sabato 4 maggio 2024

Poi improvvisamente



Mi sembra di arrivare dal nulla. Intorno a me è tutto buio, ma comincio a sentire. Cerco le parole per descrivere l’ambiente ovattato in cui sono e soprattutto tento di comprendere chi sono.
Non conosco ancora la felicità e il dolore perché non possiedo ancora l’alfabeto della relazione. Ci sono, ma non sono in grado di comprenderne il motivo.
Nell’attesa mi nutro e comincio a prendere forma. E tra una capriola e una giravolta inizio a sentire suoni e voci che provengono da un’altra dimensione.
Poi improvvisamente riaffiora il passato. E vedo un bambino abbandonato nel cassonetto delle immondizie e poi la casa famiglia e poi il giudice tutelare e la scuola e l’insegnante di sostegno, il riformatorio, umiliazioni e scherni e infine una dose corroborante, ma eccessiva di “accettavita” che cancella tutto.
Poi improvvisamente riaffiora il passato. E vedo un bambino che lavora dodici ore al giorno, un letto di fortuna, improvvisati pasti e poi lavoro, lavoro e lavoro e infine un macchinario pietoso che cancella tutto.
Poi improvvisamente riaffiora il passato. E vedo un bambino con il fucile in mano che è costretto ad uccidere senza capire perché. E infine una salvifica granata che lo squarcia e cancella tutto.
Poi improvvisamente riaffiora il passato. E vedo un bambino tetraplegico, muto e cieco, attaccato ad una macchina che lo costringe a vivere e infine una mano misericordiosa che schiaccia un bottone e cancella tutto.
Poi improvvisamente riaffiora il passato e vedo un bambino con la pancia gonfia perché non ha da mangiare e poi un viaggio nel deserto e un barcone che solca il mare le cui onde lo travolgono cancellando tutto.
Poi improvvisamente riaffiora il passato. E vedo la mano di un bambino che corre allacciato alla madre per sfuggire alle bombe. E le sue grida disperate quando si ritrova senza guida. Infine il colpo di un cecchino cancella tutto.
Poi improvvisamente riaffiora il passato. E vedo un incastro di genitali, non voluto, violento, prevaricatore, da cui prende forma un frutto che non ha conosciuto la fioritura e chiede di essere cancellato.
Poi improvvisamente riaffiora il passato. E vedo un cucciolo che viene strappato dal ventre materno e consegnato a gelide acque affinché cancellino tutto.
Poi improvvisamente riaffiora il passato. E vedo un cagnolino che cresce nel piccolo box di un canile e non conosce affetti e passeggiate fino a quando il cuore ingrossa fino a cancellare tutto.
Poi improvvisamente riaffiora il passato. E vedo un cane che passa da una famiglia all’altra senza mai riuscire a superare l’esame di ammissione fino a quando una provvidenziale automobile cancella tutto.
E allora decido di non uscire dal mio bozzolo protettivo, di ritornare nel nulla da cui provengo, sperando che qualcuno mi aiuti. Da fuori sento però grida e strepitii che urlano “assassino”.
Poi vedo un uomo, alto e robusto, che con una voce stentorea proclama: “Meglio mille aborti che una vita certa di sofferenza, lo dice il Qoelet, lo dice la Bibbia!”


capogiuseppe18@gmail.com

mercoledì 1 maggio 2024

News da Adele Desideri 28-04-2024

Gentili lettori, segnalo quanto segue



* La preziosissimi rivista Senecio, 13 aprile 2024
Con gli interventi di Tania Belluardo -
L’insegnamento del greco antico: aspetti e nuove prospettive
Giuseppe Costantino Budetta - MOSTRO
Adele Desideri - M. Fraschini Koffi - M. Abukar Barrow, Oggi non muoio
“Sebbene i richiami all’antico siano minimi e del tutto marginali, pubblichiamo questa partecipata scrittura di una delle amiche e collaboratrici ‘storiche’ perché contiene un netto rifiuto della guerra e di ogni discriminazione (di fatto, una differente forma di violenza, dunque di aggressione, di guerra). ‘Ogni guerra – dice papa Francesco – è una follia senza scuse’, è ‘in se stessa un crimine contro l’umanità’ biecamente alimentato dall’industria delle armi: ciò nonostante, disseminate per il pianeta ce ne sono, pare, quasi 200. Una situazione grave, gravissima, che purtroppo tende a diventare via via più drammatica e irreversibile, al cui riguardo ancora una volta Senecio non può non ribadire la propria ferma bensì desolata condanna”. (ndr)
Marino Niola - Miti d’oggi. Dall’analogico al digitale
Maria Luisa Pesce - Prefazione ad Arcano della Magia. Autoritratto
Maria Nivea Zagarella - Testi (Mozia. Mazara e il satiro)
Al link HYPERLINK www.senecio.it

* Il saggio di Adele Desideri sull’avvincente romanzo di Matteo Fraschini Koffi e M. Abukar Barrow, Oggi non muoio, Libraccio Editore, 2024, pubblicato in Senecio, 13 aprile 2024
Al link senecio.it/rec/Desideri_%20Su_Matteo.pdf
“La scheda di Adele Desideri sul romanzo Oggi non muoio di Matteo Fraschini Koffi e Mohamed Abukar Barrow delinea icasticamente la vicenda del protagonista Ahmed, che rispecchia un dato di fatto più che mai attuale: la difficoltà che incontra chi proviene da un paese africano – anche nel caso che sia cittadino italiano! – a sentirsi integrato in Italia, finendo col lasciarsi irretire nei tentacoli della criminalità e con l’approdare infine, alla ricerca della propria identità, all’estremismo islamico. Novello Odisseo senza Penelope e senza Itaca, ecco chi è Ahmed: «non un eroe, neppure un santo… Un giovane che la società italiana non ha saputo crescere ed educare, un giovane che l’Islam radicale ha plagiato, un uomo segnato dalle ingiustizie patite, un uomo che dei propri errori sconta le esistenziali pene». Un romanzo, dunque, che non è frutto di fantasia, ma ispirato a una clamorosa realtà sociopolitica contemporanea: c’è di che meditare” (Prof. Gabriele Burzacchini)

* Il saggio di Adele Desideri sul libro di Vincenzo Guarracino, L’Angelo e il Tempo e altri poemetti, Book Editore, 2022
Pubblicato in Xenia, Trimestrale di letteratura e cultura, Anno VIII, n. 3, settembre 2023.

Fruibile nell’allegato A

* Lo stupefacente spettacolo teatrale di e con Marina Nocera - accompagnata dai musicisti Maurizio Piantelli, tiorba e chitarra, e Alberto Venturini, fiati e percussioni - La gravidanza della terra, tratto dal libro La gravidanza della terra. Antologia di poesia rurale, a cura di Daniela Marcheschi.
Olio Officina Festival, Fabbrica del Vapore, Milano, 29 febbraio 2024.


* La corposa, di timbro internazionale, Rivista di poesia e filosofia Kamen’, Anno XXXIII, n. 64, Gennaio 2024, Libreria Ticinum Editore.

* I libri di poesia di Maddalena Capalbi
Zingari, ballerine e suoni, La Vita Felice, 2023

“In questo libro Capalbi si riaffaccia ai temi a lei più cari (in realtà mai abbandonati del tutto anche quando ha scelto il dialetto romanesco), e cioè la passione, il rapporto tra uomo e donna, indagato in chiave psicanalitica, e l’innocenza violata da parte degli adulti e non solo. Al link lavitafelice.it/scheda-libro/maddalena-capalbi/zingari-ballerine-e-suoni-9788893467063-618713.html

Macelleria di me, prefazione di Massimo Moraldi, overvieweditore, 2023
“Avvezza al romanesco, Maddalena Capalbi riprende in queste pagine la lingua italiana e la maneggia come una slitta leggera e affilata che corre veloce sul manto bianco che copre i vasti prati invernali: la poesia della tradizione intramontabile; o come uno scafo che solca l’immenso mare d’estate con la dolce spinta di un aliseo: la necessaria sperimentazione.”
Al link overvieweditore.com/prodotto/macelleria-di-me/

* Il suggestivo video, recitato in greco, con traduzione scritta in italiano, del Prologo giovanneo (Gv 1, 1-18), a cura dell’Osservatore Domenicano, al link youtube.com/watch?v=EYK_OkDfjCg


“Chi ha intravisto il bene supremo sa che dovrà ricadere nell’abbandono e nella privazione, cioè nel mistero di una durevole assenza. Ma tanto più sarà amara la sua povertà quanto più acceso e vibrante sarà stato lo slancio della sua appassionata ricerca”
(L. Sozzi, Amore e Psiche, Il Mulino, 2007 in Carla Stroppa, L’amore impossibile e le donne. Slanci, cadute e trasformazioni del desiderio, Moretti & Vitali 2022, pag. 75).

Adele Desideri

giovedì 25 aprile 2024

 IL LOGOS FALLICO. Nel saggio di Lacan si dà l'indicazione di un'altra soddisfazione diversa dal godimento dell'Altro facendo intendere che per soddisfazione non parla di pulsioni, ma del problema del chiasmo tra la categoria del bisogno, che è la fisiologia e l'essere parlante che deve dare uno statuto al linguaggio per il suo equilibrio. Ebbene ritengo che Lacan NON abbia letto Oscar Wilde nella sua opera "L'importanza di chiamarsi Ernesto" dove la parola "Ernesto" procura particolari vibrazioni che scaldano il cuore ma proviene dal nome inglese earnest che significa onesto a cui Wild dà altri significati di franco, fedele, probo e costante a livello del sentimento. Questo dato fa pensare che l'importanza è nella dottrina per cui gli universali o concetti generali non esistono come realtà anteriori ed indipendenti né nelle cose e né fuori dalle cose, in quanto la forma con cui si presentano è quella del nome. I concetti generali, infatti, non sono che segni i quali godono della proprietà di poter essere predicati da più individui concreti per cui può esserci una topica ontologica secondo cui propriamente reali sono solo gli individui o le entità particolari. Procedendo quindi si arriva alla dottrina dell'espressione (lekton). secondo cui occorre distinguere il semplice suono sensibile (phone) dal significato vero e proprio di questo suono (il lekton appunto), separato dal suono in quanto tale e quindi INCORPOREO e propriamente non esistente. L'importanza di questa dottrina stoica consiste nell'aver posto una tesi nominalista in rapporto con il problema della natura del significato dei termini e delle espressioni linguistiche. Ma soprattutto l'apporto più importante è connesso ad una delle posizioni sui problemi degli universali. L'universale è meno fatus vocis e si volge più sul nomen convenzionale in quanto il significato delle cose è individuale. In realtà quindi il fallo non esiste nella realtà ma soprattutto e prima di tutto nella mente dell'uomo e nel suo ideale per cui il molestatore, lo stupratore, il violentatore è colui che possiede delle idee particolari del suo fallo a cui attribuisce il nome di un vegetale come il pisello, oppure quello di un animale come l'uccello a seconda del nome che fa più vibrare le sue sensazioni, mentre ho conosciuto un uomo che lo chiamava dar do cioè quando uno dona sé stesso all'Altro come dare la vita e un dardo è anche un fulmine oppure una sa etta cioè ci si deve dare ad etti in maniera graduale. In logopedia infatti per imparare meglio si spezzano le parole e si tende a seguire una forte accentuazione del positivismo logico, che elabora il progetto di ridurre ogni asserto scientifico e ogni termine universale a dati percettivi individuali, che serve anche per indicare certe forme radicali che prevedono soltanto variabili che si riferiscano ad oggetti concreti spazio-temporali, mentre non fa uso di classi, proprietà, relazioni in quanto deve generarsi un linguaggio scolastico costruttivo che ammetta solo quei predicati di oggetti astratti che sono riducibili a predicati di individui. Quindi le prime cose che si imparano sono le sensazioni e percezioni di caldo, freddo, fame, sete, sonno veglia, dolore gioia, stanchezza rilassamento, vero e falso. Allora facciamo il domandone a Burioni "Quali fattori influenzano l'attività respiratoria?" Una improvvisa stimolazione di dolore o di FREDDO produce il riflesso di apnea, e poi per gli ORL la stimolazione della faringe e della laringe causa una apnea temporanea che costituisce un mezzo di protezione, prevenendo l'ab-ingestis e poi c'è l'aumento della temperatura corporea (febbre) motivo di polipnea cioè aumento della frequenza del respiro e si parla di motoneuroni che sono attivi alternativamente in inspirazione ed espirazione ed il controllo dell'automatismo dei meccanismi respiratori è svolto dal centro pneumotassico che è localizzato nella parte alta del ponte cerebrale la formula è data dalla legge di Boyle TEMPERATURA COSTANTE il volume V occupato da gas è inversamente proporzionale alla pressione P e la capacità vitale di un adulto è di 5 l, quella polmonare di 6 l, il volume di riserva inspiratoria 3 l, volume corrente 0,5 l del parlante, volume di riserva espiratoria 1,5 l volume residuo 1,2 l e quindi quando diciamo a chi amiamo "Sei respiro del mio respiro" oppure diciamo "Sei importante come l'aria che respiro" oppure cone alcuni hanno scritto "La libertà è come l'aria, ci si accorge di quanto vale quando inizia a mancare" dobbiamo renderci conto che se lo diciamo dobbiamo considerare uno spazio MORTO o meglio ancora l'"ARIA MORTA" cioè quell'aria che NON scende negli alveoli che è del 30% del volume d'aria corrente cioè 0,15 l appena e perciò dobbiamo al limite dire SI AMO o meglio ancora SI AMI AMO se tu ami devi respirare l'altro nel suo SPAZIO VUOTO cioè non soffocarlo se no NON si depurerà mai, non potrà inumidire e riscaldare l'aria inspirata, infine esso rappresenta una parte importantissima dell'organo vocale e perciò il primo modo di amare è scoprire lo spazio vuoto del respiro e cioè creare uno spazio di coppia in cui l'Uno sappia essere Uno e l'Altro da sé sappia essere l'Altro di sé stesso e non di sé stresso. 

