di Gladys Basagoitia Dazza
ANTIPOESIA 1
11//07/2014 Perugia
so che dire le cose così non è poesia
senza metafore metrica né rima
senza fronzoli solo con parole dirette
non è nemmeno prosa
senza sintassi e senza punteggiatura
senza pretese di fare letteratura
le chiamo come il poeta Parra antipoesia
escono vibranti dalla mente e dal cuore
devo togliermi l’angoscia dalla pancia
come quando secoli fa avevo venti anni
e gridavo nelle piazze le mie denunce
ANTIPOESIA 2
allora le mie gambe erano forti
senza protesi erano del tutto mie
obbedivano alla mente
resistenti atletiche flessibili
ho percorso chilometri con le folle
ingenua?
così dicono di quelle come me che più volte
hanno fatto la marcia per la pace
contro ogni violenza e discriminazione
adesso
mi lacerano le notizie delle donne sequestrate
violentate selvaggiamente umiliate
e che ancora sulla Striscia di Gaza
i mostri dell’odio del potere e la vendetta
abbiano la meglio sul bisogno di pace
ANTIPOESIA 3
per ottenere quello in cui credo
più volte ho partecipato a manifestazioni pacifiche
ho manifestato determinata e non invano
adesso abbiamo leggi davvero essenziali
una contro l’aborto clandestino
e per il diritto delle donne di decidere
un’altra perché due che più non si amano
con dignità e rispetto possano divorziare
ed io da precaria para statale per lunghi anni
con tutti i doveri e senza nessun diritto
grazie a un’altra legge sono diventata di ruolo
e da dirigente sanitario
con la metà del mio stipendio
sono adesso pensionata
ANTIPOESIA 4
quanto di me uccidono nei corpi delle donne assassinate
e continuano a uccidermi in ogni essere vivente violentato
e muoio e mi fa male la morte in ogni migrante annegato
donne uomini e bambini io vivo le agonie di tutti quanti
soffrono la fame di pane pace e giustizia
sono queste le mie agonie le mie morti quotidiane
sento che con me potrebbe agonizzare la mia poesia
con i venti di guerra è difficile mantenere in vita la speranza
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