mercoledì 28 ottobre 2020

Bertazzo e Comini vincono pubblicazione premio Faraexcelsior 2020!

Fara Editore e i giurati del concorso Faraexcelsior sezione Narrativa/saggio (Angela Colapinto, Claudio Fraticelli, Marco Bottoni, Silvia Castellani, Stefano Martello), ringraziando tutti partecipanti che si sono messi in gioco, sono lieti di proclamare i vincitori dell’edizione 2020. Ecco la classifica e i giudizi di merito della giuria che ha svolto il proprio compito con grande attenzione, competenza ed entusiasmo.
Complimenti ai vincitori e agli autori che hanno lasciato un segno nelle anime dei giurati! Per i vincitori della sezione Narrativa/saggio v. farapoesia


I Class.

La zanzara d’inverno

di Maela Bertazzo

(Marostica, VI)

 

Maela Bertazzo è nata a Nove e risiede a Marostica (VI). Una vita passata tra i numeri. Poi, inaspettatamente, un nuovo percorso: la scrittura. Ha ottenuto riconoscimenti e alcune sue opere sono inserite in antologie di racconti. Vapori e ciàcoe è risultato 3° classificato al Concorso letterario regionale di poesia e prosa 2014 ad Abano Terme (PD); Il più straniero di tutti ha ottenuto il 1° posto al Premio letterario Virgilio Scapin 2018 a Breganze (VI). Con Fara ha pubblicato nel 2019 una raccolta di poesie votate al Faraexcelsior, Dentro la trasparenza. Come dice spesso: “I numeri non ti abbandonano, ma le parole ti permettono di andare oltre.”


«Moglie e marito si “guardano” senza filtri esprimendo in forma di diario ciascuno il proprio punto di vista sull'altro. Lei ha iniziato a scrivere, quando – racconta in prima persona lui che la chiama la Pensionata e anche la Donna dei dettagli -, per quarant'anni non ha fatto altro che scrivere solo la lista della spesa e i biglietti di auguri, colleziona bottoni che lui chiaramente odia e non dorme più con lui perché non ne sopporta il russare. Veniamo a lui: fa sempre troppe domande che sortiscono l'effetto di innervosirla e odia andare in vacanza, ignora proprio le parole evasione e relax e guarda in tv tutti i programmi idioti – racconta lei che lo chiama a sua volta il Pensionato. Si tratta di un libro giocato sull'alternanza delle due “voci”, con tempi comici ben strutturati, un vero e proprio siparietto (mi sono ritrovata più volte a ridere di gusto leggendo) che allo stesso tempo ci porta a riflettere una volta in più sugli sguardi diversi di una coppia, sulle percezioni dissonanti che possano crearsi tra moglie e marito. Mettendoci, in questo caso da parte dell'autore, tutte le dita della mano per scriverne una storia davvero godibile.» (Silvia Castellani)

«Mirabile “cantata a due voci” che propone al lettore un ritratto di coppia pungente e attuale, reso in modo fresco e godibile. Con una scrittura scorrevole e avvincente racconta le scene di un matrimonio che è, alla fine dei conti, il matrimonio universale. Sempre in equilibrio sul filo di una intelligente ironia, unisce al pregio di una ottima scrittura quello di una architettura ben disegnata, lasciando al lettore un dubbio sottile: a scrivere è Lui o è Lei? O, magari, sono tutti e due?» (Marco Bottoni)

«Quadretti di una vita coniugale ove marito e moglie, giunti ormai alla pensione, rivedono le loro abitudini con le promesse, aspirazioni aspettative vagheggiate ed attese che diventano una fastidiosa zanzara che punzecchia l’uno e l’altro. Dinamiche di rapporti che potrebbero tradursi in una brillante commedia teatrale.» (Claudio Fraticelli)


II class. ex aequo


La verità riflessa

di Giorgio Comini

(Cellatica, BS)

 

Giorgio Comini, sacerdote dal 1994, studi alla Facoltà di Scienze Sociali presso l’Università Gregoriana e a Washington DC (Master sulle politiche familiari negli Stati dell’Unione), ha completato i suoi studi con una Laurea in Scienze Politiche presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e un Master in mediazione familiare presso la stessa Università. Direttore dell’Ufficio Famiglia della Diocesi di Brescia dal 2003 al 2018, è docente di Sociologia fondamentale e di Sociologia della Religione presso il Seminario. È direttore del Centro Famiglia Diocesano e dal 2016 del Centro di Spiritualità Famigliare san Paolo VI. Nel 2018 il suo primo libro La Farfalla e l’aquilone.