 IL LOGOS FALLICO. Ora sorge la domanda che si fa Antonio Di Ciaccia "Che cosa la psicoanalisi può dare al mondo oggi?" O meglio ancora "Quali chiavi o traccia la psicoanalisi può lasciare per affrontare i problemi sia odierni che del futuro? Il regno del Padre e del suo correlato che si declina come significazione fallica è ormai messo a mal partito da un pò di tempo e quindi viene posto l'interrogativo degli interrogativi "Come ci accorgiamo di questa mutata situazione e di come influisce nei comportamenti ed in special modo nella capacità di agire giuridica rispetto al tempo in cui regnava il Padre nostro e Dio non era ancora morto? Ce ne accorgiamo dalla segregazione operata dal Nome-del-Padre, la quale ripartisce godimenti tra i soggetti che sono sottomessi al significante di cui il più importante è quello del godimento materno che si vede nell'immagine simbolica di Maria, madre di Gesù Cristo come potenza femminile-divina cosmica che si definisce cari psichiatri l'Altro-da-sé inteso come nascita nuova. Qui caro Gabriele Trivellin Maria rappresenta un luogo a procedere rispetto la capacità di agire del godimento (uh però) in cui entrano in gioco l'età in cui si determina la coscienza che una persona deve avere degli atti da compiere per la propria esistenza anche a livello eterno (ah però) che prevede la presenza OBBEDIENTE-MATERNA che riguarda la Salvezza che si realizza solidalmente in un reciproco rapporto di integrazione con l'eros (parola greca che significa amore) che viene designato in aspetti e componenti non solo dell'attività sessuale, ma anche di quella affettiva in generis. L'Eros è una entità vera e propria cosmica primordiale, principio animatore della creazione dell'Universo uomo-donna. Ai simboli originari del dio in una pietra (come per Cefa su cui si costruisce la Chiesa) o fallici dei santuari si sostituisce il fanciullo, che non è più dio primogenito Padre, ma è considerato figlio di Ermes e Afrodite cioè la generazione da Padre a Figlio incarnato di Gesù Cristo acquista una tonalità sovrana di "venga il tuo Regno e sia fatta la tua volontà" dove esiste una situazione TRANSITORIA (in alcuni casi permanente) di incapacità di agire che deve essere rivalutata cari psichiatri e una di queste è l'impotente per inabilità perpetua che secondo il codice è incapace soltanto a contrarre matrimonio ed è questo il punto cruciale della questione cioè quanto incide l'impotenza maschile, la sua inabilità virile e sessuale, l'incapacità a procreare e a conservare la specie umana al giorno d'oggi perché a proposito della libertà che oggi si celebra, esiste anche, purtroppo la libertà di decidere sulla vita e sulla morte e quella di Eros di poter essere figlio di Povertà e Risorsa. A livello platonico infatti l'eros è una forza destinata a colmare mediante le risorse della Saggezza che nel Simposio è madre del dio Risorsa ed oggi c'è moltissima carenza di risorse specie nella lontananza dell'androgino primordiale in un sentimento che non implichi il rapporto fisico con l'oggetto amato e con la sua seduzione sensuale, ma manca soprattutto e più del tutto e non tutto, ogni e non ogni il conseguimento di un supremo valore che è l'amore del Bene dell'Altro. Interviene a questo punto Schopenhauer, che vede nella forza dell'eros, il mezzo della Volontà di quel "sia fatta la tua Volontà, come in Cielo così in terra" che esige la continuazione della specie in cui si scorge una possibile connessione con l'aspetto fisico-biologico, che prevede un rapporto assolutamente necessario fra riproduzione e morte dell'organismo individuale in vista della conservazione della vita del genere umano che può essere considerato l'anello di congiunzione fra gli aspetti più tragici e fatali dell'eros romantico nel conflitto fra la tendenza alla conservazione all'antico eros cavalleresco e cortese della cultura romanza di Petrarca e Dante e l'esigenza di oggi di confrontarsi entro uno spazio di valori della bellezza, della sensualità e passionalità con l'estasi vera e propria di un orgasmo (tocca dirlo). E' qui che nasce la psicoanalisi. 


mercoledì 24 aprile 2024

 IL LOGOS FALLICO. In questa parte parliamo del problema sollevato da Lacan del rapporto con l'Altro che rinvia ad una dialettica di funzione di Dio, pura creazione del linguaggio, o che sia La Donna. Al termine Altro viene dato un significante che viene interpretato senza considerare cari psicologi l'eidos cioè l'aspetto esteriore più che altro del corpo umano, che deriva dalla stessa radice del verbo idein (vedere), da cui idea e cioè ciò che si vede. Qui c'è una ricerca reale di qualcosa che riguarda la 2° polarità che interessa la pneumatica o meglio scienza degli spiriti, ovvero la conoscenza di Dio, delle anime e delle sostanze semplici in generale che riguarda la scienza dell'essenza necessaria di uno spirito di carattere speculativo dell'anima umana. La funzione dell'eidos sta nell'ergon o virtù (areté) ed è una specie intellegibile ed incorporea, eterna e separata dagli enti sensibili, della quale essi partecipano per essere ciò che sono e ne partecipano come una copia di un modello. In questa accezione dell'Altro si prefigura l'idea platonica dell'amore o genere (ghenos) che è un principio alfa e causa, ragion d'essere degli enti. Alle specie ideali, poi, Aristotele contrappone le specie ed i generi naturali soggetti a leggi naturali della categoria della sostanza, poi generi intermedi tra genere sommo (la categoria stessa) e le sostanze primitive (cioè gli individui concreti) inerenti le capacità giuridiche e le capacità di agire dove si indica chiaramente che la capacità giuridica si acquista nel momento stesso della nascita ed è il presupposto di tutti i diritti. Poiché, essa si acquista al momento della nascita è necessario che il feto, una volta separato dall'alvo materno, abbia una sua vita indipendente; NON è quindi considerata persona chi nasce morto, mentre per l'acquisto dei diritti bastano anche pochi istanti di vita. Per questo caro Piovaccari è necessario dire che per stabilire se un neonato è vivo o meno ci si deve basare su valori della saturazione in ossigeno, dei circa 300 ml/volume/minuto del sangue proveniente dal cuore, di cui 150 (cioè la metà) sono destinati al capo, alle estremità superiori ed alla parte toracica; 100 ml alla placenta e solo 50 ml all'irrorazione della metà inferiore del corpo e delle relative estremità. Ciò spiega il maggior volume raggiunto nel neonato dei segmenti craniali del corpo nei confronti di quelli caudali. Al primo vagito del neonato diminuisce la resistenza nell'albero circolatorio e aumenta l'afflusso di sangue dall'arteria polmonare. Dopo l'arterializzazione, perviene all'atrio sx un aumento di pressione che preme il setto 1° contro il 2°, per cui si occlude il canale fisiologico delle cave. Lentamente la valvola si fonde con il limbo del forame ovale formando la fossa ovale, ma nel 20-25% dei casi residuano piccoli difetti di contenimento per forame ovale a FESSURA ed in tali casi, allora il dotto venoso si oblitera dando luogo alla formazione difettosa del legamento venoso e lo stesso processo avviene anche per il dotto arterioso, la cui parete si contrae ad opera più che altro di stimoli alterati di ordine neurochimico. Subentrano allora necrosi CENTRALI che danno il classico colore bluastro sul collo che fa presagire la morte del neonato, ma che in realtà si tratta di una morte apparente per obliterazioni parziali che poi dopo un certo tempo conducono alla formazione del legamento arterioso. Dopo la recisione del cordone ombelicale ed abolizione (che nel caso si sia aggrovigliata intorno al collo va fatta mentre il neonato esce con le spalle) anche i vasi ombelicali si obliterano; le arterie, pur restando pervie per brevi tratti, subiscono un analogo processo formando da ciascun lato il legamento ombelicale laterale. La vena ombelicale, poi diventa il legamento rotondo del fegato. Nella vita post-natale in seguito a stasi del sistema portale, un piccolo vaso del legamento rotondo può essere nuovamente dilatato permettendo un reflusso di sangue portale nelle vene della parte addominale perché più che altro la respirazione del neonato è addominale e in questi casi si può determinare un caput medusae cioè un sintomo di cirrosi epatica in atto che è molto più frequente rispetto al cordone ombelicale intorno al collo. Ci sono sempre dei sogni e dei fantasmi con cui abbiamo a che fare come Faust e Amleto che riproducono uno stato di angoscia della fine dell'esistenza umana del NON essere ecolalica incomprensibile proprio come la morte e la malattia e Marie-Hélène Brousse stessa racconta del fantasma di un bambino di 3 anni che aveva appena imparato a tenersi pulito e quindi era in pieno oggetto anale che genera un ideale cioè un eidos che potrebbe corrispondere al synolon cioè un insieme di materia e forma che l'individuo concreto vede come la cosa singola della richiesta dell'Altro (la bella cacca schifosa). Nella proposizione più moderna si parla di essenza come per designare un risultato di riduzione eidetica che sospende l'atteggiamento naturale secondo cui i fenomeni avrebbero sostanza ed esistenza, e li riporta come puri alla loro unica dimensione accertata, cioè quella di parvenze PRESENTI nella coscienza che divengono vere e proprie esperienze individuali ridotte ad essenze necessarie che poi diventano universali, oggetto di un sapere intuitivo diverso da quello individuale in quanto si riferisce all'algebra delle equazioni che permette di determinare valori particolari delle lettere che compaiono che poi vengono trasformate in IDENTITA' di soluzioni o meglio radici dell'equazione ad una incognita di una sola lettera che compare nell'uguaglianza uomo-donna e tale lettera di unione sta nell'U di unità (non Uno, ma unità) che rappresenta la potenza sia di 1° che di 2° grado Quindi l'Altro non è altro che il nostro fantasma, lo scheletro nell'armadio e il maligno che c'è in noi e persino la Signora morte. 

