lunedì 30 gennaio 2017

Prospettive diverse

Tullio Bugari, La tenda rossa viaggio nell’altrove
recensione di Giovanni Antonini




La storia sta alla base della vita. Non si può pensare all’oggi senza aver chiaro da dove veniamo. Sempre più spesso si sente parlare della storia come testimonianza del passato, come verità da ascoltare, da seguire, per far sì che l’uomo non commetta più le orribili gesta remote, affinché invece possa riproporre ciò che è stato amato e considerato giusto. Un passato come fondamento del presente, un passato come istruttore di vita, un passato come condottiero di verità. Un passato dal quale anche i bambini devono trovare gli spunti, capire il senso, sempre e comunque guardando dalla loro prospettiva. Una prospettiva diversa, più “bassa”, che vede con occhi speciali il mondo. La chiave di volta per avvicinare il bambino alla scoperta del passato è stuzzicarlo, trovare qualcosa per la quale lui sia disposto a mettersi in gioco. Tullio Bugari con il suo racconto riesce in questo intento. Riesce a far scoprire il passato a suo figlio. Ci riesce grazie alle sue abilità creative, fantasiose, innovative. Ha il potere di intrappolare il lettore nel suo racconto così come ha fatto con il suo bambino. Ha spiegato la scoperta del Polo Nord da parte degli italiani con il dirigibile Italia attraverso una favola nella quale però non mancano in alcun modo riferimenti reali, storici. Robinson è un bambino che si ritrova immerso nell’avventura dell’italiano Umberto Nobile, accompagnato dall’esploratore norvegese Roald Amundsen e dal finanziere statunitense Lincoln Ellsworth, avventura del 1928 sul dirigibile Italia, che si schiantò durante il viaggio di ritorno sulla banchisa polare. E a causa di questo terribile incidente per la prima volta partì una missione internazionale di soccorso. In questa storia si immerge una scuola elementare: i bambini si ritrovano protagonisti del soccorso dei naufraghi del dirigibile Italia. Storia nella storia; storia fantastica nella storia vera. Tullio Bugari riesce a creare un racconto di immensa creatività, unicità e coesione tra la realtà e la fantasia. Basandosi su questo modello si può insegnare ai bambini e ai ragazzi la Storia senza dover essere noiosi, immergendoli nel loro habitat, quello delle favole, dei racconti, così da renderli partecipi di un mondo ancora troppo grande per loro.
Ritengo che nella storia raccontata da Tullio Bugari sia presente anche un’altra verità: non solamente i grandi insegnano ai piccoli, ma anche i piccoli insegnano ai grandi. L’ombelico è un esempio puntuale. Certamente viene raccontata in modo giocoso la vicenda del periscopio, ma al suo interno è presente una straordinaria verità. Robin Williams insegnava ai suoi studenti nel film L’attimo fuggente di fermarsi un attimo, guardare il mondo da un’altra prospettiva, non limitarsi a vedere solo dal proprio punto di vista. Robinson fa lo stesso: insegna al suo Direttore a guardare da un punto di vista più basso, dall’altezza di un bambino, così da poter vedere la realtà in modo diverso. Grazie a questo racconto, ogni lettore bambino capirà la Storia, si meraviglierà e rimarrà catturato dagli avvincenti colpi di scena. Mentre, contemporaneamente, ogni lettore adulto verrà spinto a riflettere su molti aspetti della vita umana e soprattutto sulla grandiosa potenza della vista e sull’importanza della prospettiva. Un libro completo, un libro per tutti…



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