a cura di Adele Desideri
* La rivista Xenia. Trimestrale di letteratura e cultura, Anno VI, n. 3, settembre 2021. In particolare, l’articolo, ponderato e degno di meditazione, di Rosa Elisa Giangoia, Vecchiaia; e l’articolo di Goffredo D’Aste, La musica leggera francese in Italia negli anni ’60 e ’70 del Novecento, un interessante, colto, raffinato amarcord che possono apprezzare anche i più giovani.
* Ancora la rivista Xenia. Trimestrale di letteratura e cultura, Anno VI, n. 4, dicembre 2021. In particolare, l’articolo di Rosa Elisa Giangoia, I bambini nella Divina Commedia, erudito e al tempo stesso chiaro, fluido, decisamente godibile; e il racconto di Beppe Mariano, La pietra della saggezza, nel quale l’autore narra di una Natività quanto mai contemporanea, disegnata con un tratto fiabesco, grazioso e ironico. Gesù nasce per donare “il senso che l’umanità ha perduto”, mentre si fa latore di una salvezza che coincide con il desiderio di “venire al mondo”, per rispettarlo nella sua intrinseca, naturale, bellezza.
Xenia è rivista d’ampie vedute, di validi saggi che sfiorano i diversi ambiti culturali. Presenta una discreta pubblicazione di inediti e una trentina di pagine dedicate alle recensioni. Ne consiglio vivamente l’abbonamento.
* Pubblicati dall’amico Alessandro Ramberti, FaraEditore
** Alberto Fraccacreta, Spin doctor. Prose e racconti, 2021.
Alberto Fraccacreta è nato a San Severo nel 1989. È iscritto al terzo anno di Dottorato in Italianistica presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Ha pubblicato saggi su Montale, Heaney e Magrelli per riviste specializzate. È presidente dell’Associazione culturale La Resistenza della Poesia. È tra i fondatori del Centro Teatrale Universitario Cesare Questa a Urbino. Collabora con il quotidiano online Succedeoggi. Ha scritto recensioni e interviste per Alias il manifesto e Avvenire. Ha pubblicato, per Raffaelli editore, le sillogi Uscire dalle mura (Finalista Camaiore Giovani, 2012) e Basso Impero (2016). Ha curato, per Raffaelli editore, il cofanetto con poesie di Adam Zagajewski dal titolo Il fuoco eracliteo nel giardino d’inverno (2017) e, per Carocci, Tradurre per la scena. Aulularia di Plauto (ottobre 2017). Ha pubblicato il volume monografico su Mario Luzi, Fisica della parola pura (2017).
“Questi racconti non hanno un carattere facile, per assaporarli bisogna dotarsi prima di un bagaglio di conoscenze non comune. Ma basta entrare in sintonia e i racconti si aprono, svelando delle perle nascoste. Sono a tratti articoli di viaggio Montale, in altre sono parti di poesia da leggere e rileggere, spesso sono vini da meditazione da gustare da soli, tranquilli, in silenzio e con grande concentrazione. Alla fine, irrefrenabile, nasce il desiderio di conoscere l’autore” (Angelo Leva, motivazione opera prima del concorso Narrapoetando 2021).
“La mia missione resta con anche penuria di linguaggio e di mezzi espressivi quella di scrivere un resoconto su Delia: presentarla al lettore, come uno spin doctor presenta il suo uomo politico con un colpo a effetto. Il problema è che Delia sembra indicibile. E io - non sembro, ma sono - uno spin doctor alquanto fallimentare.” (pag. 15)
“La vera vittoria e la vera sconfitta hanno questo in comune: non fanno scalpore. Per tale ragione si confondono. Sarà sempre l’effimero a gridare, la verità a restare in silenzio. Perché gridare e pavoneggiarsi è una spia della debolezza. E che ci vuoi fare? La debolezza è debole.” (pag. 36)
Alberto Fraccacreta è nato a San Severo nel 1989. È iscritto al terzo anno di Dottorato in Italianistica presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Ha pubblicato saggi su Montale, Heaney e Magrelli per riviste specializzate. È presidente dell’Associazione culturale La Resistenza della Poesia. È tra i fondatori del Centro Teatrale Universitario Cesare Questa a Urbino. Collabora con il quotidiano online Succedeoggi. Ha scritto recensioni e interviste per Alias il manifesto e Avvenire. Ha pubblicato, per Raffaelli editore, le sillogi Uscire dalle mura (Finalista Camaiore Giovani, 2012) e Basso Impero (2016). Ha curato, per Raffaelli editore, il cofanetto con poesie di Adam Zagajewski dal titolo Il fuoco eracliteo nel giardino d’inverno (2017) e, per Carocci, Tradurre per la scena. Aulularia di Plauto (ottobre 2017). Ha pubblicato il volume monografico su Mario Luzi, Fisica della parola pura (2017).
