martedì 18 agosto 2020

Vivere l'abbandono – Trento 23-25 ottobre 2020

Con Massimo Parolini, che stando a Trento è in contatto con la Mariapoli e si farà carico di tutti gli aspetti logistici e non solo, siamo partiti con la kermesse di ottobre. Il tema è bellissimo. 

Video della kermesse (grazie di cuore a Beatrice Ballarini del Centro Mariapoli)


Venerdì 23 ottobre 2020: interventi di João Manoel Motta, Luisa Gretter Adamoli, Subhaga Gaetano Failla, Gianpaolo Anderlini, Alessandro Ramberti, Massimo Parolini, Gianni Criveller, Giuseppe Bucco, Adalgisa Zanotto, Salvatore Ritrovato

Sabato 24 ottobre 2020
prima parte: Eleonora Rimolo, Massimiliano Bardotti, Gregorio Iacopini, Adalgisa Zanotto, Nino Di Paolo, Gianfranco Mattera, Claudio Tugnoli

seconda parte: Anna Maria Ercilli, Alberto Folgheraiter, Daniele Pigato (interpretato da Massimo Parolini), conclusioni di João Manoel Motta

Potete scaricare il fogliettone con le note degli autori qui FogliettoneAbbandono.pdf


Vivere l’abbandono a Trento
23-25 ottobre 2020
 
“Vivere l’abbandono”. A tutti capita di sentirsi abbandonati o di abbandonare situazioni o persone di cui non riusciamo a reggere il peso. Ci può essere anche un abbandono inteso come affidamento a chi ci ama, a persone di cui ci fidiamo, per chi crede, all’abbraccio del Padre, all’intercessione di Maria o di un santo… Ci si può abbandonare anche artisticamente alla poesia, all’ispirazione, alla fantasia, al flusso del proprio inconscio… insomma ci sono vari modi di vivere i momenti di abbandono e la vita è certo un percorso di preparazione anche in questo senso. Come sempre la kermesse è aperta a chiunque desidera ascoltare e ascoltarsi, credente o non credente, agnostico e scettico, e offre ai partecipanti la possibilità di interpretare il tema in libertà in un massimo di 20 minuti per dare spazio a tutti (se ne possono utilizzare anche molti di meno) con una testimonianza, una piccola performance, un reading poetico, un racconto, un’opera d’arte, un mini-laboratorio. 
 

VIVERE L’ABBANDONO
MARIAPOLI DI CADINE (TN)

centenariolubichtrento.it centromariapolitrento.it

Venerdì 23 ottobre 2020 p.m.

Sigla Centenario 14.25-14.30

14.30 Gesù abbandonato > João Manoel Motta, nato il 31 aprile 1947 a São Paulo, è focolarino da 49 anni. Filosofo e teologo, per 32 anni è stato redattore e poi direttore dell’editrice brasiliana di Città Nuova. Giornalista e editore è laureato in Comunicazione Sociale e in Filosofia; Bacca-laureato in Teologia; PhD in Scienze della Religione, all’Universidade Catolica di São Paulo (2003). È Co-responsabile del Centro Chiara Lubich presso il Centro Internazionale del Movimento dei Focolari, Rocca di Papa (RM).

15.00 L’invito > Nata a Trento, Luisa Gretter Adamoli ha trascorso la sua infanzia nel sobborgo di Romagnano, trasferendosi poi nel capoluogo trentino; ora risiede a Martignano. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie presso la facoltà di Magistero dell’Università di Padova. È stata per vent’anni insegnante elementare. Appassionata da sempre di scrittura, arte e storia, scrive sia in prosa sia in poesia e per la sua attività letteraria ha conseguito numerosi premi a livello regionale e nazionale. Sue poesie e racconti sono stati trasmessi dalle sedi RAI di Trento e di Bolzano e da emittenti private; pubblicati in varie antologie, alcuni suoi testi sono stati tradotti in lingua tedesca. Fa parte del gruppo “Cenacolo trentino di cultura dialettale” diretto da Elio Fox e del direttivo dell’associazione “Pro Cultura” di Trento. Ha collaborato con il periodico UCT di Trento. È autrice di romanzi, biografie e studi storico-artistici.