sabato 20 aprile 2024

 Inizio di un complesso percorso che può venire censurato persino dalla Faraeditore di Alessandro e Francesco Ramberti - IL LOGOS FALLICO - A proposito logos deriva dal greco léghein, scegliere, enumerare, RACCONTARE nel narrabilando) . Sono il fallo un pene immaginario che vuole essere il protagonista di questa storia e perciò, cara Mary cerca di descrivermi bene, Mi raccomando se no ti rimando a buttare via la spazzatura. Cominciando dall'inizio, dunque,  mica Adamo sapeva che era diverso dalla donna per quel fallo e nemmeno lo calcolava e lo poneva nei suoi discorsi con lei, anzi non ci badava nemmeno e perciò non vedendo la differenza fra quella proboscide che gli sbucava da sotto e la di lei vagina, egli non poteva nemmeno esprimere stima, apprezzamento, relazione, PROPORZIONE, misura, ragion d'essere, causa, spiegazione, frase, enunciato, definizione, argomento, ragionamento, ragione, pensiero, semplicemente esprimeva una RACCOLTA di manifestazioni che all'inizio del suo essere maschio alfa non erano altro che istinti puri che si basavano attraverso suoni articolati della voce che non erano ancora diventati lingua, e poi successivamente imparò ad enumerare gli elementi che lo circondavano e poi li differenziò con un segno distintivo che li differenziava gli uni dagli altri in modo da divenire il segno stesso una DEFINIZIONE REALE che fa parte dell'alfabeto. Quindi per riuscire a dichiararsi ad Eva, prima di tutto Adamo dovette imparare cosa fossero gli oggetti per poterli esprimere in manifestazioni gestuali ad Eva e tali manifestazioni già rappresentavano un modo di comunicare emozioni, affetto e sentimento l'Uno per l'Altro (sono indicati entrambi in senso maschile perché riguardano il RUOLO del fallo a cui si giungerà dopo durante il racconto). Ad un certo punto però Eva si rese conto che, per quanto il mondo che li circondava fosse magnifico, mancava di una dottrina di un insieme di ragione e necessità per cercare di dare un senso a quelle articolazioni verbali e fare in modo che non fossero solo suoni onomatopeici, ma che fossero anche suoni armoniosi, suoni che potessero dare un nuovo senso alle cose e agli atti che lei ed Adamo compivano ogni santo giorno in cui si incontravano e si vedevano, perciò propose ad Adamo di provare qualcosa di diverso cioè di conoscere le cose con la sola immaginazione, con il solo pensiero e non tanto materialmente, ma più profondamente in quanto era convinta che nessuna cosa avviene per caso, ma tutto avviene secondo logos e necessità, ma loro ne erano inconsapevoli sia prima che dopo avere ascoltato quei suoni della natura e delle parole che vibravano dentro di loro in modo diverso producendo delle sensazioni e degli stimoli diversi anche se i suoni potevano sembrare uguali e comuni l'Uno all'Altro comunque loro li vivevano come se ognuno di loro avesse una phrònésis cioè una propria privata saggezza una visione diversa e quindi anche una diversa comprensione che poi ha provocato il conflitto fra Adamo ed Eva e quindi la guerra fra di loro quando si sono scontrati con 2 realtà differenti nel sentire, nel capire, nell'intendere e soprattutto nel percepire quelle sensazioni e stimoli. Eva allora per riportare l'equilibrio (perché l'equilibrio è femminile e non maschile in quanto è inteso come congiunzione dei sensi, inteso come associazione di 2 parti maschile e femminile, inteso come verità della manifestazione della propria immagine nell'Altro) dicevo Eva, decise di fare mangiare la mela ad Adamo intesa come di motivare i loro discorsi, porre un fine, uno scopo, un ambito che fosse importante, che avesse un senso maggiore a tutto e su tutto ed allora propose ad Adamo di unirsi a lei nella carne, di formare con lei uno stesso sangue, di formare con i loro corpi un corpo solo, di congiungersi in un Uno solo che era anche l'Altro e in questa congiunzione particolare fare così provare ad Adamo la sua parte femminile così come Eva avrebbe potuto trovare la sua parte maschile e quindi in sostanza in quella congiunzione si sarebbero scambiati i ruoli e lì lui sarebbe potuto diventare come lei e lei come lui. Adamo pensava che Eva avesse avuto una idea strampalata all'inizio e che loro potevano anche stare bene così a godersi la natura, a guardare ed ammirare i tramonti, ad annusare il profumo dei fiori, a vedere quei magnifici panorami di un paradiso terrestre, ma poi si rese conto che gli mancava qualcosa, che era come se avesse un vuoto da colmare e che non gli bastava chiamare le cose per nome, aveva bisogno di sfogare quel grido che aveva dentro, quel battito animale, quel pensiero e quell'immagine di potersi rivedere come dentro quello specchio d'acqua fresca, frizzante, dolce, gentile e buona che beveva tutti i giorni, aveva bisogno di sentire dentro quello scrosciare e sbocciare qualcosa di nuovo e di bello e per questo accettò la proposta di Eva anche se era impacciato e non capiva bene ciò che stesse facendo, solo avvertiva una forte attrazione, uno stimolo che lo faceva sentire bene ad abbracciare Eva, a stringersela nel petto, ad avvertire il suo caldo respiro sulla pelle e ad annusare i suoi capelli morbidi sulle spalle. Così i corpi si unirono giorno dopo giorno e Adamo conosceva Eva in maniera più forte dando ascolto non tanto a sé stesso, ma a quel lògos che gli risuonava dentro a quell'eco che lo spingeva ad accarezzare quei seni turgidi, a avvolgere le sue mani su quel corpo come se fosse il suo stesso corpo a sentire che era suo come se tutto in quel mentre fosse un mondo suo, qualcosa che era divenuto importante, determinante, attivo, un flusso vitale che partiva da lui per andare da Eva e poi diventare in lei ogni cosa di uno e molti che si fondono dentro quei corpi. Eva dopo qualche tempo si sentiva strana e si accorse che l'addome si gonfiava ed allora pensò di essere malata, tanto che non si fece più vedere da Adamo perché si vergognava a vedersi in quello stato, così come Adamo si vergognava di avere provocato ad Eva quella malattia che invece era una gravidanza di cui ancora non erano consci perché entrambi erano poco più che adolescenti di 15 anni che avevano vissuto un fuoco che sta (questa la sa sicuramente don Vittorio Metalli) nel LOGOS SPERMATIKOS (ah però che citazione non ve l'aspettavate eh da una sprovveduta Mary piccola persona autodidatta vero??) i quanto cari psichiatri è inutile studiare tanto Lacan di quà e Freud di là o Jung se prima non si conosce la teoria stoica della RAGIONE SEMINALE (uh però che botto degli spermatozoi!!) o per meglio dire PRINCIPIO ATTIVO (poioun) del cosmo, che fecondando Eva e la materia inerte in generale così come fanno le api con il polline la rende capace di generare, ma Adamo lo fa con la qualità dalla sua parte cari psicologi del piffero. Infatti cara professoressa Scarca Giovanna per favore lo vuole dire lei alla sua collega Ortensia Rossi che invece di riportare il mito di Ulisse e Nausica doveva riportare l'Inno a Zeus di un certo Cleante dove il lògos comune attraversa TUTTE le cose mescolandosi al grande come ai piccoli (Mary compresa dunque!) astri luminosi perché la sua presenza garantisce l'unità e la simpatia del cosmo; e in quanto legge naturale è fondamentale per l'etica stoica di tutti gli psicologi e psichiatri e del vivere in conformità con la natura e come principio fisico è identificato col fuoco (bravo don Vittorio Metalli ci hai preso in pieno con quel scaldare Pietro al fuoco dell'amore o agape) e contiene in sé stesso le RAGIONI SEMINALI (oi bella questa!!) dei vari individui, affini alle specie naturali in quanto immanenti alla materia e chiamati a spiegare insieme (maschio e femmina) la pluralità e la teleologia della vita. Esse sopravvivono alla conflagrazione ciclica del cosmo (ekpyrosis) e sono semi generatori del nuovo universo. La dottrina stoica delle ragioni seminali appartiene alla terza ipostasi o meglio anima del mondo ed è la causa prima dei movimenti che contengono le ragioni che distinguono i vari individui fra di loro. Per questo è stato concepito un doppio significato di ratio-oratio che viene ribadito da Mary nella distinzione importante tra lògos endiathetos o interiore cioè oratio concepta che riguarda il pensiero dell'Altro e lògos prophorikos o proferito ossia la oratio prolata del discorso sull'Altro, discorso che oggi dovrebbe essere ripreso di una teologia che unisce elementi comuni che riguarda la Parola di Dio come MEDIATORE delle ragioni seminali (ah però il clero non ha studiato bene caro Gabriele Trivellin??) in quanto Dio rappresenta la trascendenza ed il mondo creato stesso che è l'idea delle idee di un archetipo di creazione che si ricrea nella congiunzione del nuovo Adamo Cristo con la Chiesa nelle vesti di corpo e sangue che entrano in un pane e in un vino cioè l'unione dei corpi di Adamo ed Eva si comprende con i simboli del potersi mangiare e del potersi bere in un Verbo che abita fra di noi e quindi è perfettamente cosa buona e giusta che avvenga questa congiunzione d'amorosi sensi per una perfetta incarnazione di una nuova vita che nasce, cresce e si alimenta all'amore di uno spirito che sa essere vento, sole, pioggia, mare, abisso, grotta e chi più ne ha e più ne ammetta. E allora dove mai interviene lo psicologo e quando?? Quando l'uomo vuole diventare lui colui che detta e non invece il dettato di un Dio naturale e quando lo vuole superare, annientando la coscienza diventando lui il dogma e cancellando del dogma il mistero che tanto dona piacere e vero godimento che ci dice "Spera anche tu è venuta l'ora di amare di più per essere sempre di più lui in lei, tu in loro e loro un NOI che poi diventano un insieme di bellissime incognite fra le stelle di un universo trasversale". 

 In risposta a Maria Antonella Del Monaco, Maura Gaudenzi, Renato Moschen, Marco Zamparetti - IL BLOG DEL DESIDERIO - La genetista Mary stava studiando il principio per il quale nella donna normale solo uno dei 2 cromosomi X previsti per il carattere genetico femminile è attivo, mentre quello inattivo viene definito "caldo" e viene definito corpo di Barr. Il sesso genetico, può essere accertato attraverso lo studio al microscopio del corpo di Barr; esso sarà positivo nella femmina (un cromosoma X inattivo o corpo di Barr ed uno attivo X) e negativo nel maschio (un cromosoma Y ed uno X attivo). La presenza di un cromosoma X inattivo, perciò risponde alla necessità di evitare che nella femmina esistano sintesi proteiche raddoppiate rispetto a quanto si osserva nel maschio che è dotato di un solo cromosoma X per cellula. Il concetto, dunque dell'inattivazione è noto come principio di Lyon e quindi Mary NON era per nulla d'accordo con il dottor Renato Moschen che ci fosse una fusione fra la madre ed il bambino nei primi 3 mesi di vita in quanto entro pochi giorni /(facciamo 6??) dal concepimento può prevalere il cromosoma X MATERNO o il cromosoma X PATERNO (uuu uuu come la mettiano dottor Moschen se NON ha studiato bene gli elementi fondamentali di PATOLOGIA GENERALE di Renzo Rossi, Artemisio Gavioli, Antonio Ghionni???); ciò si realizza CASUALMENTE (come asseriva per altro una neuropsichiatra oggi in sala presso la biblioteca Gambalunga di Rimini!!) e vi è dunque una UGUALE = probabilità caro dottor Renato Moschen che sia inattivato il cromosoma X di derivazione paterna piuttosto che quello materno. Una volta, allora, che uno dei 2 cromosomi X è stato inattivato, esso resta inattivo per TUTTE le successive divisioni cellulari. Perciò, caro Renato Moschen, me lo lasci dire, lei potrebbe appartenere ad uno di quegli uomini che ha 46 cromosomi in cui ce ne sono alcuni in cui il centromero è metacentrico, mentre per altri neuropsichiatri è meglio per lei avere il dubbio che sia submetacentrico per cui le braccia dei cromosomi sono diseguali e corte classificate come "p", mentre per lei le braccia sono lunghe classificate come "q" e questo significherebbe che se lei come sostiene la genetista Mary ha una anomalia dei suoi cromosomi potrebbe avere un errore di DELEZIONE, ovvero di distacco di 1 frammento cromosomico con spostamento in una posizione diversa dello stesso cromosoma e perciò in lei caro Renato Moschen potrebbe essere avvenuto un INVERSUS (in versione) che è la conseguenza di 2 rotture con successiva riunione del segmento dopo rotazione a 180° che generano l'isocromosoma cioè cromosomi perfettamente metcentrici, dovuti a scissione del centromero che si divide trasversalmente invece che longitudinalmente creando un cromosoma ad anello che non è altro che il risultato di una rottura alle 2 estremità e successiva FUSIONE (eccola la fusione di cui parlava esimio dottore!!) delle 2 estremità libere. Le cause di mutazioni di quell'Ulisse sono molteplici: virus, radiazioni ionizzanti, agenti alchilanti, immunosoppressori, chemioterapici ed antibiotici e... anche alcuni psicofarmaci (uuu uuu attenzione). Allora, il problema rispetto a Nausica sorge quando cara Ortensia Rossi quando c'è un ATAVISMO e cioè quando c'è una improvvisa comparsa di un carattere presente in un avo (che fosse Ulisse per caso o era piuttosto Adamo??) lontano e che fino a quel momento non si era più manifestato, saltando parecchie generazioni e la genetista Mary potrebbe sostenere che lei esimio Renato Moschen potrebbe facilmente avere una alcaptonuria per cui teoricamente 1/4 dei suoi figli potrebbe essere malato, 1/4 è sano e la metà è formata da portatori sani come per l'AIDS!! E... poi caro Zamparetti Marco la genetista Mary aveva preferito acquistare il libro "Amore domanda amore... encore" a cura di Loretta Biondi, Gabriele Pazzaglia, Antonio Di Ciaccia in postfazione della traduzione "Lacan" (un bel can can) perché è possibile una emofilia FEMMINILE anche se rara e perché la vergogna del vivere del dottor Renato Moschen potrebbe avere la sindrome di Klinefelter (detta volgarmente polisomia X!) che colpisce solo soggetti maschili (mi spiace dottore che l'abbia scoperta oggi la sua sindrome!!). Lei è dotato di 47 cromosomi (o meglio dire 47, XXY) che è associata (lo dico Zamparetti Marco, no lo dico senza offesa per il dottor Moschen??) a DISGENESIA TESTICOLARE cioè testicoli atrofici e di dimensioni ridotte caratterizzati da tubuli seminiferi IALINIZZATI ma con cellule di Leydig NORMALI. Infatti lei caro dottor Renato Moschen ne ha le tipiche caratteristiche cioè altezza superiore a 1,75 cm, prevalente allungamento della parte inferiore del corpo ed i peli del suo corpo sono distribuiti insieme al grasso come per una donna, la sua voce anche se pare marcata comunque ha un incedere aggraziato e lei come molti del suo tipo ha delle turbe riguardo lo specchiarsi, ma non si preoccupi perché l'intelligenza è nella norma e purtroppo è troppo tardi per somministrarle testosterone perché comunque questo non cura la sterilità anche perché ciò di cui si vergognano di più i soggetti maschili e quello di avere una disfunzione erettile, di sentirsi impotenti, di sentirsi rifiutati, di venire considerati per la loro particolarità di diversità corporea dei rifiuti umani anche per il fatto che nel 15% dei casi esistono forme di mosaicismo (46, XY/47, XXY) con aspetti clincici meno marati ed ecco perché nel suo caso caro dottor Moschen è stato davvero difficile rilevare la sindrome di Klinefelter. Non si deve preoccupare, a "NOI" neuropsichiatri poco importa il genere di una persona, a "NOI" importa che sappia fare bene il proprio lavoro e che faccia le cose fatte bene, gli studi giusti e che possa amalgamare tutto con il nostro maggior decoro. CIAO: 