“Questi racconti non hanno un carattere facile, per assaporarli bisogna dotarsi prima di un bagaglio di conoscenze non comune. Ma basta entrare in sintonia e i racconti si aprono, svelando delle perle nascoste. Sono a tratti articoli di viaggio Montale, in altre sono parti di poesia da leggere e rileggere, spesso sono vini da meditazione da gustare da soli, tranquilli, in silenzio e con grande concentrazione. Alla fine, irrefrenabile, nasce il desiderio di conoscere l’autore” (Angelo Leva, motivazione opera prima del concorso Narrapoetando 2021).
“La mia missione resta con anche penuria di linguaggio e di mezzi espressivi quella di scrivere un resoconto su Delia: presentarla al lettore, come uno spin doctor presenta il suo uomo politico con un colpo a effetto. Il problema è che Delia sembra indicibile. E io - non sembro, ma sono - uno spin doctor alquanto fallimentare.” (pag. 15)
“La vera vittoria e la vera sconfitta hanno questo in comune: non fanno scalpore. Per tale ragione si confondono. Sarà sempre l’effimero a gridare, la verità a restare in silenzio. Perché gridare e pavoneggiarsi è una spia della debolezza. E che ci vuoi fare? La debolezza è debole.” (pag. 36)
** Alessandro Zaffini, Concerto inutile, 2021 (raccolta di poesie). Il nome di Alessandro Zaffini (Sassocorvaro, PU, 1988) si perde nella leggenda: protagonista del poema Urbineide (Raffaelli 2017) di messer Brunetto da Foggia, dottore nella città ducale e terrore del Nordest italiano sotto le spoglie del cantacose Giumara, a lui sono attribuiti due famigerati volumi: Le api marce (Sigismundus 2013) e Scordare il copione (Fara 2018), nonché Senza rumore (Alka 2019), un CD registrato con la band Giumara & The PinkNoise. Durante la pandemia sarebbe caduto in estasi nel suo scantinato… da allora un disco (Il regno vegetale) resta sepolto con altri segreti in attesa di spedizioni archeologiche.
“Anche quando lo stile defluisce verso dimensioni più sciatte (…) e (…) nelle più dirette volgarità, è convincente e funziona in rapporto all’economia della raccolta, perché riflette con sincerità e purezza un nervosismo morale e un umore dinamizzato dall’intelletto (…). Sono gli stessi nervosismi intellettuali pieni di bile che spesso la coltre dei tabù e del convivere civile ci costringono a tappare, reprimere, tacere, ridimensionare.” (dalla Prefazione di Riccardo Deiana, pag. 17)
La scoperta dell’evasione
“(…) // Se quel mio bisnonno vagò cieco di rabbia / e i miei cari insegnanti sbranarono libertà / d’orgia sessantottina – se mio nonno sbranò mio padre // anaffettivo e mio / padre è caduto dentro a mille utopie / domenicali di turismo e pranzi / di prepensionamento, case e antifurti / il peggiore di tutti / è chi vi parla, gente: non ha ancora trovato qualche scusa / per alzarsi dal letto.” (pag. 30)
“Anche quando lo stile defluisce verso dimensioni più sciatte (…) e (…) nelle più dirette volgarità, è convincente e funziona in rapporto all’economia della raccolta, perché riflette con sincerità e purezza un nervosismo morale e un umore dinamizzato dall’intelletto (…). Sono gli stessi nervosismi intellettuali pieni di bile che spesso la coltre dei tabù e del convivere civile ci costringono a tappare, reprimere, tacere, ridimensionare.” (dalla Prefazione di Riccardo Deiana, pag. 17)
La scoperta dell’evasione
“(…) // Se quel mio bisnonno vagò cieco di rabbia / e i miei cari insegnanti sbranarono libertà / d’orgia sessantottina – se mio nonno sbranò mio padre // anaffettivo e mio / padre è caduto dentro a mille utopie / domenicali di turismo e pranzi / di prepensionamento, case e antifurti / il peggiore di tutti / è chi vi parla, gente: non ha ancora trovato qualche scusa / per alzarsi dal letto.” (pag. 30)