15.20 Valigie > Subhaga Gaetano Failla è nato sul pianeta Terra, dove attualmente abita. Ha pubblicato narrativa, poesia e saggistica, in italiano e altre lingue. Con Fara: Il seminario di Vinastra (in 3x2), La signora Irma e le nuvole e numerosi testi in volumi collettivi. Con Aletti: Logorare i sandali e Il coltello e il pane. Con Ensemble: La casa sul molo di Nantucket e Il sogno di Opale . Altri testi sono apparsi su riviste e con Delos Books, Perrone, Historica, ecc., e trasmessi da Rai Radio. Poesie in inglese, poi tradotte in francese e tedesco, in Zen Poems e Haiku for lovers. Con Routledge: un racconto su Pascal e un articolo su Pasolini. Ha intervistato Paolo Poli, Mario Rigoni Stern, Giuseppe Bonaviri, Roberto Amato, Suad Amiry. Ha collaborato con la rivista inglese Hazy Moon The Zen Review, con la rivista Orizzonti e il blog Letteratitudine. Ha fatto parte di gruppi teatrali. Collabora con la rivista La Masnada e partecipa ad azioni letterarie teatralizzate. Recenti un suo racconto in A tu per tu (Fara 2020) Congiunti (Ensamble 2020) e l'articolo introduttivo al volume Respiro (Fara 2020).

15.40 L'abbandono in Dio. La via della tradizione chassidica > Gianpaolo Anderlini si dedica da quarant’anni a studi sull’ebraismo e ha focalizzato il suo interesse sull’interpretazione ebraica dei Salmi. È redattore della rivista QOL che si occupa del dialogo ebraico-cristiano. Tra i libri pubblicati: Parole di vita(Giuntina 2009), Ebraismo (EMI 2012), I quindici gradini. Un commento ai Salmi 120-134 (Giuntina 2012), Per favore non portateli ad Auschwitz (Wingsbert 2015), Qabbalàt Shabbàt. Meditazione sui salmi del Sabato (Aliberti 2017). Con Fara: Giobbe. Opera in versi (2018), Distopie (2020), Versi di/versi. Diario poetico ai tempi del Coronavirus (2020). 

16.00 L'abbandono “sospeso” in una poesia di J.L. Borges > Alessandro Ramberti (Santarcangelo di R., 1960) laureato in Lingue orientali a Venezia, ha vinto una borsa (1984-85) per l’Università Fudan di Shanghai. Nel 1988 consegue a Los Angeles il Master in Linguistica presso l’UCLA e nel 1993 il dottorato in Linguistica presso l’Università Roma Tre. Ha pubblicato in prosa: Racconti su un chicco di riso (Pisa, Tacchi 1991) e La simmetria imperfetta con lo pseudonimo di Johan Thor Johansson (1996). In poesia: In cerca (2004), Pietrisco (2006), Sotto il sole (sopra il cielo) (2012), Orme intangibili (2015), Al largo (2017). Con l’Arca Felice di Salerno ha pubblicato la plaquette Inoltramenti (2009) e tradotto 4 poesie di Du Fu: Paese in pezzi? I monti e i fiumi reggono (2011). Con la poesia Il saio di Francesco ha vinto il Pennino d’oro al Concorso Enrico Zorzi 2017. Nel 2019 è uscita la raccolta Vecchio e nuovo. Ultima raccolta Faglia (giugno 2020).

16.20 Giuseppe, il Pascoli abbandonato > Massimo Parolini, laureato in Antropologia filosofica all’Università Ca’ Foscaridi Venezia, è stato addetto stampa del Centro Universitario Teatrale di Venezia (fondato da Gaber) per il quale ha scritto e rappresentato le commedie Il medico della peste e Svevo e Joyce. Con le poesie Non più martire in assenza d’ali ha vinto il Premio Speciale al Concorso “S. Marco-Città di Venezia”. Come giornalista ha collaborato alle pagine culturali di vari quotidiani. Dal 1997 insegna italiano e storia nelle scuole superiori. Nel 2015 esce La via cava (LietoColle), I al Concorso Nestore di Savona 2016 e II premio al Giovanni Pascoli-L’Ora di Barga 2017. Ha dedicato un poemetto a Gloria e Marco, i due giovani morti nell’incendio della Grenfell Tower. Nel 2018 pubblica con Lieto Colle #(non)piove, dedicato a D’Annunzio e alla Duse. Nel 2019 collabora con l’artista Giuliano Orsingher ad E-VENTO scrivendo il poemetto Lamento per lo schianto. Nel 2019 è stato selezionato al Premio Pagliarani con L’ora di Pascoli poi edito nel 2020 da Fara. Sempre con Fara ha pubblicato la raccolta di racconti Cerette vincitori al concorso Narrapoetando 2020.

