giovedì 21 novembre 2019

Dove va l'universo? Che posizione vi occupa l'uomo? Il pensiero è solo dell'uomo?

Nino Di Paolo, La stoffa dell’universo, Fara 2019

recensione di Michele Caliano (astrofilo)


L’opera di Nino è un saggio narrativo molto interessante che affronta il tema della struttura dell’Universo e della sua nascita e fine (dal Big Bang al Big Rip o Big Crunch) e della sua composizione atomica. Si parla di vuoto quantistico (che in fisica per la legge della conservazione non esiste), della teoria delle Stringhe, della formazione della materia ordinaria: protoni, elettroni, fotoni, ecc., e delle forze fondamentali quali energia gravitazionale, elettromagnetica, nucleare forte e debole, per poi arrivare all’energia oscura che compone il 75% della struttura dell’universo, della materia oscura (20%) e della materia ordinaria (5%). Resta evidente che gli Astrofisici conoscono solo il 5% della struttura dell’universo, galassie, stelle, pianeti; il rimanente 95% è da scoprire così da confermare la costante cosmologica che predice l’evoluzione dell’universo. L’autore nel testo si occupa anche di paleoantropologia; della selezione evolutiva di Darwin; dei geni e della formazione riflessa del pensiero unica nel genere umano.
Questa ultima affermazione ci lascia perplessi in quanto sembra di intravvedere un nuovo medioevo del pensiero umano. La teoria del sistema tolemaico, che poneva la terra al centro dell’universo, oggi è presente nel pensiero unico dell’essere umano che pone sé stesso al centro dell’universo.
È questo un grave errore, in quanto sappiamo bene che la terra ha vissuto nei suoi cicli cinque grandi estinzioni di massa e diverse specie vegetali e animali si sono estinte. Nell’universo che conosciamo la statistica è molto propensa a confermare forme di vita intelligente. Gli esopianeti sono una miriade in quanto quasi tutte le stelle ne contengono alcuni, principalmente nella fascia abitabile. Nel nostro sistema solare è presente l’acqua anche sui satelliti di Giove, quale Europa, che ci danno buone speranze di incontrare la vita sia unicellulare che pluricellulare. Di certo della presenza di vita intelligente gli astrofisici non hanno avuto conferma, ma il cerchio si chiude con le nuove scoperte dovute ai satelliti Kepler e Tess nella ricerca di pianeti abitabili. L’equazione di Drake si avvicina sempre di più al risultato positivo di trovare vita intelligente.
Il saggio si presenta al lettore come un lavoro semplice anche nell’affrontare questioni difficili. Le domande poste sono di grande interesse.

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