«Un affresco corposo e saporito di vita che si dipana; ben scritto e ottimamente organizzato, con incisi preziosi e necessari disseminati lungo le pagine.» (Stefano Martello)

«Un viaggio nella psiche di chi ha vissuto e vede ormai il tempo e lo spazio restringersi intorno a sé, nei rapporti con le cose e le persone che lo assistono. Policromia di colori intensi, cupi quanto sbiaditi tra ricordi e dettagli di cose ed emozioni.» (Claudio Fraticelli)

«Ci ricorda la tenerezza di un'età, quella più legata alla memoria, quella dei riti che danno sicurezza e placano le ansie, quella dove le più piccole cose assumono grande significato e dove si presta grande attenzione ai dettagli, dove infine e soprattutto la consapevolezza si amplifica e anche il soffione portato dalla primavera rinata nell'alternarsi delle stagioni, desta meraviglia. Con un pizzico di ironia misto a un'indole entusiastica si possono vedere le connessioni tra le cose più diverse senza lasciarsi ingannare dalle differenze che rientrano tutte in un grande disegno unitario, senza mai dimenticare che la vita, da leggersi attraverso i suoi “riflessi”, come dice Arthur il protagonista “è tutta un tirare, spostare, guadagnare e perdere!” E che “le cose più urgenti non sono quelle più importanti”.» (Silvia Castellani)


Onore e dignità

di Guido Burgio (Palermo)


Guido Burgio (ex Area Manager Sicilia industria farmaco) è autore dei libri Il silenzio è pioggia, Il mondo con gli occhi tuoi, Il mafioso caduto dal letto, Amore ti uccido perché ti amo, presenti in tutti gli store.

«Un racconto di avvenimenti incalzanti disposti in modo da rendere avvincente la lettura, tutta d’un fiato. La vicenda di un uomo e la sua coscienza avanti all’onore e la dignità di persona e professionista che affida al “femminile” la possibilità di riscatto.” (Claudio Fraticelli)


«Hans Laganà è un uomo vile, senza morale, senza dignità e senza alcun riguardo per se stesso e gli altri. Fa l’avvocato, ma non certo per merito. Eppure, per qualche ragione, l’autore riesce a far cambiare idea al lettore, fino a rendere possibile che qualcuno speri addirittura perché la sua storia possa finire bene, nonostante tutto. L’amore, è questo che porta Hans a incominciare il suo percorso di redenzione: salvare Delia, abbandonare gli illeciti, fuggire, cercarsi un nuovo lavoro, chiedere aiuto. Nonostante tutti i suoi sforzi, il suo passaggio causa solo distruzione, involontaria, ma pur sempre distruzione. È in questo clima di morte che il lettore oscilla tra la punizione che dovrebbe cadere inesorabile sulla testa di Hans e la salvezza per aver avuto infine il coraggio di amare e di fare la scelta giusta. L’autore è stato in grado di costruire Hans a trecentosessanta gradi, portando così il lettore in una dimensione in cui potersi in parte riconoscere, minando certezze e rendendo il giudizio, a ogni riga che avanza, più arduo.» (Angela Colapinto)


«Un uomo che nella vita si guadagna da vivere come avvocato rendendosi complice in affari di una banda di malavitosi si interroga sulla propria dignità. Se fosse senza dignità, perché dunque si crea degli scrupoli? C'è forse qualcosa che si ribella in lui? Proprio la forza di ribellarsi diventa la protagonista di questo racconto che attraverso i sensi di colpa, i ripensamenti e gli interrogativi sul come del proprio mestiere e della propria vita, conduce l'avvocato Hans Laganà a cambiare le cose, perché le cose possono cambiare, sempre, se solo noi lo vogliamo. Suspense, scrittura fluida e diretta e una trama niente affatto scontata sono gli ingredienti che fanno di quest'opera un’ottima lettura con il merito di fare riflettere sulle declinazioni di onore e dignità. Una storia di redenzione, perdono e speranza.» (Silvia Castellani)


Opere votate

Adele allo specchio

di Giorgio Massi (Ascoli Piceno)


Giorgio Massi (Ascoli Piceno, 1973) laurea in Giurisprudenza, ha pubblicato nel 2007 un volume di poesie. Alcune sue liriche sono state inserite in una raccolta di autori nazionali. Per diversi anni ha curato la comunicazione istituzionale di progetti culturali e artistici promossi da Enti locali sul territorio. È stato in giuria di conconcorsi letterari. Con Fara Editore ha pubblicato alcuni scritti in prosa, tra cui Borgo di piombo (2014). Nel 2018 con il racconto lungo Terraaagònia si è classificato secondo al concorso Faraexcelsior con pubblicazione premio. Sempre con Terraaagònia, si è aggiudicato il premio speciale della critica come “Miglior Autore Locale” al concorso letterario Città di Grottammare 2019 a cura dell’associazione letteraria “Pelasgo 968”. Nel gennaio 2020 ha pubblicato Riviera.Invisibile Menzione d'onore al Città di Grottammare 2020.