venerdì 19 aprile 2024

Il pittore Bruno Biazzi nello Studio Angelo Brusco martedì 7 maggio 2024

 



Nello studio Angelo Brusco di Cavriana (MN)

via SS. Martiri Angelo e Alessandro n. 1

Martedì 7 maggio 2024 ore 20:30

incontro con il pittore Bruno Biazzi

si prega di confermare la propria presenza

giovedì 18 aprile 2024

 IL GIUDICE DELL'ANIMA. Il giudice donna voleva inserire delle regole nel campo della valutazione e del comportamento giuridico a livello del corpo delle vittime femminili nel commento dei reati efferati a danno della procreazione. Il vocabolo giudice serve a designare un ruolo e perciò viene espresso al maschile. Non si può negare che l'attività del giudice sia di natura diversa o almeno distinta, ma nel caso di efferati delitti contro le donne c'è una particolare identificazione con le vittime che fa rilevare una immagine nel quadro delle istituzioni dello stato di ordine di coinvolgimento emozionale. La parte scolastica, in questi casi, viene superata dalla parte pratica e di esperienza delle cronache di delitti contro vittime donne che sempre ha suscitato scalpore e molti interrogativi. Unitamente quindi all'emblema e segno che rappresenta lo stato nella sua realtà, si propone di fare in modo che divenga nelle scuole esso stesso una realtà di giustizia vissuta, vicina, di difesa dei deboli e dei fragili. Questa dunque diviene una nota fondamentale di fronte al quale ci poniamo nell'esame di coscienza che sa essere concreta. Non altrettanto si può dire, però, di un missus o qualsiasi rappresentazione del potere, anche se potesse essere investito della stessa maestà legale e della costituzione, che si presenta ai cittadini sempre come volontà già voluta e delineata dal popolo sovrano in base alle norme. La volontà del giudice è autonoma, immediata ed incondizionata dalle dicerie e si basa su studi, prove circostanziali e testimonianze serie. La volontà del giudice è affermazione di una certezza del valore del potere applicato. Il giudice è lo stato che si concepisce come stato di diritto in quanto dice ed enuncia il diritto. Qui caro Gabriele Trivellin si parla di INTUIZIONE di popolo, anche il più sprovveduto figlio del popolo, di popolani inconsapevoli, che venuti in una grande metropoli e ivi bistrattati per la generale protervia e prepotenza altrui, colse alfine la propria ancora di Salvezza e ritrovò la propria DIGNITA' in una frase semplice e famosa che risuona come avvertimento e terribile ammonimento "Ci sono ancora dei giudici a Berlino!". Al giudice esteriore, così, come a quello interiore NON si deve chiedere un corredo di virtù di diligenza, la modestia, la bravura, ma piuttosto le virtù CARDINALI (cioè prudenza, fortezza, giustizia e soprattutto temperanza) che simboleggiano l'eccellenza dello stato. Al giudice, quindi si addice di ricercare e perseguire un prestigio diverso che sta nel coraggio, nel sentimento di sacrificio e di resistenza a tutto ciò che indulge piuttosto che alla superbia, all'egoismo ed a titoli impropri usurpati e non guadagnati lealmente ed onestamente. Un giudice non può tollerare ciò che oggi sta diventando pressoché una prassi corrente, cioè convertire le sue funzioni di assoluto distacco super partes specie per i delitti su vittime donne martoriate e martirizzate perché potrebbe diventare un occulto e protervo accusatore o poliziotto, né può farsi arruolare in pool o squadroni come se dovesse essere addestrato per combattere schieramenti politici avversari o nemici o dovesse menar vanto di attività incompatibili con le sue qualifiche. Il giudice non si confonde, anzi si distingue dagli imputati e deve esercitarsi ad evitare polarità dei protagonisti del processo, tanto da fare in modo da mantenere una personalità matura su cui possa fare affidamento il governo, sia nelle questure, sia nell'arma dei Carabinieri e persino presso i colleghi e collegi che assumono una posizione di rilievo nel giudizio specie a livello medico legale per cui incontrando oggi una persona anziana in un ufficio postale che si lamentava di avere speso 200 euro per una visita ortopedica, le ricordiamo cara signora che lei alla compilazione del 730 unico può scaricare le suddette spese che le vengono decurtate dato che ha una pensione di 850 euro al mese con uno 1,4% in più rispetto a redditi più alti e quindi sempre in proposta con la dottoressa Tafaro Tiziana e con Paolo Manzelli facciamo il calcolo che lei per il suo conflitto acromiale e per la sua lesione della cuffia dei rotatori a livello di probabile intervento ortopedico (dato che le è stata riscontrata anche una evidente osteopenia) debba fare 850 x 12 = 10.200 euro x 1,4% = 142,80 in meno = 10.057,18 e perciò siccome la parte eccedente è da 129,11 euro ad arrivare a 200 euro rimangono = 70,89 che vengono ulteriormente decurtate = 9.986,29 di reddito e perciò la signora avrebbe diritto al versamento a luglio del differenziale 10.200 - 9.986,29 = 213,71 e ci guadagnerebbe 13,71 euro x almeno 2 anni del Master in ortopedia insieme al dottor Albisinni rispetto alla questione di indice di superiore possibilità di lesioni dei legamenti della cuffia dei rotatori su spalle osteoporotiche allora la signora guadagna 13,71 x 2 = 27,42 e si ritrova con 877,42 di pensione che le daranno la possibilità di fare quel regalino che voleva fare ai suoi nipoti di una bella torta di compleanno. Signora stia contenta un giudice amministrativo DONNA è venuto in suo soccorso e le ha permesso di diventare una amica di "merende" (una bella torta di mele fatta in casa è sufficiente!!) e qui NON si inquinano le prove che vogliamo il bene della gente, dei deboli, dei fragili dei disabili ed inabili e che la giustizia deve avere un altro motto famoso "Per essere un bravo giudice di studiare ed interpretare al meglio le norme a favore dei disagiati NON devi avere mai riposo!!". 

 All'Istituto Alberto Marvelli a Alessandra Locatelli, Roberto Egidi, Viliam Rossi, Francesca Lorenzi, ai dottori Bellero, Arlotti, Zamparetti Marco - PROPOSTA IN BOZZA in base al DM. 30/09/2011; legge 5/02/92 n. 104 - NUOVE VALUTAZIONI DI INGEGNERIA GESTIONALE ALL'INTERNO DELLA DETERMINAZIONE DELLA DISABILITA' - INABILITA'-  Si analizza in questa proposta coadiuvata dall'avvocato Paolo Manzelli il termine di AFFETTIVITA' perché possa anche essere più chiaro al signor Alessandro Ramberti in quanto si intende delineare una sfera psichica dei sentimenti e delle emozioni che oggi è legata a livello della disabilità sia alla sfera intellettiva che a quella motoria. Infatti, cari Bellero (medico legale) agli esordi della psicologia scientifica un certo Wundt che spero abbiate studiato elabora una teoria TRIDIMENSIONALE dei sentimenti, secondo la quale questi ultimi presentano delle dimensioni organizzate in modo più che altro dicotomico: piacere-dispiacere, eccitamento-inerzia, tensione-rilassamento a cui Marilù vorrebbe aggiungere afasia-funzionalità in quanto il signor Alessandro Ramberti spesso si esprime con SIMBOLI ed espressioni TELEGRAFICHE e questo potrebbe rientrare in un disturbo di ritradurre in significati i simboli linguistici. L'afasia (a proposito di un caso di aneurisma cerebrale) è sempre conseguenza di incapacità a funzionare, o difettoso funzionamento di una o alcune zone della corteccia cerebrale deputate al linguaggio e tra le varie afasie oltre quelle conosciute (penso) dai dottori Menetti, Sintini e Cellerini riferentesi alla parte motoria di Broca per cui il soggetto NON è  abbastanza in grado di parlare ed esprimersi verbalmente, pur comprendendo il linguaggio degli altri esiste anche una afasia SENSORIALE o di Wernicke per cui possono esserci persone logorroiche o con linguaggio fluente che mancano in parte o del tutto di comprensione del linguaggio altrui e del proprio e perciò usano più che altro neologismi e spostamenti di vocaboli di cui non si rendono conto. Poi c'è l'alessia cioè una incapacità di leggere e agrafia incapacità di scrivere, ma tali disturbi possono associarsi alla disturbata relazione del proprio corpo nello spazio e questo (per un amico) crea anche una difficoltà nella espressione affettiva-sessuale e difatti un certo Jakobson a questo livello aveva accennato ad una proposta di studio SISTEMATICO dell'interrelazione tra disgregazione del linguaggio e quella motoria gestuale di coinvolgimento del corpo specie nei bambini e negli adolescenti. Infatti secondo Titchener ci sono vari stadi affettivi che vanno tenuti in debito conto nella psicologia evolutiva e che sono in strettissima analogia con gli elementi sensoriali e con il linguaggio gestuale e verbale (in aggiunta oggi) dato che i primi quanto i secondi tendono a diminuire di intensità se ripetuti nel tempo e perciò si propone uno schema sulla QUALITA' sia dell'intensità che della durata e poi (novità??) della CHIAREZZA di CENTRAMENTO delle idee (quindi il livello IDEOLOGICO PSICOLOGICO per l'appunto!!!) o delle immagini mentali per evitare che gli stati affettivi giungano a dissolversi o peggio a venire contraffatti o ad essere ingannevoli. Tutto questo prevede un nuovo sistema adattivo alle situazioni specie in individui con disabilità accertata ed in tale prospettiva rientra la timidezza, l'introversione, l'incoerenza, l'impaccio, la frustrazione e... (attenzione) una forma di ansia. Infatti, un certo Bleuler individuò nei disturbi dell'affettività ed in particolare della spiccata incoerenza nell'età adolescenziale tra manifestazione affettiva e situazione reale, un iniziale sintomo di schizofrenia che potrebbe aiutare nel caso Cicchettin ed in altri casi similari e questo a partire dalla sfera dell'inconscio e delle sue REGOLE visto che il cartellone voluto dagli incontri dell'Istituto Alberto Marvelli esprimeva in lettere cubitali la questione IN-DIPENDENTI con il sottotitolo "Dipendere per essere unici" dove NON si è considerata la parola chiave AFFETTO indicando con tale termine l'apporto qualitativo della quantità dell'energia pulsionale quanto possa incidere a livello di quadri patologici. Infatti, nella suddivisione spesso non si considera il cosiddetto  "AFFETTO BLOCCATO" che compare non solo dopo un evento traumatico subito da un individuo, ma anche per causa di una educazione bloccata (novità??) che si basa sulla metamorfosi, conversione, spostamento degli imprinting genitoriali ad un narcisismo che rintraccia nell'affetto del figlio una rappresentazione di sfogo isterico, ossessivo-possessivo  che poi si tramuta in angoscia-ansia che poi diviene l'effetto "balordo" delle pulsioni creando talvolta o spesso una separazione tra gli spostamenti che viene definita "IMPORTO SOMMA DI AFFETTO" che non deve superare un certo limite che impedisca la rimozione di un substrato di energia pulsionale che determina un "AFFETTO MASCHERATO" che nasconde ostilità o peggio una successiva formazione reattiva-rivendicativa se le risultanti non rispettano le attese prefissate. A questo punto caro Zamparetti Marco in base a questa proposizione si rielabora la rivalutazione pensionistica o di sostegno economico dei disabili prevista per legge Berlusconi, Tremonti, Alfano del 70% di un biennio di studi per un importo superiore a 5 volte tanto il minimo di reddito previsto dalla Agenzia delle entrate di 3.000 euro e quindi in sostanza di 15.000 x 70% = 10.500 tenendo conto che il  complessivo di pensione è di 7.500 euro in cui non si deve comprendere la 1° casa e terreni o pertinenze per 185,92 euro per cui si propone insieme alla professoressa Tafaro Tiziana un nuovo calcolo ponderale di investimento al riguardo di 10.500/7.500 = 1,4% del valore massimo preventivato di 7.500 = 105 euro + 182,92 = 287,92 euro totali che si aggiungono ai 15.000 euro = 15.287,92 x 70% = 10.701,54 e come vedete l'importo aumenta di 794,54 che per log base 10 x 10 = 7.945,40 e quindi supera i 7.500 previsti di = 445,40 che devono essere ripartiti su 6 mesi della disoccupazione = 74,23 (lasciando da parte il numero periodico) che si debbono aggiungere alla pensione dei disabili o inabili di cui sopra e quindi 10.701,54 + 74,23 = 10.776,07 al primo anno di ricerca/12 mesi = 898 euro al mese a cui si aggiungono i restanti 74,23 x 5 mesi = 371,15 x 2% di interessi bancari = 7,42 e quindi in totale = 378,57 e quindi + 10.776,07 = 11.154,64/12 = 929,55 euro che si prendono fin da ora coloro che si trovano nelle condizioni descritte più sopra con la proposta poi di integrazione pensionistica dell'1,4% per ogni anno del biennio e quindi x 2 anni = 2,8% di interesse di ricerca e borsa di studio e quindi 929,55 x 2,8% = 26,02 e perciò = 955,57 con un incremento rispetto ai 898 = 57,57 euro per una durata di almeno, almeno 25 anni di attività della Faraeditore = 1.439,25 di borsa di studio/12 = 119,93 e quindi in sostanza una pensione per Alessandro Ramberti afasico e bloccato affettivamente = 955,57 + 119,93 = 1.075,50 a fine dei lavori. La neuropsichiatria richiede un accurato studio e continui aggiornamenti e rilievi innovativi per un futuro migliore dei disabili che non vogliono rimanere cretini. CIAO. 

