giovedì 17 giugno 2021

Una narrazione appassionante

IL REGNO DI OLINTO e altri racconti

di Sonia Gardini, Fara Editore 2021

recensione di Gian Ruggero Manzoni 


Sonia Gardini è nata a Savignano sul Rubicone ed è vissuta a Sant’Angelo di Gatteo (FC). Dopo la laurea si è trasferita a Brescia dove ha operato quale insegnante di Materie Letterarie e, successivamente, come insegnante di sostegno nella scuola media. Nel 2006 ha pubblicato con Fara Editore una raccolta poetica dal titolo Dove allunata?. Nel maggio del 2020 è uscita la raccolta di versi intitolata Haiku.
Dal testo: “Non avevo mai creduto alle storie delle cicogne e dei cavoli. Che i bambini venissero dalla pancia, ero sempre stata sicura, per il semplice fatto che avevo constatato che prima dell’evento c’era e poi non c’era più. La cosa tuttavia mi metteva qualche dubbio: infatti io spesso mi chiedevo se anche gli uomini potessero avere dei bambini dal momento che mi era capitato di vederne alcuni col ventre grosso e tra questi anche mio padre. Ma non mi era mai capitato di rivedere gli stessi senza pancia perciò il dubbio rimaneva”. La scrittura di Sonia è sublime, bellissima, scorrevole, così come sottolinea Angelo Leva, e porta con sé antichi sapori e rimpiante memorie… non a caso, del libro, così ha annotato Elisabetta Randi: “Il ricordo vivido, a tratti crudo, della numerosa famiglia di Olinto ‘ad Baracaun’, che in dialetto romagnolo significa ‘uomo scherzoso’, e delle figure che le ruotano intorno, è anche la memoria di un’Italia (o Romagna) del dopoguerra, dove le formule magiche e le filastrocche si fondono nella tenacia del quotidiano, contro la miseria e l’ignoranza”. Personaggi reali o immaginati contano relativamente nella dinamica di questi racconti perché il pregio maggiore è di parlarci di una nazione certamente lontana nel tempo, uscita da poco da una guerra distruttiva, in un ambiente rurale in cui ancora vigeva una millenaria civiltà contadina, poi cancellata da un progresso insensibile che ha trasformato il coltivatore della terra in un imprenditore agricolo, con l’attività svolta con l’aiuto preponderante delle macchine. Questo mondo, per certi aspetti arcaico, è il palcoscenico su cui si svolgono le trame dei racconti della Gardini, e la descrizione riesce ad appassionare il lettore, curioso di sapere come era, oppure desideroso di ricordarlo. Del resto la cultura di un territorio fa riferimento non solo alle molteplici arti che si sono sviluppate in esso, ma anche alle esperienze, conoscenze, storie di vita delle persone comuni che hanno vissuto e vivono in quel contesto. Il territorio, attraverso la cultura, diventa in tal modo laboratorio di costruzione di benessere, inclusione sociale, ponte comunicativo fra diverse generazioni, ed è questo che Sonia, riuscendoci, ha messo su carta.

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