venerdì 28 novembre 2014

Lettera di Lilia a Colomba Di Pasquale

in occasione della presentazione recanatese
 
Alla carissima amica Colomba!
I miei interventi, di solito, non li scrivo, preferisco andare a “braccio”, ovvero cerco di capire guardando chi mi sta davanti quali parole e toni usare, ma questa volta ho voluto scrivere quello che mente e cuore volevano condividere con voi perché penso, anzi sono sicura, di trovarmi di fronte a persone che con me condividono una profonda amicizia per Colomba.
Non sono una persona che lascia trasparire molto le emozioni e sono profondamente rammaricata per non essere riuscita a mostrarti il profondo turbamento che ho provato nel leggere la poesia che conclude Il mio Delta, sono rimasta senza parole e mi fa ancora male quando ricordo il tuo viso un po’ stupito e deluso sicuramente ti aspettavi almeno un grazie: oggi desidero, anzi voglio, dirti grazie davanti a tutti, dalla tua poesia traspare un profondo sentimento di amicizia, quasi di gratitudine per esserci stata, ma anche di preoccupazione e di profonda paura di avermi persa.
Ecco ora cerco di recuperare, mi è più facile perché ho metabolizzato il profondo sentimento di gratitudine provato nei tuoi confronti.
Colomba, ci conosciamo da pochi anni, ma hai capito subito che sono una persona semplice, non mi piacciono i giri di parole e per questo ci siamo capite subito. Ho apprezzato il lavoro che hai svolto a scuola, per te non ci sono gli studenti, ma i ragazzi con i loro vissuti e per questo hai raccolto tanto.
Poche volte ho visto in altri insegnanti l’entusiasmo che hai profuso nei tanti progetti che hai sviluppato, ti sei spesa oltre misura per aiutare chi aveva bisogno, sei andata oltre l’impegno chiesto ad un docente, sei stata vicina a chi aveva bisogno di sentirsi accettata, l’hai sostenuta e fatta sentire parte della scuola, grazie anche per lei.
Lo stesso Comitato di valutazione chiamato a valutare il passaggio di ruolo ha riconosciuto le tue doti, alcuni passaggi del verbale:


“La docente ha mostrato nei confronti degli studenti disponibilità e attenzione alle problematiche di apprendimento, riuscendo a coinvolgere anche i più deboli.
Giudica molto positivo il lavoro svolto e l’impegno profuso nei molti progetti attivati nelle classi che hanno avuto esiti molto positivi.
Tenuto conto delle qualità intellettuali, la preparazione culturale e professionale, la diligenza nel comportamento, l’efficacia dell’azione educativa e didattica, la collaborazione con gli altri docenti, con il personale ATA, con gli Organi Collegiali della scuola.
Considerati i buoni rapporti instaurati con studenti e loro famiglie.”

Certamente anche a me manca il rapporto quotidiano con te, in particolare, la mattina, come dici nella poesia, soprattutto mi mancano le chiacchierate che si facevano al termine delle lezioni quando andavamo a casa, quel breve percorso che, in solitudine, si può percorrere in pochissimi minuti, diventava un “lungo percorso” i tempi dilatati non erano mai “patiti”, ma risultavano piacevoli. Quello che mi è sempre piaciuto è l’entusiasmo che metti in tutto quello che fai e il desiderio di condividere i momenti belli che vivi, testimoniati dai numerosi messaggi con le bellissime foto allegate che mandi, tanto che chi li riceve ha la sensazione di essere li con te. 

Chi mi conosce sa che sono sempre molto diretta e poco incline ai lunghi discorsi, pertanto concludo queste mie poche riflessioni con un grazie per avermi fatto capire che il mio modo di essere è stato apprezzato, e, come quando eri sorpresa per i miei comportamenti, ancora una volta ti confermo che sono così, prima di essere una preside sono una persona che crede in quello che fa, a volte sbaglia, ma sempre in buona fede e poiché il “punto” è molto vicino a casa mia, quando hai voglia di fare due chiacchiere, devia e suona il campanello!

Grazie e rimani sempre così.
Lilia

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