mercoledì 17 aprile 2024

 SCATOLA. Ribaltata di pezzi di foto sparsi, le immagini scomposte di ricordi 

noi, sorrisi perduti, tempi dispersi fra le liti 

noi 

spezzoni fra i muri di pensieri intrisi di odio 

noi 

Ribaltata di pezzi la scatola della guerra fra brandelli di noi.  (per la pace). 

 PARLANDO CON CRISTO. Mi sentivo scrutata da quello sguardo indagatore che faceva affiorare la mia interiorità quando incontrai Cristo e mi sentivo isolata dal mondo, una persona diversa, a parte, difficile da comprendere e complessa da determinare. Le sue parole mi scavavano dentro ed erano la mia vita ed erano come un abisso che mi scuoteva dentro creando in me forti tensioni e vibranti contraddizioni come quelle di Pietro che venne definito da Cristo come Cefa, una pietra su cui costruire e mi domandavo se potessi essere anche io quella pietra miliare. Sono Ungaretti Giuseppe un poeta che ha voluto far vivere nel poema il sentimento del tempo ricostruendo forme particolari di sintassi, di metrica e di immagini per costruzioni sempre più complesse ed ardite fino ai limiti sfiorati di un barocco arzigogolato. Quelle regole singole che si liberano proprio quando il lessico tende a perdere la sua essenzialità, per elaborare versi che innalzano l'anima fino al podio maggiore. Questo incontro con l'arte poetica porta ad una inevitabile trasformazione stilistica ed oggettiva che si accompagna a contenuti concettualmente difficili come riflessioni sul tempo che scorre e sulla morte, temi religiosi che prendono il posto di sensazioni concrete, degli atomi di cui noi siamo gli elettroni che girano con le nostre strampalate emozioni attorno al nucleo che crea in noi conflitti come quelli di scontrarci con una realtà convenzionale, un modo di vivere abitudinario e più che altro banale di una portinaia, di un passante qualsiasi indifferente anche davanti alla morte più cruda, di uomini crudeli e senza anima e scrupoli che condannano ed  uccidono un innocente presi dalla loro stessa follia. La poesia colma di straziante tenerezza davanti a quel Pietro perduto e incosciente, davanti ai dubbi sulla sua manifestazione d'amore e di amicizia, di quel speciale legame che determinava la sua esistenza e che diviene un richiamo a guardare in faccia alla rinnegazione, all'abbandono proprio mentre c'è una criticità, un pericolo, una offesa e una violenza, di fuggire, di scappare di fronte alla morte perché non si è mai pronti a superarla, ad affrontarla, a combattere non tanto con la spada che ferisce e infligge la vendetta, ma piuttosto con il dialogo, con la comprensione, con l'ascolto. Trasformare con un rigolo, una espressione per farla divenire passione di corpo e di sangue che si offre e si immola, che resta sospeso a braccia aperte in quell'amore che unicamente sa tutto sopportare, comprendere, sperare ed includere. Un corpo ed un sangue che si lascia mangiare e bere da un pane ed un vino in una coppa, dal nostro stesso essere, dalla nostra stessa anima dove noi abbiamo un posto speciale: protagonisti del sogno di un Re dei Re che si chiama Salvezza. Sono Giuseppe Ungaretti nella sua fase di meditazione e nella sua più bella accezione, basata sul rilievo di un volto in un sudario che si imprime nel nostro cuore ed andivenire, ora, adesso alla continua ricerca di nuove possibilità e misure con l'adozione di strumenti collaudati dall'esperienza della lirica. Sono Giuseppe Ungaretti che guarda alla storia degli uomini con malinconia ed il distacco della maturità e dell'ironica saggezza fra l'ermetismo e il fervore e le durevoli suggestioni fino allo sperimentalismo che raccoglie scomposizioni e ricomposizioni ritmiche di quel crocifisso dolore e sofferenza che poi risorge dietro la pesante pietra di un sepolcro, di quei sepolcri dove si nasconde l'amor perduto e vinto, l'amor di speme e desio, l'amor che son io, l'amor che divieni anche tu per un verso: quello che vince tutto con il suo manto a coprirci nella nostra povera e cruda nudità. 

martedì 16 aprile 2024

 GIOVANI COME PIETRO. Come un giovane anche a me piacerebbe tanto andare dove voglio, viaggiare e poter sognare, essere autonoma e non dipendere da nessuno ed invece diventando anziana, mi rendo sempre più conto di dipendere dagli altri: che qualcuno possa ricordarsi che ci sono anche io e che mi guardi come una persona che serve ancora a qualcosa invece di definirmi pensionata come se fossi una persona che non ha più nulla da dire, nulla di utile da dare al mondo e rappresentassi solo un peso per la società, una che si deve fare mantenere, una che si deve fare guidare da qualcun altro. Quando andavo a catechismo i miei educatori, mi insegnarono ad interiorizzare la parola di Dio e per me quello sguardo di Gesù a Pietro rappresenta proprio questa interiorizzazione, il fatto di mettersi in ascolto distaccandosi dai rumors della gente che fa tante chiacchiere come per quella portinaia che incontrò Pietro nel cortile e di cui Pietro voleva rinnegare le chiacchiere sul suo migliore amico ed anche sull'appartenenza ad un gruppo di discepoli e sull'appartenenza all'essere e vivere come cristiani. Poi ci sono gli ipocriti ed i falsi che fingono di riconoscerti solo per deriderti, o per osteggiarti nel tuo essere cristiano, nel tuo avere fede e nel tuo andare in chiesa ed ecco perché rinneghi tutto, perché non vuoi subire i pregiudizi degli altri sul sentirti parte di un gruppo di cristiani squinternati. Poi ci sono quelli che invece fingono di essere interessati, ed invece lo fanno solo per boria e per poter dimostrare che ne sanno più di te e quindi Pietro ha il compito di smentire costoro con il suo fermo NO anche se costa caro, anche se può significare perdere la stima di qualcuno. Inoltre Pietro vuole difendere e proteggere fino in fondo ciò in cui crede, tanto da sfoderare la spada e da staccare l'orecchio di un soldato come per esemplificare che i traditori sono coloro che non vogliono mai ascoltare la parte più razionale ed ascoltano invece sempre quella più istintiva, quella che sta dalla parte dei più forti, quella che crede alle lusinghe di qualche pifferaio magico di turno che promette lucciole che poi non divengono mai lanterne e che ti truffa, ti inganna con la sua morigerata compostezza, con il suo incedere potente e forte, ma poi al momento critico fugge e si nasconde, al momento opportuno non si fa trovare e scappa dalle responsabilità, dalle cose impegnative ed onerose e di fronte agli ostacoli e alle difficoltà si arrende e lascia che un altra si assuma tutte le peggiori incombenze, trova sempre il capro espiatorio di comodo per non sporcarsi le mani, per non dover lavorare, sacrificarsi o fare rinunce importanti pensando solo al proprio interesse. Anche io sono stata giovane e sconsiderata, quando ho creduto in qualche amore fugace pensando che lì avrei trovato la risposta al mio desiderio di non sentirmi sola, abbandonata, la mia felicità ed invece, mi sono accorta che in tutti quegli incontri in cui credevo di avere incontrato l'amore, mi mancava sempre qualcosa e non sapevo cosa fosse finché anche io ho fatto come Pietro ed ho rischiato, buttandomi nel mare dell'amore per andare incontro a molte incognite dato che non avevo alcun merito, né studi particolari, né una professione molto sicura, né un carattere molto simpatico e non ero neppure tanto bella, ma avevo solo la capacità di scrivere qualche poesia  e racconto qua e là e avevo solo qualche sprazzo di intuizione e di ispirazione ogni tanto e per tale motivo soffrivo molto perché mi chiedevo sempre come mai apparivano più bravi sempre gli altri e non arrivava mai il mio turno, come mai gli altri erano sempre più furbi di me che riuscivano a cavarsela senza fare tante fatiche, che riuscivano ad ottenere i posti migliori e i migliori voti e considerazioni senza molti sforzi e senza tanti problemi da superare, come mai io non potevo avere qualche privilegio. Un giorno però ho incontrato un frate, in una chiesa sperduta durante un ritiro spirituale a cui confessandomi dissi della mia rabbia, del mio risentimento a sentirmi sempre inferiore agli altri, specialmente alle mie sorelle e chiedevo cosa avessi mai che non andava in me per sentirmi come poltiglia "Ma scherzi - mi disse con fermezza - Gesù ama anche te e te lo dimostra quando scrivi le tue poesie che dimostrano la bellezza dell'anima e come fai dunque a dire che sei meno degli altri?? Tu mentre dici questo stai rinnegando Gesù ed il suo amore come Pietro, tu mentre dici che non hai nulla da offrire agli altri stai mentendo, presto pentiti e convertiti come ha fatto lui prima che sia troppo tardi e scrivi subito la tua più bella poesia come preghiera a lui e come dimostrazione di ringraziamento e d'amore per lui e vedrai, vedrai, vedrai che lui te ne renderà merito" Allora pensai e ripensai se davvero bastasse così poco per riuscire a farsi perdonare tutta la rabbia, la ribellione, se davvero bastasse così poco per sentirsi bene dentro, per sentirsi colmi di quell'amore infinito e totale che ti rasserena e non ti abbandona mai fino alla fine del mondo e allora lo scrissi "Mi ritrovo davanti all'amore come un petalo svilito, come un onda senza ormeggio, come un cielo con nuvole di ghiaccio, mi trovo davanti all'amore e sola e povera mi illumino del suo incenso" Feci sorridere il frate, feci sorridere la gente, feci volare l'anima, feci commuovere, feci apparire le emozioni ed i sentimenti, toccai le corde dell'arpa dell'amore e la feci suonare alle lodi del Signore e solo allora capii, solo allora compresi cosa significasse l'amore: donare un sorriso, donare una emozione, trovare un verso come guida dell'anima fino alla fine del mondo!! (per don Vittorio Metalli!) . 

