodo sociologico-giuridico per riuscire a trovare un atteggiamento culturale ed ideologico che potessero essere oggettive e non strumenti di politica e di istituzioni, in modo tale che l'attività concettuale del gruppo potesse essere tecnica ed il più possibile esatta specie a livello tassonomico e classificatorio riguardo ai migranti come lei in quanto per esperienza lei si era dovuta trovare a condividere una stanza con un'altra studentessa sconosciuta che proveniva da Reggio-Emilia e che come lei mirava ai livelli più alti della carriera. L'avvocatessa pensava che a volte è veramente difficile integrarsi anche se si parla la stessa lingua e si proviene dalla stessa nazione perchè molto spesso intendersi e trovare accordi diventa un problema. Comunque tutto il gruppo dovendo ascoltare e cercare di recepire le lezioni di sociologia e dovere apprenderle e poi elaborare si ritrovava a doversi concentrare sui concetti che venivano esposti dal professor Weber che ricostruiva le organizzazioni politiche sottolineando il ruolo che nelle società moderne assumono i ceti ed i gruppi che detengono il monopolio del sapere giuridico e della sua applicazione come metodo di controllo e di ingegneria sociale che comportamenti e gli atteggiamenti dei vari ceti e gruppi per potere stabilire delle logiche interne ai sistemi delle regole specie a livello professionale, mostrando cos'ì la funzione delle dottrine che potevano risultare da una elaborazione computerizzata algoritmica che servivano a garantire consenso ed obbedienza ai poteri politici per la costruzione della legittimità dello stato. Questo significava che l'elaboratore elettronico avrebbe indicato i postulati metodologici fondamentali sui quali ci si sarebbe dovuti basare prima di procedere nelle varie opzioni di intervento tecnico-burocratico. Quindi occorreva generare dei moduli di riconoscimento formale anagrafico degli stranieri che finissero in un apposito casellario e perciò toccava lavorare inizialmente ad inserire questi extra-comunitari con un codice identificativo che veniva assegnato dal computer che generava anche il codice fiscale del medesimo e collegandosi poi con altri sistemi di elaborazione inseriva i documenti in permessi di soggiorno momentanei per la durata di 1 anno nel quale si valutava attraverso la rete di assistenza sociale di supporto al migrante se ci fosse una reale collaborazione a voler partecipare effettivamente con la propria prestazione lavorativa al bene dello stato in modo da selezionare gli obiettivi che ci si poneva di inserimento di manodopera all'interno dell'edilizia, in quella di alcune fabbriche o nell'agricoltura là dove ci fosse più bisogno di avere disponibilità di personale che svolgesse lavori particolarmente onerosi che i concittadini italiani non vogliono più espletare sentendosi più propensi a fare parte di un ceto medio alto piuttosto che di un ceto povero con poche risorse che sa accontentarsi di vivere in sobborghi sfortunati e di periferia. Lo studio poi si spostava sui soggetti fra cui l'avvocatessa aveva incontrato un ragazzo che probabilmente aveva un ritardo cognitivo e che poteva essere come altri soggetti deboli facilmente manipolato e fuorviato e da questo l'avvocatessa capiva che era davvero necessario comprendere che tipo di cultura esterna ci fosse riguardo le regole ed indagare sui soggetti a rischio per quanto riguarda le opinioni e le conoscenze intorno al diritto che consentono di misurarci gli uni verso gli altri e di avere il giusto e più corretto impatto per un tasso di applicazione normativo che per certi minorati sia a livello psichico che a livello culturale era poco meno del 4% della attività di efficacia normativa di inclusione. Le norme dichiarano che bisogna tutelare i soggetti più deboli, ma poi spesso anche all'avvocatessa era capitato di ritrovarsi senza il cibo in frigorifero perchè le era stato sottratto da altri conviventi con cui condivideva l'appartamento durante il suo periodo di studio e poi le era capitato di rimanere senza scarpe e di ritrovarsi a dormire su un materasso per terra e al freddo. Dunque lo sapeva quanto fosse dura la vita quando sei considerata di categoria c e di poca importanza di rilevo sociale e diventi un appoggio tuttofare che viene sfruttata e spremuta fino all'osso anche per delle semplici fotocopie o servire un caffè come se fossi una cameriera. Tu non conquisterai mai il gradino più alto, tu sarai sempre una persona di secondaria importanza di cui non si ricorderanno mai il nome e che non sarà nient'altro che un elemento figurativo con uno scarso stipendio, con un ruolo di poco conto che può essere facilmente sostituito ed implementato da un computer che fa il lavoro al posto tuo e che sa trovare le informazioni molto meglio di te. Allora la dottoressa pensava che avrebbe potuto presentare un suo lavoro metodico in cui suddividendo per aree di interesse determinava quale fosse la maggiore richiesta e si era accorta che questa era quella dei raider che trasportavano cibo o altri servizi in bici per le vie della città, mentre poi la seconda richiesta era quella di ambulanti che vendessero nelle loro bancarelle dei prodotti di abbigliamento o accessori e scarpe a poco prezzo in modo da avere dei ricambi senza doversi preoccupare se in poco tempo si consumavano. L'utilizzazione del metodo di ricerca di costruzione di impresa era il migliore sia per l'impatto giuridico propositivo e sia per quello socio-economico dove si avrebbe potuto avere migliore prospettiva di essere ricercati come consulenti amministrativi specie a livello di riduzione dei costi e di ricerca in un ampio ventaglio pratico che riguardava le istituzioni specie a livello delle ideologie delle professioni di cui la prima era l'impatto di utilità e di generazione di un PIL che potesse essere efficace come sistema che si potesse esportare anche all'estero. In particolare poi la dottoressa voleva anche creare uno studio normativo riguardo gli elementi devianti sotto il profilo dell'estrazione sociale, politica, culturale e delle trasformazioni all'interno dello sviluppo economico e tecnologico e delle dinamiche interne della produzione e dell'andamento istituzionale. creando degli schemi nelle separazioni dei poteri e delle amministrazioni in base alla specificità della volontà legislativa nella conduzione di determinate cariche come quelle dei magistrati o quelle dei pretori. La creazione delle norme è dovuta ad una negoziazione e l'avvocatessa nella sua filosofia cercava di trovare la propria collocazione.
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