** Matteo Bonvecchi, De praecipitata luce, prefazione di Filippo Davoli, 2021 (raccolta di poesie).
Matteo Bonvecchi è docente al Liceo Classico di Macerata e vive a Montecassiano, tra i lieti colli cantati dal Poeta della vicina, sovrastante Recanati. Con Le odorose impronte si classifica primo al concorso Faraexcelsior 2018 e vince nel 2020 il Narrapoetando con In crepa di melograne. È giurato in concorsi letterari nazionali.
“De praecipitata luce è il colto esperimento, sicuramente riuscito, di vestire l’arte con versi e storie e voci narranti. Su tutto, la grazia vivificante del Signore.“ (Andrea Biondi, motivazione opera seconda del concorso Narrapoetando 2021)
“E ora che finalmente tutto assaporo / di quest’inedito silenzio, rotto a volte / soltanto da un coro lontano / come suono da un grembo, / ora comprendo che certo / il male non è necessario, / che pure solo per quel male – davvero / O felix culpa! – palpita di nuovo / il giorno capace d’una catastrofe / trasfigurare in luce. // Massa Fermana, a.D. 1468” (pag. 39)
“De praecipitata luce è il colto esperimento, sicuramente riuscito, di vestire l’arte con versi e storie e voci narranti. Su tutto, la grazia vivificante del Signore.“ (Andrea Biondi, motivazione opera seconda del concorso Narrapoetando 2021)
“E ora che finalmente tutto assaporo / di quest’inedito silenzio, rotto a volte / soltanto da un coro lontano / come suono da un grembo, / ora comprendo che certo / il male non è necessario, / che pure solo per quel male – davvero / O felix culpa! – palpita di nuovo / il giorno capace d’una catastrofe / trasfigurare in luce. // Massa Fermana, a.D. 1468” (pag. 39)
** Bruna Cicala, Tintinnio di lapislazzuli, 2020, prefazioni di Claudia Piccinno e Mirco Manuguerra (raccolta di poesie).
Bruna Cicala è genovese e l’anima stessa della sua città racchiude l’essenza della sua poesia, (…) misteriosa, rude e affascinante. Ti allontana e ti richiama a sé, come i mille carruggi e le creuze che fendono alti muretti a secco, dove la solitudine contemplativa si stempera in malinconia. Ha pubblicato in poesia con le Edizioni I Rumori dell’Anima: Tra dune di lava antica (2015) e Tra rovi e pietre preziose (2017). Qui un breve video la ricorda.
Bruna Cicala è genovese e l’anima stessa della sua città racchiude l’essenza della sua poesia, (…) misteriosa, rude e affascinante. Ti allontana e ti richiama a sé, come i mille carruggi e le creuze che fendono alti muretti a secco, dove la solitudine contemplativa si stempera in malinconia. Ha pubblicato in poesia con le Edizioni I Rumori dell’Anima: Tra dune di lava antica (2015) e Tra rovi e pietre preziose (2017). Qui un breve video la ricorda.