16.40 Edith Stein scrive al papa > Gianni Criveller (Treviso, 1961), dal 1991 al 2017 è vissuto e ha insegnato a Hong Kong, Taiwan, Macao e Cina popolare. Sinologo, storico e teologo, insegna, ricerca e scrive di Cina, teologia, storia, letteratura e cristianesimo. È specializzato nella missione gesuitica in Cina, in Matteo Ricci e nella controversia dei riti cinesi. Tra i suoi titoli italiani: Vita del Maestro Ricci, Xitai del Grande Occidente (Brescia, 2010); Matteo Ricci, missione e ragione (Milano, 2010); Fede e culture nell’attualità cinese (Varese, 2019). Dal 2017 è preside dello Studio Teologico Internazionale del PIME di Monza (affiliato alla Pontificia Università Urbaniana). Ha recensito opere di poeti e scrittori contemporanei. Ha scritto su e tradotto in cinese opere di Primo Mazzolari e Lorenzo Milani. Ha scritto saggi su Maria Maddalena, Etty Hillesum, Simone Weil, Edith Stein, Sophie Scholl e Grazia Deledda, Francesco Guccini (in Respiro, Fara 2020).

17.00 Separazioni > Adalgisa Zanotto vive a Marostica (VI). Suoi racconti e poesie sono inseriti in diverse opere collettanee nate dalle kermesse fariane. Ha ricevuto vari riconoscimenti con Fara ha vintoil concorso Rapida.mente 2015 (sez. Racconto) con pubblicazione nella omonima antologia. Nel 2016 dà alle stampe la raccolta di racconti Celestina. Seconda al concorso Versi con-giurati, ha ricevuto la pubblicazione premio di Sussurri e respiri (2017) contenente la plaquette Scendo piano di Edoardo Gazzoni. Nel 2018 ha pubblicato l’opera poetica D’ora in poi (Menzione d’onore al Premio Montano 2018 e Menzione di merito al Premio Di Liegro 2019) con la Prefazione di Gianni Criveller premiata al Città di Forlì 2019. È inserita in Respiro (Fara 2020).

17.20 Impronte lungo la strada > Giuseppe Bucco è nato a Marostica (VI) è là vive con la sua famiglia, grato alle colline, ai ciliegi e agli ulivi. Dice di essere un artigiano, mentre in tanti lo definiscono un designer. Ha avuto prova di aver il dono della creatività e di fatto si ritiene fortunato perché gli piace il suo lavoro e mai lo cambierebbe. Ama creare opere dalle inconfondibili linee pulite, che possano comunicare emozioni e passione per la vita, armonia e libertà. Libertà anche nel limite. È inserito in varei opere collettanee come Preghiera (e… (2016), Perdono: dal rancore al ricordo (2017), La responsabilità delle parole (2018), Distanze (2018).


17.40-10.00 Saluti conclusivi degli oganizzatori nel Centenario di Chiara Lubich centrochiaralubich.org/it

 


Sabato 24 ottobre mattina

9.00 Sigla Centenario

9.05 Saluti Massimo Parolini

9.10 Che cos’è l'abbandono > Eleonora Rimolo (Salerno, 1991) è Dottore di Ricerca in Studi Letterari presso l’Università di Salerno. In poesia ha pubblicato: La resa dei giorni (Alter Ego, 2015 – Premio Giovani Europa in Versi), Temeraria gioia (Ladolfi, 2017 – Premio Pascoli “L’ora di Barga”, Premio Civetta di Minerva) e La terra originale (pordenonelegge – Lietocolle, 2018 – Premio Achille Marazza, Premio “I poeti di vent'anni. Premio Pordenonelegge Poesia”, Premio Minturnae). Con Giovanni Ibello ha curato Abitare la parola. Poeti nati negli anni '90 (Ladolfi 2019). Con alcuni inediti ha vinto il Primo Premio “Ossi di seppia” (Taggia, 2017) e il Primo Premio Poesia “Città di Conza” (Conza, 2018). È Direttore per la sezione online della rivista Atelier. È Direttore delle collane di poesia Letture Meridiane ed Aeclanum per la Delta3 edizioni.