«Fine cluster, Adele si getta sul divano assonnata. Ha trascorso le ultime settimane in balia di un’ansia carnivora. Da questo inizio si comprende subito dove verrà condotto il lettore: all’interno di una narrazione ritmata e serrata che non lascia spazio a intervalli. Le pause sono ben distribuite, brevi respiri, fondamentali per iniziare nuovamente a scorrere le righe che mancano alla fine. Adele allo specchio richiama per molti versi la sceneggiatura cinematografica, il suo insieme di immagini vivide richiede l’utilizzo di poche parole per far entrare il lettore all’interno di una scena nitida che non lascia spazio a incertezze. A eccezione di quelle della protagonista che fino alla fine oscilla dentro se stessa. Ambientato nel momento del post lockdown, ne fa rivivere in qualche modo il senso claustrofobico: il complotto ai danni di Adele dipanato attraverso una messaggistica serrata (e non solo) richiama ancora una volta un tema più che mai attuale.» (Angela Colapinto)

«L’originalità della scrittura, che emula quella imposta dalla comunicazione con strumenti informatici, descrive una vicenda in cui l’arcano e il suggestivo nascondimento nei rapporti telematici incide sulle fragilità delle persone, con esiti inevitabilmente giudiziari.» (Claudio Fraticelli)


Ondinotte

Fiabe per adulti mai stati bambini

di Roberto Morpurgo (Bulgarograsso, CO)


Laureato in filosofia, Roberto Morpurgo scrive poesie, aforismi, saggi, racconti, soggetti cinematografici, pièces. Ha pubblicato con Joker L’azzurro del mare (poesie) e Pregiudizi della libertà I (aforismi); con Puntoacapo El Djablo (racconti). Ha diretto per la scena e per la radio i suoi atti unici Tubor e L’Autoritratto (edito poi in volume da Falsopiano, 2013). Per Schegge d’Autore (RM) e La corte della Formica (NA) ha curato nel 2008 la messinscena e la regia del suo monologo L’Isola. Al teatro Tordinona di Roma ha allestito e diretto le sue pièces Bogey (2009), L’Appello (2010), Pioggerellina nella stanza (2011), L’Intervista (2012). Ha vinto il concorso La vita in prosa 2012 con il racconto Muette, e con il libro Pregiudizi della libertà I-II il Premio Città di Como 2015 e (ex aequo) il Premio Torino in sintesi 2016. Monte Conero è inserito come finalista nell’antologia Racconti Marchigiani (Historica Edizioni 2016). Nel 2017 con Fara ha pubblicato Lodola.

«Preziose nella loro sintesi illuminante. Argute e commoventi come devono essere le fiabe. Pedagogiche, impietose e crudeli come dovrebbero essere le fiabe. Oggi.» (Stefano Martello)

«La fiaba è un genere letterario molto difficile, sebbene ordinariamente si rivolga ai bambini in quanto depositari della immaginazione. Lo sforzo di dedicare agli adulti la fiaba diventa una impresa “titanica”, tutta tesa ad aprire nuove dimensioni dove il simbolico non può evitare il confronto con la morale.» (Claduio Fraticelli)


Storie con un'altra morale

di Simone Mazza (Parma)

Simone Mazza vive e lavora a Parma. Insegnante, formatore, imprenditore, coltiva variegate altre passioni, tra cui scrivere. In ambito professionale ha scritto numerosi articoli per riviste di tecnologia didattica e diversi manuali auto-prodotti, es. The digital storytelling (2018), Styles (2018), Insegnare ai tempi del cloud (2015); in ambito narrativo, dopo due raccolte di racconti (La camera maledetta, Fara 2006 e Intorno al totem, Albatros, 2011), ha pubblicato su diverse antologie molti testi premiati in concorsi letterari (es. “Il passaggio a livello” in “Creare Mondi”, Fara Ed., 2011, “Sportello 4” in “Non ci resta che ridere”, Centocinquantalibri, 2012 o "Scene mute" in La luminosità dell’ombra, Fara 2016); tre fumetti (tra cui “Mr. Being & la signorina Qualcosa”, StreetLib 2017 e “O Roma o morte!”, StreetLib, 2020) e due romanzi (Memorie di fango, Prospero Ed. 2017 e Storie dei due Cabral, auto-prodotto, 2020).