“Questa raccolta è precedente al grave incidente che ha subito la poetessa, eppure ha in nucecome una profezia, quella sua filosofia di vita che gli eventi hanno avvalorato. Bruna è donna resiliente e di certo si è aggrappata all’amore per gli altri e per sé stessa, quando ha scelto di lottare ancora.” (dalla prefazione di Claudia Piccinno, pag. 8)
Ossimoro
“Bianca rosa di spine. / Si veste di rosso scarlatto / l’attesa impaziente, ferita, / marchia le dita e la bocca/ succhiando la stilla di sale. / Puntuale imperfetto, / Si veste alfine di bianco / nell’anima mesta, / pronta a rinascere all’alba / di un’eco dismessa.” (pag. 33).
Di fuoco e di lava. (Fragili querce)
“Tu, donna, moto indomito,/ di fuoco e di lava le tue viscere,/ fiume sacro nelle vene/ latte e miele per la vita.// Tu, donna, venere sacrificale/ vestale e Messalina consenziente,/ (...)/ Di spargere sorrisi fanne tuo onore e vanto,/ del tuo morire, dentro, silenzioso canto.” (pag. 35).
* La raccolta poetica di Alfredo Alessio Conti, Sulla soglia dell’infinito, Biblioteca dei Leoni, 2021.
Alfredo Alessio Conti è nato nel 1967 a Bosisio Parini in provincia di Lecco, attualmente vive a Livigno. Ha pubblicato le seguenti raccolte: Poesie Amiche (1991), Se il Vento (1993), Nelle dune di Saffo (1994), Avvolto dal tuo tenero amore (1998), E in questo mal di vivere (2002), Vivo di Te (2007), Salmodiando Dio Oggi (2008), Poesia insensata (2012), Ho un ragno nel cuore e amore i suoi fili d’argento (2012), Quando un poeta se ne va (2019), La verità nascosta (2020). Sue poesie sono comparse su riviste nazionali e internazionali ed è presente in antologie anche scolastiche: Dossier Poesia (Profilo della poesia italiana del secondo novecento di Francesco De Napoli, Book Editore, 1993), Percorsi Letterari (Poeti e narratori contemporanei per il biennio delle Scuole Superiori, Book Editore, 1995). Ha conseguito il baccellierato presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma. Ha lavorato presso l’associazione Il Gabbiano di Colico dedita al recupero dei ragazzi tossicodipendenti, malati di aids e minori.
In attesa se ne vanno
“In attesa / di essere adagiato nella tomba / i dolori si incontrano / si saldano tra loro per la perdita / e chinati silenziosi / aspersi d’acqua benedetta / se ne vanno consolato / a piangere / nella loro nuova / solitudine.” (pag. 37)
Osservo la sua bocca socchiusa
“Osservo la sua bocca / socchiusa / come se sorridesse / alla vita / ora che morta giace/ qui immobile/ sta passeggiando/ sui rivi dell’Ade/ ora/ con le braccia allargate/ ritta e in attesa/ che la barca/ la porti alla deriva.” (pag. 48)
“Pregare è indovinare / la presenza / dell’eterno Assente / e sapersene meravigliare, / respirando l’eternità”
(Mariangela De Togni, Si fa sfoglia il mare nel silenzio, FaraEditore 2021)
In attesa se ne vanno
“In attesa / di essere adagiato nella tomba / i dolori si incontrano / si saldano tra loro per la perdita / e chinati silenziosi / aspersi d’acqua benedetta / se ne vanno consolato / a piangere / nella loro nuova / solitudine.” (pag. 37)
Osservo la sua bocca socchiusa
“Osservo la sua bocca / socchiusa / come se sorridesse / alla vita / ora che morta giace/ qui immobile/ sta passeggiando/ sui rivi dell’Ade/ ora/ con le braccia allargate/ ritta e in attesa/ che la barca/ la porti alla deriva.” (pag. 48)
“Pregare è indovinare / la presenza / dell’eterno Assente / e sapersene meravigliare, / respirando l’eternità”
(Mariangela De Togni, Si fa sfoglia il mare nel silenzio, FaraEditore 2021)
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