 RIFLESSO. Rispecchiati nell'ade del respiro di occhi sagaci, vedi la strega che avvelena i tuoi desideri oppure la regina che li decora con la sua pavida anima. Guarda l'immagine che diventi, fra le vestigia e i complessi del destino che sfiorano le chiome dei problematici pensieri. Donna senza veli, fra la nudità del declino e la verità del desiderio, fra la vergognosa adamitica condizione e l'ingenua dolcezza. Donna senza condizione, fra la povertà del miserabile desiderio e il peccato della mela scomposta, vedi il riflesso della regina madre, stella, guida che incammina l'umanità.  Dedicata in risposta ad Angela Caccia poetessa dell'Avvenire.  CIAO 

 All'Istituto Alberto Marvelli a Gabriele Trivellin - NUOVO PRAGMATISMO RELIGIOSO NELLA PSICOLOGIA UMANITARIA. - Questo intervento si basa su una funzione del pensiero che impone la regola d'azione, intesa come abitudine di comportamento, ovvero una credenza da cui possa derivare il concetto di un oggetto in cui si identifica effettivamente, senza residui, con i suoi risultati pratici concepibili. In questo periodo storico, bisogna fare un uso più ampio della dottrina del pragmatismo per una teoria metafisica e morale della verità intesa come soluzione che dà luogo a conseguenze pratiche soddisfacenti, relativamente alle esigenze vitali più profonde di quella fame e sete fisiologica, per soddisfare, invece, una fame e sete spirituale degli individui. La conoscenza non è altro che un rispecchiamento ed una suggestione dell'evoluzionismo pratico della fede religiosa, per cui le istanze della volontà di credere e delle ragioni del cuore debbono essere dotate di maggior valore di verità rispetto ad un secco intellettualismo scientifico. Infatti, lo sviluppo dell'industria della guerra è irrazionale e addirittura suicida e perciò bisogna cercare di trovare nuovi impulsi per la pace in una nuova psicologia sociale e comportamentistica. Si prevede una versione strumentalista che miri ad una logica di riduzione dei bisogni pratico-psicologici ed emozionali degli individui concreti nel tempo e si presume che l'atmosfera pragmatista che si verrà a creare possa ostacolare la superiorità del valore della Fede e del sentimento rispetto all'intelletto e alla scienza, e dunque che si possa generare nel tempo un funzionismo della filosofia del "come se" ispirata alla funzione regolativa delle idee della ragione in base a dei concetti e principi della logica che conducano a stimolare funzioni utili elaborate dallo spirito per affrontare con successo la realtà ed influenzarla in maniera più moderna e all'avanguardia possibile. Si parte quindi caro Zamparetti Marco da una caratterizzazione dovuta ad un nucleo centrale di convinzioni comuni che hanno il loro perno nella concezione dinamica e spontanea dell'intelligenza (mind) e della conoscenza. Successivamente, accogliendo le variazioni spontanee che l'ambiente ci presenta si determina una funzione che non volga soltanto alla pura produzione in quanto tale, ma che riesca a gestire dei possibili scenari e sviluppi ipotetico-statistici della metodologia scientifica contemporanea per fare in modo che il pragmatismo volga unitariamente ad un rapporto organico-ambientale, soggetto-oggetto, individuo-società accettabile e sostenibile con le risorse a disposizione del pianeta. La conoscenza, infatti, non è un atto intuitivo immediato, ma è un processo interpretativo che serve a manipolare nella maniera più corretta e giusta l'esperienza per il fatto che le idee non si limitano semplicemente a riflettere la realtà ed i fatti, ma li trasforma e li produce rinnovandoli ed aggiornandoli continuamente. Analogamente, non si deve più ridurre il rapporto mente-corpo e uomo-natura ad un semplice dualismo, ma lo si deve intendere alla luce di un interazionismo dinamico, libero da certi impacci metafisici e aprioristici, e ciò a rilevanti applicazioni in sede etica, religiosa ed estetica, politica e sociale fino a sfociare in tentativi di rinnovamento radicale sia della psicologia che della pedagogia. Si propone, dunque uno schema concettuale di framework tecnico di carattere post-analitico per confronti di utilità secondo una regola di Bentham rivisitata che trova una media fra il benessere sociale identificato come sommatoria delle utilità individuali e quella degli individui più svantaggiati della società. La confrontabilità dei livelli di utilità è necessaria ed importante per cui anche se si aggiungono costanti arbitrarie, queste poi vengono eliminate nel momento in cui si fa un confronto fra utilità complessiva tenendo conto degli individui più svantaggiati. Facciamo un esempio, una persona non può permettersi di comprare con il suo stipendio di 1.200 euro una maglia del costo di 50 euro perché prima deve ottemperare alle spese per l'alimentazione ed i consumi energetici, l'affitto, il mutuo e le assicurazioni auto varie e ieri in banca ho sentito dire che c'era una signora che voleva fare una assicurazione auto con la banca e supponiamo che questa fosse di 300 euro a cui aggiungiamo i 50 euro della maglia = 350 euro e quindi le rimarrebbero rispetto ai 1.200 = 850 euro dell'affitto e quindi non le resta nulla per pagarsi le spese energetiche di luce, gas ed acqua e perciò deve poter aumentare l'interesse bancario a 850/350 = 2,43% per uno 0,43% in più di cassa integrazione e prestiti e quindi rispetto ai 50 euro della maglia = 0,21 centesimi di sconto sull'energia x 12 mesi = 2,52 euro l'anno e questo significa che l'interesse aumenta di 10 centesimi ogni operazione e se la signora poi ha fatto 10 operazioni bancarie spende 100 euro e quindi il costo della sua assicurazione auto passa a 450 euro e perciò la banca potrà reinvestire 100 euro x 2,52% x 10 operazioni al gg x 360 gg di bilancio solare = 9.072 euro x 50 clienti = 453.600 euro che accumula /24 mesi del master in economia e finanza = 18.900/12 = 1.575 che si becca la mia amica Stefania della banca a cui viene decurtato il 2,52% dell'investimento = 39,69 al mese e quindi x 12 = 476,28 l'anno x 25 anni di attività sua = 11.907/12 = 992,25 di pensione + 476,28 se riesce a stare a lavorare in banca per 35 anni = 1.468,53 rimettendoci rispetto ai 1.575 = 106,47 e quindi in realtà per 10 operazioni bancarie si spende una ulteriore commissione di 6,47 euro e quindi su 100 operazioni bancarie = 647 euro di assicurazione auto-moto insieme (uno scontaccio!!) così l'assicurazione moto è praticamente di 197 euro l'anno per i clienti della banca e perciò se anche solo 50 clienti aderiscono all'iniziativa telefonini alla mano la banca può usufruire di un ulteriore sconto del 2,52% = 16,30 di spese di tenuta conto (uuu uuu che scontaccio!!) che aumentano per gli investimenti di altri 6,47 x 10 operazioni 64,70 + 16,30 = 80,90 la commissione che una signora si deve pagare per la vendita di azioni x 10 operazioni = 809 euro per un part-time ausiliario bancario di 6h al gg. e l'affarone s'ha da fare!!! Questo è il giusto pragmatismo avere le idee chiare di come investire senza fare troppi voli pindarici che complicano la vita. 

lunedì 15 aprile 2024

 CIAO HO L'AUTISMO. Ciao, sono una persona strana che alcuni definirebbero mentecatto, sinonimo di demente, anche se nel senso più vero il suffisso "catto" deriva da captum, participio passato del verbo latino capio, capere cioè prendere, possedere, imprigionare e quindi io sono imprigionato dalla mente perché ho un autismo ad alta funzione e cioè troppa attività mentale che rappresenta per me una vera e propria trappola. Se tu mi incontri, mi eviti anche se sono molto intelligente e molto colta, e lo fai perché sono ossessiva, pedante ed inesorabilmente prigioniera di me stessa eppure nessuno potrebbe smentirmi perché io so dar luce e faccio pensare bene ed anche se sono eccessiva e imprigionata, comunque posso rappresentare un servizio di analisi del falso, così come del ristabilimento del vero. La mia mente è un vero centro di elaborazioni ed informazioni che si susseguono, ma a me manca la mens latina legata a mensura cioè misura, misurazione ed ecco perché Gesù disse "Con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio" in quanto la mente misura la realtà che ci circonda a cui dobbiamo adeguare la nostra intelligenza e questa è l'esattezza delle cose. Tutti i giorni bisogna fare i conti con l'esatta condizione della realtà e questo significa elaborare delle informazioni come quella di una signora tarchiata che si è fratturata una costa tossendo ed una radiologa caro Zompatori Maurizio si domandava se per caso, non fosse mai il caso la frattura costale segnalata non fosse invece una stria di Kerley cioè una linea settale che in relazione alla sede, all'estensione ed all'orientamento può essere ulteriormente classificata come stia si tipo A: opacità lineare rettilinea, lunga da 2-6 cm e spessa 1- 3 mm di solito situata nel campo superiore e diretta medialmente verso l'ilo e perifericamente NON raggiunge la superficie pleurica; tipo B: opacità lineare rettilinea lunga 1,5-2 cm e spessa 1-2 mm, di solito situata alla base polmonare e disposta perpendicolarmente alla superficie pleurica con la quale è di solito in contatto; tipo C insieme di opacità lineari o ramificate che determinano un aspetto di fine reticolo (tipo infrazioni costali??); sono situate alle basi polmonari e sono dovute a strie di Kerley VISTE DI FACCIA che possono anche rappresentare linee linfatiche e quindi devono essere distinte dalle strie tramite Tc-HRCT con contrasto e solo in questo caso si può stabilire un termine patologico più esatto, ma bisogna tenere conto caro Zompatori che nelle unità Hounsfield a livello di fisica sanitaria per la densità che distingue una stria da una linea linfatica c'è una attenuazione dello 0,1% in più per ogni unità di grigi e questo va messo in conto nel determinare il processo patologico e perciò in realtà si ragiona su - 1000 x 0,1% = 1 + 0,1 = 1,01 che va più verso l'osso e quindi sulle coste (appunto!!) specie in tipi tarchiati ed obesi tipo Umberti Tozzi. Siamo d'accordo, facciamoci caso, è molto meglio che un fisico sanitario ci ficchi il naso. 

