martedì 17 marzo 2009

Su Fragile di Laura Bonalumi



recensione di Morena Fanti

Fara Editore, 2009
pp. 153, euro 13,00


Anna ha sedici anni. Un corpo fragile e una mente viva e bruciante, la musica incollata alle orecchie – isolante che divide dal resto del mondo – e due amiche così preziose da volerle proteggere anche da se stesse a da quella belva che sta divorando anche lei.
Ha un nome quella cosa che la sta distruggendo. Un nome che sembra quasi bello, un nome che – destino o accanimento della vita? – assomiglia tanto al suo: “Questa cosa malefica ha un nome, anzi ha pure un nomignolo vezzoso: Ana. […] Ana, come un’amica del cuore, la senti che ti pulsa nel cervello, ti parla, ti mette in guardia dai cattivi consigli, dai camici bianchi, dagli strizzacervelli. […] Ana ti fotte la vita”.
Ma la vita è quella terrena, tra dolori e famiglie inesistenti, o è quel luogo di pace e speranza dove sei incorporea e riesci a vegliare sulla vita delle amiche ancora meglio di quanto tu abbia fatto prima?
Fragile è il nome che Anna si dà, il nome che sente suo, quasi come lei fosse un bicchiere di cristallo, un oggetto che alla minima scossa si può incrinare e rompere. Fragile è l’equilibrio su cui si reggono questi quaranta chili di ossa e pensieri furibondi. È con una penna attenta e premurosa che Laura Bonalumi entra in questo mondo così tormentato e angosciante. I nostri occhi si soffermano sulle vicende che l’autrice racconta e sui pensieri che le sue parole ci suscitano. La scrittura entra nell’anima di Anna e nella nostra, indicandoci una possibile via di riscatto nei gesti della bellissima madre di Anna e nella vicinanza che riuscirà a creare con le amiche della figlia, proteggendole attraverso i gesti che non aveva mai avuto per lei.
Ora Anna ha diciassette anni e nella sua camera, nella 124, c’è Francesca, tredici anni, al suo primo ricovero. Ora Anna è trasparente, completamente invisibile, perfettamente impalpabile e continua a vegliare e proteggere Patty e Silver.
Gli Angeli ci proteggono anche da noi stessi quando sono Angeli che derivano dalla sofferenza. Immaginare che siano disponibili per noi è un sogno, un desiderio inconscio di trovare protezione nei momenti difficili. La scrittura forte e a tratti feroce, ma anche piena di delicata poesia, di Laura Bonalumi ha saputo coniugare la sofferenza di una malattia così grave e così devastante alla bellezza e alla delicatezza del respiro degli Angeli.




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