«Racconti originali dove vengono riscritti possibili finali diversi alle storie che tanti di noi conosciamo: così Lucia e Gertrude si scambiano di posto, Paride ci spiega il perché della sua scelta tra le tre dee dell'Olimpo che esigono una risposta su chi sia tra loro la più bella e Lucignolo che non è affatto il “somaro” che sempre abbiamo creduto che fosse. E che dire di Orfeo il jazzista e di una nuova fatica per Ercole? Di loro e altri fantastici personaggi racchiusi in questo libro potrete leggere da voi meravigliandovi per l'ingegnosità delle riscritture, consci che si tratta di trame che vogliono essere un omaggio all'imprevisto e alla diversità come dichiara lo stesso autore. Una scrittura chiara, ricca di citazioni colte che rivela conoscenza della storia e soprattutto fantasia, un libro ricco di spunti curiosi nel rimaneggiare molti celebri finali.» (Silvia Castellani)


«Interessante esperimento di riscrittura, divertente e ben concepito nel suo insieme. Gertrude e Lucia, primo componimento della raccolta, mostra i due personaggi sotto una luce originale e diversa, lasciando spazio alla fantasia del lettore affinché possa immaginarne il seguito. La tecnica del “cosa accadrebbe se” trova qui una sua compiuta realizzazione.» (Angela Colapinto)

«Un esperimento letterario intrigante, il recupero della memoria e la dinamica di grandi opere letterarie per scoprire se altre conclusioni sarebbero possibili. Una sfida per il lettore.» (Claudio Fraticelli)



Non ricordo nemmeno più che voce abbia 

di Gualtiero Lelli (Roma)


Gualtiero Lelli
è nato a Roma, dove abita, il 15/11/1971. È operaio presso Comune di Roma. È stato insegnante supplente per circa dieci anni presso la scuola primaria dell’infanzia.
Ha pubblicato nel 2020 con la casa editrice Montag di una raccolta di racconti avente come titolo: La morte è un tonfo secco dall’altra stanza e il rumore di una teiera che si infrange sul pavimento.

«L’Autore, in entrambi i racconti, presenta al lettore un personaggio che, in prima persona, racconta sé stesso scrittore, in un caso come scrittore mancato, nell’altro come scrittore “millantato”. Permeati da una atmosfera di distaccata disillusione, entrambi i racconti sono ben costruiti dal punto di vista della struttura narrativa. Efficace l’ambientazione in una Roma vista con gli occhi dell’anima e accurata l’introspezione psicologica, a rendere i racconti interessanti e di piacevole lettura.» (Marco Bottoni)

«Attraversare la quotidianità della metropoli romana significa confrontarsi con il duro mestiere del vivere dove tra espedienti e necessità ciascuno cerca la sua collocazione.» (Claudio Fraticelli)


Opere segnalate

Le scrittrici D’io

di Paola Spigarelli (Rimini)

 


«Un saggio, ben scritto, che, oltre a mettere insieme con accuratezza una quantità di informazioni, fa emergere le combinazioni di rapporto così da rintracciare la “sostanza” che unisce scrittrici del ‘900 attratte dalla “trascendenza”.» (Claudio Fraticelli)


Nulla di penalmente rilevante

di Stefano Stargiotti (Santarcangelo, RN)

Stefano Stargiotti nato a Santarcangelo di Romagna (RN) il 30/01/1960 ivi residente. “È la prima volta che provo a scrivere un racconto con le caratterisctiche del giallo e con una ambientazione che diventa parte  integrante della trama. Un esperimento che mi piace a tal punto che sono arrivato alla terza avventura del mio commissario Antonino Baldini. Ho eliminato dallo scritto ogni riferimento alla mia persona anche se ho usato lo pseudonimo di Rocco Giuliani in calce ai racconti. Ho avuto solo una precedente esperienza da autore, ma utilizzando il dialetto ("Am sò ruglé ti sanpurgnòis" anno 2007 ed. Pazzini) e la mia passione per la lingua della nostra terra traspare anche in questo mio tentativo di legare i luoghi della Valmarecchia ai racconti d'indagine del mio commissario. La mia partecipazione al concorso è stimolata dalla curiosità di avere autorevoli critiche al mio lavoro.”

«Il “giallo” è il genere letterario che intriga di più il rapporto tra scrittore e lettore, al centro v’è l’intuizione e l’arguzia di un investigatore che davanti al crimine compie sempre un percorso solitario.» (Claudio Fraticelli)


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