giovedì 11 aprile 2024

 All'Istituto Alberto Marvelli a don Cristian Squadrani, Gabriele Trivellin, Marco Zamparetti - PROPOSTA IN BOZZA. NUOVE VISIONI BIPOLARI NELLA FILOSOFIA TEOLOGICA. - Nell'ambito della teologia contemporanea la visione bipolare della divinità viene intesa come Dio essere assoluto-relativo, necessario-contingente, infinito-finito. Egli, infatti, pur avendo una essenza immutabile ed esistendo per necessità intrinseca, si realizza solo in riferimento al mondo, assumendo nella propria imperitura vita i valori che emergono dal processo cosmico, di cui egli stesso è artefice. La realtà che viviamo è assoggettata al divenire perpetuo di un eterno ritorno delle cose e della trasmigrazione delle anime. Nell'Antico Testamento i profeti annunciano una palingenesi sotto 2 prospettive importanti: una più vicina e limitata, che consiste nel ritorno degli esuli e nella ricostruzione della città santa, l'altra, più universalistica ed escatologica, che consisterà nella finale riedificazione di Gerusalemme e nella chiamata ad essa di tutte le nazioni. Da entrambe le prospettive è assente l'idea di ciclicità in quanto il nuovo mondo sarà quello definitivo. Nel Nuovo Testamento, invece, si indica una situazione che si verificherà con l'avvento del Regno di Dio; la Parola viene messa sulle labbra di Gesù stesso: "Voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell'uomo siederà sul trono della sua gloria, anche voi siederete su 12 troni" (Mt. 19,28). Nella lettera di san Paolo a Tito si afferma che il cristiano nel battesimo si salva mediante il lavacro di palingenesi e di rinnovamento dello Spirito Santo e quindi pur restando nel contesto escatologico, la nozione di palingenesi, oscilla fra l'idea di rinnovamento del singolo in rapporto al suo essere cristiano, e quella della riconciliazione finale di ogni realtà nella croce, attraverso la parusia o meglio venuta di Cristo glorioso. All'interno, dunque, di una biologia filosofica la teologa Marilù intendeva porre l'attenzione sull'emergenza dello spirito e della libertà dalla vita (intesa come libertà bisognosa dell'organismo verso la maternità e paternità responsabile per un processo che procede per trial and error. L'organismo viene così inteso come una macchina coerente nelle sue funzioni, che si costituisce da sé sulla base di una informazione intrinseca dove incidono il caso e la necessità che permettono all'individuo di conservare e realizzare le funzioni vitali, secondo un paradigma quasi cibernetico. In questo caso si parla di adattamento funzionale degli esseri viventi capace di garantire la conservazione e moltiplicazione della specie così come ha voluto Dio nel processo di creazione. La bipolarità della "nuova" filosofia teologica nasce dalla forte e fondamentale domanda odierna che sta alla base di tutte le altre domande dell'esistenza e che riguarda il rapporto dell'Io con l'io. Ponendosela, per l'individuo nasce l'esperienza della duplicità dell'io: di un io che ritiene di sapere ed un io che pone in questione tale pretesa. Le domande dell'esistenza nascono quindi da una frattura interiore rispetto allo stato naturale di chi si identifica pienamente con sé, cioè IO = IO, perché provengono da un'altra più profonda: IO diverso da IO. In questa condizione, rispetto a se stessi si diventa una domanda, un problema, un enigma ed anche un mistero. L'identificazione naturale della coscienza, con sé stessa viene così' a mancare come per Alessandro Ramberti che si identifica in somiglianza solo con la parte materna escludendo dal suo confronto di rappresentazione psicologica la parte paterna per cui in lui vi è una grave spaccatura e nasce una differenza di carattere doloroso. E' da questo spazio vuoto che Alessandro NON è mai riuscito a riempire tra il suo IO fenomenico dovuto alla morte della madre generatrice e l'Io riflessivo tangente e realistico che sorgono le giuste psicologiche domande dell'esistenza: IO chi sono in verità che fu la domanda che fece Gesù in altro modo "La gente chi dice che IO sia??" Sono quello che parla di giorno o quello che ha un sogno nel cassetto?? Credo davvero a quello che dico oppure lo dico per fare buona impressione?? Mi identifico in quello che faccio oppure lo faccio in maniera meccanica?? Sono davvero libero oppure sono schiavo di raffigurazioni fantasmatiche genitoriali o educative da me ritenute importanti?? Cosa voglio realmente?? Sono sincero con me stesso, o invece ho passato e tutt'ora passo tutta la vita a ripetere come un automa ciò che volevano vedere in me i miei genitori rifacendo cose sentite da loro in modo da avere l'approvazione degli altri?? Che cosa ci sto qui a fare?? Esiste per me un obiettivo da compiere, una missione o una vocazione, oppure è tutto indifferente e posso fare quello che voglio e come voglio?? In realtà c'è un invisibile Io ed è quello della parte paterna di Giuseppe che accoglie l'annuncio genitoriale di leale confronto con sé stessi che serve a misurarsi con il Padre nostro che istruisce ma NON educa perché in realtà prepara per attrezzare alla vita come sostiene la derivazione del verbo istruire che deriva dal latino instruere ed è formato dalla preposizione IN e dal verbo STRUERE che significa costruire nel senso di strumento, struttura, costrutto ed ecco che il primo confronto con il Padre nostro che manca moltissimo ad Alessandro Ramberi è proprio con questo tipo di costrutto interiore di consapevolezza del legame tra istruzione ed industriarsi per diventare una ISTITUZIONE della propria funzione strutturale. Ad Alessandro manca una organica visione del mondo da cui poi derivi la sua educazione (l'educazione è personale NON dei genitori perché educare deriva dal latino educere cioè condurre fuori ESPRIMERE al meglio i dati personali e NON quelli di una madre e nemmeno di un padre) e questo significa che dobbiamo capire come agire e comportarci da soli seguendo un nostro indirizzo. Infatti, l'educazione presuppone che chi si educa abbia qualcosa dentro di sé, un centro che va svegliato e portato dalla luce ed alla memoria e Alessandro manca di questa parte fondamentale che Socrate definiva maieutica cioè l'arte di allevarsi da soli come se si rinascesse di nuovo per trovare facoltà che nell'anima sono sopite dalla dipendenza con i genitori o la lorom rappresentazione fantasmatica. La differenza quindi è notevole: ricevendo istruzione si diventa strumenti; ricevendo educazione si diventa sé stessi, ma questo dipende solo e soltanto da noi. Quindi bisogna attingere ad una nuova profondità teologica che è Conosci te stesso e poi impara da te stesso l'essenziale azione educativa che vince la discordia su cosa sia la natura umana, e prima ancora se mai vi sia qualcosa del genere che ci somigli e che riesca a restare umano nel NON perdere mai quel giusto e corretto sentire morale ed estetico di guardarsi allo specchio per chiedersi "Cosa vedo? (o meglio ancora) Chi vedo riflesso mio padre, mia madre Alessandro Ramberti ed Io stessa, ma infondo se so amare veramente posso vedere TUTTI questi riflessi in me!|!!!" Ecco il bipolare pensiero io sono vera persona immagine del Dio fatto uomo, fatto pane, fatto vino e sono anche me stessa nella continua scoperta dell'anima vivente dell'amore. 

martedì 9 aprile 2024

 L'INFLUENCER SATANICO. Fin dai primi momenti che Lucillo metteva i suoi video sui social e su tick-tock risultava simpatico e quindi ricevette alti consensi e acquisì molti followers fino al punto di avere una certa fama pure all'estero. Tuttavia Lucillo sapeva anche che sarebbe incappato in aspre critiche ed in ingiurie social di qualche pederasta invidioso che lo voleva osteggiare nella sua ascesa. D'altronde a livello di una filosofia finalistica, le strutture fisiche del reale possono essere subordinate ad una intelligenza ordinatrice, che dirige ogni cosa e il tutto nel modo migliore come per i corpi inorganici che si muovono secondo luoghi naturali in maniera spontanea se non ne sono impediti con violenza. Lucillo rappresentava di sé un modello artigianale di uno scultore delle cause e dei principi necessari per spiegare compiutamente la sua natura diversa nel suo tratto caratteristico dove la sua finalità è per se stessa fine nell'intrinseca intelligenza provvidenziale. Continuamente Lucillo si rinnovava cercando di superare una concezione meccanicistica del mondo che lo circondava, e di dominare ovunque caso e necessità cieca, salvo che non si trattasse di propositi consapevoli, per i quali soltanto è appropriato parlare di fini. La provvidenza divina è il fondamento del finalismo perché oltre l'uomo, il resto del creato essendo destinato a servirlo, in generale, ad ogni livello della realtà sarebbe ordinato in funzione di fini superiori e quindi ogni singolo fenomeno avrebbe una finalità sulla base che Dio non fa nulla di inutile. Tuttavia, per causa efficiente Lucillo non voleva improntarsi a vanità e nemmeno a pregiudizio disastroso di un atteggiamento più che altro utilitaristico, alla vana anche se rassicurante, illusione fra lustrini, ciglia allungate, smalto e paillettes che potrebbe rappresentare una mentalità antropomorfa, la quale, interpretando tutto sul modello artigianale, si preclude la conoscenza di necessità assoluta che domina non solo nel mondo, ma anche in Dio stesso con il rischio di includere una superstiziosa visione divina del Dio personale, libero e creatore. Di contro, un movimento di reazione in difesa dei fragili e deboli mostra un Dio-architetto che riflette nel giudizio prima di diventare determinante oggettivamente. In presenza della propria specificità persino Lucillo sarebbe rimasto dubbioso per meccanismi ciechi della conduzione della sua essenza diversa ì, ma poi considerando che aveva acquisito un dominio armonico del tutto sulle parti per uno scopo su queste ed anche proprio, allora, lui non aveva affatto paura delle critiche social, anzi ci scherzava pure senza però mettere troppa benzina sul fuoco e solo allo scopo di sdrammatizzare e smorzare i toni crudi. Infondo, per Lucillo, ci deve essere una congiunzione fra un finalismo interiore che motiva i gesti, come pure gli istinti ed il provvidenzialismo immanentistico di intrinseca origine per cui persino il peccato rende intellegibili le vicende umane nello spirito del sé di potenza, e seme che sa divenire frutto solo se sa svilupparsi poi nella razionalità e libertà della piena consapevolezza di come siamo fatti e di cosa possiamo permetterci di fare non solo e non tanto per come siamo fatti, ma anche per il rispetto di ciò che può far male e nella massima considerazione di ciò che può far bene a livello evolutivo sociale. Lucillo perciò continuava il suo lavoro all'interno social per far comprendere che al di là dell'apparenza ci può stare una cultura intelligente e sagace, che sa come rinnovare un impianto antico per farlo diventare un impianto moderno e innovativo, in continuo progredire dove l'amor tace e palpita per parlare sol di bene che fa crescere l'anima. 

 All'Istituto Alberto Marvelli a don Cristian Squadrani - L'INFLUENCER SATANICO. Lucillo era un influencer omosessuale che gestiva un blog sulle problematiche giovanili riguardo la condizione di disagio psicofisica inerente le tematiche della libido e della sessualità per cui aveva deciso di confrontarsi inizialmente con il poeta Ariosto nel suo Orlando Furioso dove si cede ad una espressione diretta con i sentimenti, che lascia affiorare in sé stessa elementi realistico-descrittivi ed intimistici-borghesi. Prendendo, dunque, spunto da fatti e situazioni realmente vissute e cercando di trattare della difesa della dignità del poeta e della sua sequela, Lucillo condannava la corruzione ed il vagheggiamento di una vita raccolta, troppo studiosa e senza ambizioni, dei vizi in generale e della vita di coppia anche a livello matrimoniale con tono colloquiale, ma con un lessico che si apre al grottesco, ironico, irriverente ed un poco trasgressivo in una unità di ispirazione che riesce a trovare compattezza. Sopprimendo gli accenti troppo duri con il tema transgender e dell'omosessualità in sfumature di espressioni che sanno superare la tradizione, Lucillo raggiungeva punte contenutistiche e formali smussate di ironia per orchestrare con il coinvolgimento del pubblico che lo visionava nei vari video you-tube dei social e di tick-tock un fluido svolgimento della narrazione, scandita dai balletti sulle ottave di un metro di "scarto" ossia dell'esclusione degli "spezzoni" che contengono episodi redattivi di vario tempo costruendo una storia unica che Lucillo definiva "amalgama social". Il moralismo ecclesiale veniva escluso per i toni cupi e per l'inganno e più in particolare per le "prove penitenziali" alle quali gli omosessuali, transgender e i trasgressori della sessualità tradizionale si dovevano sottoporre agli occhi della Chiesa, in quanto Lucillo voleva riscattare totalmente l'anarchia cavalleresca che nella Chiesa non viene mai considerata ed ecco perché decise di proporre il suo lavoro cultirale alla professoressa Giovanna Scarca che conosceva molto bene le tematiche ariostee in quanto come professoressa di italiano e letteratura competente in materia e nelle sue nuove riletture, ed interpretazioni aggiornate nell'epoca moderna. La prima tematica, influencer che Lucillo proponeva era quella dell'Orlando innamorato dove Orlando diventa il più valoroso dei paladini dell'amore omosessuale e transgender e delle sue positive sfumature e dove poi in una sezione critica costruttiva si tratta dei contrasti d'amore tra Bramante sorella di Rinaldo e ardita guerriera cristiana (in una già avanzata visione femminile) e Ruggiero, presentato come capostipite definito "ceppo vecchio" o meglio (se si preferisce) generazione antiquata. Orlando divenne di furore e matto per i suoi ideali e l'episodio della sua pazzia viene strumentalizzato per delineare un profilo social che riguardi la personalità sessuale più che la tendenza in quanto la strategia ariostea è che tutte le vicende umane non sono perfettamente lineari, classificabili o etichettabili bensì sono centrifughe cioè aperte al lato avventuroso della scoperta, al soprannaturale ed al fantastico e perciò procedono in spezzoni, alternandosi le une e le altre in un finissimo gioco d'amorosi intenti e di magistrali contrapposizioni e conseguentemente di ATTENUAZIONI della libido e della prova sessuale o meglio della profferta della rivelazione sessuale che si rivela al finalistico accordo tonale dei sentimenti di coinvolgimento straordinario per equilibrio di efficacia alla creatività. Così, Lucillo portava i suoi adepti social ad una superiore contemplazione spirituale degli estremi positivi e negativi dei sentimenti, dei limiti che si possono di volta in volta incontrare, specie nell'età adolescenziale fino al punto di voler raggiungere la luna dell'incandescente desiderio ammaliatore che spinge e motiva l'azione umana in una visione armonica in cui un tu ed un io divengono il NOI tanto atteso e dunque si conciliano entrambi tra corpo e spirito nel salto qualitativo di trasformazione dei personaggi che partecipano al poema. "Così come vogl'io, vorresti tu, di libertà inventiva investito, ma per l'essere vivo in rappresentazioni universali, esemplari che guidan l'agire umano per amore, onore ed eroismo dove l'intreccio erotico che vede disvalori, prevaricazione, ferocia, crudeltà, viltà pregiudizio, e soprattutto tradimento vien messo al bando, SENZA DISTINZIONE DI CAMPO, e SENZA AMBIZIONI DI MESSAGGI SOCIAL perché si devono riflettere messaggi che rilevino verità dei vari Orlando e Ruggiero che si distinguono dalla folla dei seppur fedeli somiglianti ad Olimpia, degli innocenti e calunniati Ginevre varie, ma che invece si ritrovano come Fiordigli che impersonano una variante della fedeltà tra Isabella e Doralice, belle intimamente, ma anche volubili ì, simili a concubine Fiammette che si contrappongono idealmente agli appassionati Bramante ed Olimpia, mentre Angelica, la cui fuga costituisce il motore dell'opera, rappresenta l'inseguimento ambizioso dei superbi insensibili al piedistallo delle profferte. L'amicizia di Lucillo con Lucignola, nel contesto social genera una rivoluzione d'animi delle donne, i cavalieri, l'arme e l'on ore dove ognun si rende disponibile alla mobilità de' core e decoro per viver entro el mondo seppur dissonante sia che si chiamino morescamente Rodomonte, Ferraù, Dardinello, Gradasso (che esprime anche un atteggiamento goliardico altezzoso), Marganorre, Sacripante (che esprime anche un atteggiamento scostante, caparbiamente ostinato), Oliviero e Rinaldo che sono disponibili all'avventura dei mutevoli sentimenti. Nella critica dell'esistenza si metta in paziente luce le costruzioni mediatiche negli influssi di struttura per modo che l'amicizia diventi intimità spirituale di radice di moderna interpretazione specie per il concetto hegeliano di libertà dei personaggi nelle indicazioni riflessive desanctisiane intorno alla naturalezza e spontaneità, unitarietà ed ironia per il poema amoroso dell'armonia indipendente dalla tendenza sessuale e libidica. S'intenda qui l'equidistanza o estraneità dal mondo effimero, superficiale e materialistico, per una composizione dei contrari, in progressive sfumature (non sono le 50 sfumature di grigio, sono le sfumature arcobaleno) di sentimento di uno e d'altro, come godimento del ritmo del repsiro poetico variato dalla vicenda umana, come contemplazione affettuosa che preferisce risolvere le contrapposizioni in un misurato sorriso scandito e rinnovato dal succedersi degli incipit dei versi che si stagliano fra le gesta. Frutto di saggezza non del tutto metafisica, il poema degli intrecci di Lucillo e Lucignola non è schematizzabile, ma disegna con tratto di leggerezza la spazialità dell'amore che alimenta la sapienza anche dopo il trapasso di vicenda in vicenda, di momento in momento per una fluente ricchezza di forza di virtù e di fortuna che si rende visibile solo nel dettaglio osservato e tenuto in debita considerazione. Nel movimento della variabilità umana e clandestina, noi come ci poniamo?? Noi cosa riveliamo agli altri? Siamo smarriti nel tentativo di maturità e nel dominio delle situazioni ed ecco perché solo i valori subliminali possono sostenerci nei privati affetti dando loro i giusti e corretti effetti nel saper come evadere dalla stancante banalità, noia e ripetitività quotidiana per scoprire il Regno della gioiosità fra intricati orditi e abbozzati discorsi moralistici, fra forze eterogenee e conflitti demotivanti per giungere alla possibile apoteosi della grandezza d'amore. Lucillo sapeva come fare ad aprire lo scrigno del cuore, ma la sua influenza satanica lo poneva al'additamento della Chiesa che Ariosto non aveva ben studiato e perciò non poteva nemmeno far bene alcun predicato. Vogl'io come te per essere il noi del pazzo amor di luna e tradurre il Furioso in fortuata conoscenza d'amor passione culturale di decoro e dignitosa decenza." 

