domenica 9 settembre 2018

La bellezza di Vera: sogno o realtà?

William Protti: Vera, FaraEditore 2018
recensione di Vincenzo D’Alessio


http://www.faraeditore.it/html/narrabilando/Vera.html

William Protti con il racconto Vera è stato scelto dalla Giuria del Concorso Nazionale Narrapoetando 2018 indetto dalla Casa Editrice Fara di Rimini alla ricerca di nuovi talenti, classificandosi al secondo posto in graduatoria.
La vittoria al concorso offre all’autore la pubblicazione gratuita del suo lavoro.
Il racconto parla di un sogno, lungo e delicato, attraversato da un incubo.
Il primo pensiero è andato al mondo dei sogni. Alla canzone che per eccellenza ha portato la bellezza dei sogni alla ribalta del nostro pianeta:

“Penso che un sogno così non ritorni mai più: mi dipingevo le mani e la faccia di blu, poi d’improvviso venivo dal vento rapito e incominciavo a volare nel celo infinito…” (Domenico Modugno: Volare).

La ricerca della bellezza nel sogno resta il filo conduttore del racconto, una donna che incarni il femminino celato nell’anima di chi scrive e l’immagine della donna ideale sviluppata nel corso degli anni.
Una sincera richiesta d’affetto tesa a colmare l’assenza di una donna tenuta accanto.
La solitudine come scelta di un single non copre tutte le distanze del cuore.
L’incontro in sogno con la donna ideale, Vera, si svolge nei luoghi del quotidiano: Santarcangelo di Romagna e dintorni, a segno della serenità raggiunta in questo ambito frequentato con sicurezza da tempo.
I capitoli si susseguono docilmente sulla scorta di una scrittura “incalzante secondo un costrutto che permette una lettura agile.” (Massimo Parolini, giurato).
La realtà si affaccia a debordare la serenità del desiderio incarnato dalla figura femminile di Vera: 


“(…) sono catturato dalle sue mani ben curate, in particolare dalle sue unghie ricoperte da uno smalto turchese, vivacizzato da alcune sfumature in viola e da una miriade di brillantini, che rilucono come stelle.” (p. 19)

La descrizione delle unghie si potrebbe affiancare alla descrizione della Fatina nella favola di Pinocchio accorsa in aiuto del burattino di legno.
Diversamente dal filone surrealistico di Bontempelli i sogni di Protti sono quasi una realtà fruibile, profumata di desiderio, tangibile: 


“L’aria si fa rarefatta e cresce in me la sensazione di trovarmi ormai in un ambiente al di fuori del modo, un luogo dove gli unici esseri viventi siamo io e Vera.” (p. 34)

Undici capitoli con l’aggiunta di un’Appendice e delle Coincidenze.
Vera è il sogno ineludibile, ineguagliabile, desiderato in tutta la fragranza e la bellezza dell’Amore.
Stefano Martello, componente della giuria del Premio, aggiunge il suo graffiante scritto a questo racconto: 


“Un breve riepilogo, per legittimare – con eguale urgenza e necessità – la posizione di chi scrive e i contenuti declinati, in questo spazio finale dove tutto è acclarato e dove le intenzioni dell’Autore sono state svelate nei periodi morbidi e nell’eloquio soffuso che caratterizza le pagine appena trascorse.” (p. 87)

Al lettore spetta l’avventura nella Terra di mezzo tra il blu e Fantasìa.

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