9.30 Abbandonarsi al bello e al bene > Massimiliano Bardotti (1976), poeta e attore, presidente dell’associazione Sguardo e Sogno fondata da Paola Lucarini. Tra i suoi libri: Il Dio che ho incontrato (Ed. Nerbini 2017); I dettagli minori (Fara 2018); Diario segreto di un uomo qualunque, appunti spirituali (Tau 2019, recensito da Elena Buia Rutt sull’Osservatore Romano ). Dal 2014 propone a Empoli, Prato e nella sua Castelfiorentino il corso di scrittura “Cut-up”. Nel 2017 fonda la Scuola di scrittura “La poesia è di tutti”. Dal 2018 conduce L’infinito, la poesia come sguardo ciclo di incontri con poeti contemporanei al san Leonardo al palco di Prato. L'intervento viene presentato assieme a Gregorio Iacopini
(Poggibonsi, 1996) cresciuto a Castelfiorentino. Studente di Filosofia all’Università di Pisa, amante della poesia, frequenta la Scuola di Poesia “La poesia è di tutti” partecipando a varie letture pubbliche in Toscana. Nel luglio 2019 interviene alla kermesse avellanita
La via proponendo un dialogo poetico scritto con Massimiliano Bardotti dal quale nasce Il colore dei ciliegi da febbraio a maggio (Fara 2020). È inserito in Respiro (Fara 2020).

 

10.00 Un abbandono dietro l'altro > Nicola (Nino) Di Paolo, impiegato comunale a Pero, paese alle porte di Milano, animatore di iniziative letterarie prima come bibliotecario, ora come membro della Proloco, ha pubblicato con Fara, nel 2007 e nel 2008, due libri di narrativa: Anno Santo 1975. Da Milano a Roma a piedi e Il primato della pietà. Nel 2012, con Montedit, ha presentato il saggio in versi Anteprima della Stoffa dell’Universo. È presente in numerose antologie, frutto delle kermesse fariane. Nel 2018, insieme ad altri otto coetanei, ha pubblicato con Sensibili alle Foglie il libro Zaré, narrazione dell’adolescenza loro e dell’amico Walter Pezzoli, ucciso nel 1980. Nel 2019 è uscita con Fara La stoffa dell’universo.

 

10.20 La voce dei bambini 

> Gianfranco Mattera (Ischia 1975), ha vinto il primo premio del concorso di racconti inediti Grenzen Frontiere (2013). Ha pubblicato la raccolta di racconti Anna e i Burattini (Curcu e Genovese 2014), il romanzo di formazione I Fiori di Parigi (Alpha Beta Verlag 2016), il libro Brutte Storie Bella Gente (San Paolo 2018) vincitore del premio della critica al concorso internazionale Gian Antonio Cibotto (2019) e il romanzo a due voci Le due madri storia di una bambina in affido (San Paolo 2020). Nel settore sociale vanta una ventennale esperienza professionale come educatore ed assistente sociale. Ha lavorato in vari enti pubblici del Trentino dove attualmente risiede.

10.40 La contraddizione dell’abbandono > Claudio Tugnoli (Budrio, 1953), già docente di Filosofia e Storia nei Licei, è Professore Associato in Filosofia Morale dal 2005, confermata dall’Abilitazione Scientifica Nazionale nel 2014. In servizio presso l’IPRASE del Trentino nel periodo 1999-2003, ha curato una dozzina di pubblicazioni che documentano l’attività di formazione e aggiornamento dell’Istituto. Accademico degli Agiati, membro del comitato scientifico di ASES (Associazione di Studi Emanuele Severino) dal 2017, segretario della rivista Rosmini Studies, membro del Comitato scientifico del Centro Rosmini presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento, presidente dell’Associazione Culturale “A. Rosmini” di Trento, tiene lezioni e seminari su logica ed etica dell’argomentazione presso il Dipartimento di Sociologia dell’Ateneo trentino. Collabora con le riviste: Dialegesthai, Filosofia e Teologia, Open Journal of Philosophy, Philosophy Study, Per la filosofia, QuiLibri. È autore di alcune decine di saggi, curatele e traduzioni (da tedesco, francese e inglese), nonché di numerosi articoli e recensioni critiche dedicati ad argomenti di filosofia morale, filosofia della religione e antropologia filosofica. Tra le ultime pubblicazioni: Il confine invisibile, Il Faro editore, Trento 2019; Filosofia del dilemma, Mimesis, Milano 2019; Filosofia del tempo e significato della storia, Tangram edizioni, Trento 2020.