lunedì 8 aprile 2024

 NUOVO SENSO DI CRISI DEL POSITIVISMO E FORMALISMO GIURIDICO. Si vogliono indicare atteggiamenti accomunati da una stessa posizione nei riguardi di tratti caratteristici del positivismo di stampo normativo per l'idea che le norme NON sono tali per il contenuto che propongono, ma per il modo e la forma con cui lo propongono. Il primo indirizzo è di solito fenomenologico, ma poi viene elaborato in post-utilitarista e tendenzialmente logico razionalista. Il diritto non è il frutto di una capacità strumentale o di una attitudine pratica dell'essere umano, ma bensì è una realtà di un modo d'essere che viene offerto alla persona che la può esprimere come condizione della propria esistenza. Infatti l'autonomia del diritto è una vera e propria esperienza dell'autonomia dell'essere e non invece data dalla differenziazione del giudizio giuridico dal giudizio etico, inteso come frutto della pratica umana. Nell'ambito delle competenze sanzionatorie a livello antitrust si era già in precedenza proposta la cosiddetta regola dei 2/3 del fatturato per grandi imprese e quindi si devono raggiungere ingenti fatturati per cui le operazioni di concentrazione ricadono su intese che sono meno nette per soddisfare in tempi utili gli accertamenti da parte dell'autorità garante che in ipotesi a partire da 100.000 euro/3 x 2 = 66.600 di fatturato ragionando sul differenziale di 33.400 con uno scarto dello 0,50% e quindi = 167 euro al mese ogni 33.400 di fatturato e quindi x 2 cicli di produzione minimi = 334 ogni 6 mesi = 2.004 x 12 mesi = 24.048 che vengono tolti dai 66.600 = 42.552 su cui si ragiona netti di spese e perciò rispetto ai 33.400 di differenziale si prospetta un guadagno minimo di 9.152 all'anno x 10 anni = 91.520 rimanendo scoperti rispetto ai 100.000 = 8.480 e perciò si devono aggiungere altri 6 mesi di attività che verranno riportati nel bilancio dell'anno successivo che sono in realtà di 1525 euro e quindi + 8480 = 10.005 guadagnando quindi 5 euro ogni anno x 10 anni + 2,50% = 50 + 250 = 300 euro e quindi 10.305 euro x 10 anni = 103.050 con un recupero crediti di 3.050 cioè esattamente il doppio di 1.525. Fatti non parole in tutte ma proprio tutte le scuole. 

 All'Istituto Alberto Marvelli a don Cristian Squadrani - INVISIBILI DISAGI - PROPOSTA IN BOZZA - INVISIBILI - Petali sommersi di pensieri impoveriti, fra zolle aride di deserti sentimenti: nel cerchio della vita la prece incensata avvolge il silenzioso cammino. Invisibili desideri d'amor perduto nel tempo che sfugge ad ogni moto. -   Sofia voleva proporre al dottor Paolo Manzelli avvocato una nuova visione di modello antitrust specie per le intese restrittive della concorrenza per piccole-medie imprese in accordi e coordinamento dei loro comportamenti sul mercato specialmente per quanto riguarda i contenuti i-commerce social nella spartizione del mercato pubblicitario, riducendo gli incentivi per poter operare in maniera efficiente, poco ingannevole, e truffaldina in modo da soddisfare meglio le esigenze dei consumatori. Esiste, infatti, una legge di ABUSO DOMINANTE quello che potrebbe avere sottilmente attuato l'editore Alessandro Ramberti mettendo la sua immagine di profilo social su un numero di cellulare che viene utilizzato in realtà da don Ugo Moncado per l'iscrizione a SPAZIARTI per fare in modo, attraverso un sotterfugio quanto meno sibillino, che il signor Alessandro Ramberti possa guadagnare il massimo dei contenuti privilegiandolo e decidendo così che egli abbia la prevalenza sul mercato social dell'Ufficio diocesano dedicato alle arti. Ma in base alla legge si dovrebbe calcolare la MEDIA dei guadagni tenendo conto del rischio di denuncia che potrebbe caro Paolo Manzelli essere il doppio di quello previsto in genere del 6% dato che per il signor Alessandro Ramberti è la prima volta che si affaccia al mondo social e non conosce nemmeno bene il discorso della REPUTAZIONE social che significa SERIETA' lavorativa che si discosta assolutamente dalla beffa e dalla truffa. Perciò siccome un social media manager guadagna dai 26.000 euro ai 48.000 euro bisogna calcolare per ciascun importo il 12% e quindi per il 1° importo = 3.120; per il 2° importo = 5.760 e poi si calcola la media di rischio e perciò 3.120 + 5.760/2 = 7.320 euro che si devono togliere dalla media degli importi possibili a guadagnarsi e perciò 26.000 + 48.000/2 = 50.000 euro - 7320 = 42.680 di guadagno effettivo su cui si ragiona/7320 = 6% di interessi di possibile guadagno sull'investimento e quindi 42.680 x 6% = 2.560,80 di guadagno e perciò diventano in sommatoria = 45.240,80 con un possibile ammanco ad arrivare ai 50.000 di = 4.759,20 considerati PROVA DEL 9 per log base 10 di 45.240,80/10 = 4.524 con un differenziale di antitrust rispetto ai 4.759,20 = 235,20 al mese di tasse che si deve pagare il signor Alessandro Ramberti per aprire e tenere acceso l'ufficio social diocesano dedicato all'arte e quindi X 12 = 2.822,40 che superano come si vede nei costi gli interessi di 2.560,80 di = 261,60 e perciò il signor Alessandro Ramberti avrebbe diritto di fare 261,60/12 mesi = 21,80 che vanno decurtati dalle tasse per 235,20 - 21,80 = 213,40 che moltiplica x 6 mesi (cioè i 180 gg della disoccupazione in quanto il lavoro è ciclico) = 1.280,40 di guadagno mensile e quindi 15.364,80 a livello annuale che si tolgono dai 42.680 = 27.315,20 che guadagnerebbe l'ufficio diocesano, in pratica il seminario (ah però che sostegno!!!). Successivamente Sofia proponeva una operazione di CONCENTRAZIONE per la legge n. 287/90 in cui si dice che la somma cara parrucchiera che hai avuto alle calcagna la Guardia di Finanza non debba superare determinati limiti prima di essere realizzata e qui è stato fatto un aggiornamento sui 36.000 euro che ora divengono grazie al calcolo di cui sopra 42.000 euro con un aggio, quindi di respiro per il signore della ditta di abbigliamento che oggi ho incontrato in un negozio di 6.000 euro e questo consentirebbe di abbassare i prezzi della parrucchiera da 70 euro ai 42 euro (colorazione, piega e taglio compresi) e per l'abbigliamento di poter usufruire di uno sconto del 28% (cioè si taglia l'IVA con un ulteriore incentivo del 3%) e perciò se per caso il signore voleva vendere un trench a 50 euro x 28% = 36 euro a cui lo vende ora x 100 pezzi venduti (grandissima moda diventare come Gerardo Colombo!) sono 3.600 euro guadagnati al mese x 3 mesi (primaverili) = 10.800 che si aggiungono al guadagno della parrucchiera di 42 x 10 clienti al gg x 26 gg lavorati al mese esclusi i festivi o riposi = 10.920 e quindi la parrucchiera guadagnerebbe 120 euro in più rispetto al negozietto di abbigliamento e perciò dovrebbe cedere in "comodato d'uso" (una cosa comoda comodissima!!) 120 euro/26 gg = 4% agli altri negozianti e quindi dovrebbe cedere 10.920 x 4% = 436,80 al mese di tasse minime x 12 mesi = 5.241,60 x 2 (abbigliamento e parrucchiera per andare a cresime, matrimoni, comunioni e festoni) 10.483,20 e quindi succede che si può reinvestire il differenziale di 10.800 euro guadagnati dall'abbigliamento - 10.483,20 = 316,80/2 = 158,40 che il negozio di abbigliamento può aggiungere in compartecipazione statale e quindi arriva a 10.958,40 e perciò deve cedere allo stato o meglio alla banca - 10.920 = 38,40 all'anno quando paga il 730 unico x 10 anni di lavoro = 384 e quindi questo significa che c'è la possibilità di un altro aggio di 384 - 316,80 = 67,20 x 10 anni = 672 che si aggiungono ai 384 = 1.056 con cui si trova in pensione la signora Marta Cartabia parrucchiera, però siccome la signora Marta è da 60 anni che ha lavorato allora ha diritto all'integrazione del 4% annuo di cui sopra = 42,24 x 6 volte i 10 anni = 253,44 e quindi raggiunge 1.056 + 253,44 = 1.309,44 di pensione e credo che le vada benissimo!!!. Infatti l'autorità garante della giusta ed equilibrata concorrenza annuisce positivamente per la maggior tutela delle risorse impiegate nella compartecipazione economica e nella divulgazione pubblicitaria e commerciale dove poi possono presentarsi valide occasioni di svendite o promozionali e quindi forza, avanti tutta, non poniamo in mezzo indugi ed impieghiamo meglio il tempo per riuscire a sconfiggere gli invisibili disagi: quelli di NON riuscire a capire bene come funziona la normativa. CIAO: