lunedì 29 giugno 2015
Il pittore di parole: in prima persona
Le parole sono un tesoro, una ricchezza, un elisir
Pubblicato il 29 Giugno 2015 da Marco Fratta.
Categorie: Il pittore di parole.
È notte, l’ennesima notte trascorsa in questo storico pub di Torino in cui, a periodi, lavoro come cameriere o barman. In fin dei conti sono un giovane scrittore degli anni duemila, quindi sono anche un cameriere, un barman, un piastrellista, un commesso, un operatore call center, eccetera. Ma bando a certe mestizie: ciò che ho da raccontare è meraviglioso.
È notte, dicevo. Sono dietro il bancone sommerso da scontrini, bicchieri da lavare, bottiglie di whisky che si svuotano a vista d’occhio. In sottofondo c’è Come Together deiBeatles e di fronte a me due ragazze che sorridono chiedendomi di poter bere gratis, poiché hanno racimolato soltanto due euro e trentacinque centesimi. Annuisco, allungo la mano verso la mensola delle bottiglie e sporgo loro la prima cosa che capita. Proprio in quel momento, con la coda dell’occhio, vedo entrare qualcuno: è Vlad.
Vlad è un pittore di professione che sta per compiere settantatre anni ma ne dimostra una cinquantina. È colto, intelligente, bravissimo nel suo mestiere, esperto di un sacco di cose. È anche un temuto giocatore di scacchi. Dopo averlo salutato mi accingo a preparargli il solito caffè. Contestualmente mi sovviene che la notte prima gli ho regalato una copia del romanzo Il pittore di parole. Sono trascorse soltanto ventiquattro ore dal dono per cui, nonostante il suo parere mi interessi moltissimo, evito un pretenzioso ritorno sull’argomento: sarebbe come stargli addosso. Del tutto inaspettatamente, però, a tirare fuori il discorso è lui. Ha gli occhi che sorridono ed il suo volto esprime la rilassatezza della soddisfazione. Si apposta dietro le due ragazzine col budget limitato e attende con pazienza di vederle andare via. Il momento in cui rimaniamo soli coincide con l’inizio di Something. Senza perdere il sorriso Vlad mi dice qualcosa: non dimenticherò mai le sue parole.
“Non posso fare altro che ringraziarti e farti mille complimenti. Nella mia vita ho letto migliaia di libri ed era da tempo, forse troppo, che non mi emozionavo così tanto. La storia, il suono delle parole, la purezza dello stile: un lavoro spettacolare. Mi hai fatto trascorrere la nottata su Youtube a riascoltare la discografia di Nick Drake mentre, nel frattempo, riflettevo sugli spunti di notevole originalità e sensibilità che hai fatto esternare ad un personaggio come James Bailey. Ciò che dici sugli artisti e sul pubblico è tutto rigorosamente vero. I poeti, per la maggiore, sono sempre stati degli emarginati, ciascuno alle prese con la propria sventura, ma nonostante ciò tu hai dato al mestiere un’immagine ricca di sogni, di tangibili emozioni, di grande empatia. Non smettere mai di scrivere Marco. Non smettere mai.”
Per anni ho sostenuto la seguente tesi: io scrivo per me stesso. E lo penso tuttora, non era una menzogna. Per me la scrittura è amore e l’amore è nutrimento: sarebbe oltremodo ipocrita dire “ho appena mangiato e l’ho fatto per voi”, questa sì che sarebbe una bugia, poiché ho mangiato in quanto avevo personalmente fame e il prossimo non c’entrava nulla. Detto questo, però, voglio sottolineare anche l’importanza del pubblico: i lettori, talvolta, restituiscono all’autore un’emozione identica a quella ricevuta. Quando il lettore sceglie di implicare la propria sfera emotiva di fronte ad un testo, di assorbirne realmente i contenuti, allora il suo ruolo diviene importantissimo sia per lo scrittore, sia per se stesso, sia per la società: un cervello impiegato al massimo delle potenzialità è unbene collettivo, non mi stancherò mai di dirlo.
Grazie Vlad. Non smetterò. Te lo prometto.
BOOKTRAILER
PREMIO FARAEXCELSIOR 2012
PREMIO DELLA GIURIA “PAESAGGI FUTURI 2013″
PREMIO GIOVANI “MICROEDITORIA DI QUALITA’ 2014″
PRESENTAZIONE AL LICEO GIGLI DI ROVATO (BS)
Marco Fratta
allblues_kind@yahoo.it
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