11.00 I giorni del silenzio > Anna Maria Ercilli, è nata a Trento dove tuttora risiede con la famiglia. Soggiorna per alcuni anni in Liguria per lavoro e studio. Per un breve periodo lavora come impiegata. Riprende gli studi e si occupa nel Servizio Sanitario. Opera in varie associazioni culturali e nel volontariato. Pubblicazioni: Abbraccio,1983; Il dono inquieto, 1985; Piccole lame 1990; Dall’aria, alla terra, all’oblio, 1996; La porta di Tàriso, 2004; La stanza del colore provvisorio, 2013; Orlo blu, 2018. Antologie: La poesia nel Trentino-Alto Adige, Forum/Quinta generazione, 1988; Donne in poesia U.C.T. 1990; Controparole, Arca 1993; La conservazione dell’oggetto poetico, Laboratorio delle Arti 1996; La parola convocata, Laboratorio delle Arti 1998; Poesia in azione, Milanocosa 2002; Navigando nelle parole, Il Filo 2003; Hospite, Nicolodi 2004; Rane, quaderni di Correnti 2004; L’uomo, il pesce e l’elefante, quaderni di Correnti 2007; Con gli occhi di un cane, edizione Akkuaria 2007; E tuttavia ti cerco, Ancora 2008; d’Acqua è il mio nome, Akkuaria 2008; Viaggi diVersi, Assessorato alla Cultura Prov. Autonoma Trento 2010; Nelle pagine del tempo, EmmeTi 2011; Diario collettivo, Lua 2013, L’evoluzione delle forme poetiche, Kairòs 2013; Le stagioni per posta, a cura Circolo di scrittura autobiografica a distanza, Equinozi 2014,; iPoet, LietoColle 2018; Una lettera importante, Lua, Equinozi 2019; Quella volta, su un treno, Lua, Equinozi 2020. Riviste: Ghibli, Malvagia, R§S, Il Cristallo, Il Comunale, Poliscritture, La Mosca di Milano (2005, 2007), Il Monte Analogo (2009), Il furore dei libri, La Clessidra 2016. Collabora con la rivista R&S.

11.20 Il taglio delle radici > Nato a Trento il 27 settembre 1952, Alberto Folgheraiter – studi classici (liceo “Prati” e facoltà di Lettere Storia) – è giornalista professionista dal 1971. Ha svolto le mansioni di redattore presso il settimanale diocesano Vita Trentina, il quotidiano di Venezia Il Gazzettino e, dal 1979, presso la sede di Trento della RAI. Nella redazione trentina del telegiornale regionale ha svolto le mansioni di caposervizio e, successivamente, di vicecaporedattore. Ha curato servizi e collegamenti con le testate nazionali della RAI, per le quali è stato pure inviato in Africa e in America Latina. Nel 2007 è diventato Capostruttura Responsabile dei Programmi della sede regionale della RAI. Per quindici anni ha fatto il corrispondente dal Trentino-Alto Adige per il settimanale Famiglia Cristiana di Milano (1975-1990). Fra le sue pubblicazioni (che hanno ricevuto svariati riconoscimenti) ricordiamo: I santuari del Trentino (la devozione e la religiosità popolare di una comunità di montagna) 1998; La collera di Dio (sulle epidemie di colera nell’Ottocento trentino) 1992; I Dannati della Peste (sulle pandemie che in tre secoli devastarono villaggi e popolazioni) 1994; I Custodi del silenzio (la storia degli eremiti del Trentino) 1997, 2 volumi; I Sentieri dell’Infinito (storia dei santuari della regione Trentino-Alto Adige) 1999, due edizioni; I villaggi dai camini spenti (2 volumi, 2011 e 2013) I villaggi dai rami di rovo (3. vol. della serie I Villaggi, 2015). In preparazione: Il pane della vita, il sale della terra (riti e tradizioni del mondo contadino).

11.40 L'abban-dono nella malattia > Daniele Pigato (interpretato da Massimo Parolini). Daniele Pigato è Dottore di ricerca in fisica, attualmente collaboratore di ricerca presso il dipartimento di Fisica del Politecnico di Torino. Si occupa principalmente di fisica delle alte energie ed astrofisica. È coautore di numerose pubblicazioni scientifiche internazionali su riviste di settore (oltre 20) e direttore dell’Osservatorio astronomico biellese (OaBi). Si occupa anche di didattica e negli anni ha tenuto numerose conferenze presso scuole e istituti di ogni ordine e grado.

11.55 Intervento conclusivo di João Manoel Motta

12.05-12.15 Saluti conclusivi di Massimo Parolini e Alessandro Ramberti e Sigla del Centenario

Grazie di cuore al Centro Mariapoli Chiara Lubich per l’ospitalità.



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