di Marco Bottoni
Sarò breve.
Sarò
breve.
Sarò breve.
Disse
Pipino.
Sarò Franco.
Disse
Battiato.
Io sono lo stato.
Disse
Luigi XIV appena incoronato.
Che io sia stato.
Disse
il congiuntivo passato.
Dove passa il mio cavallo non crescerà
più un filo d’erba.
Disse
Attila.
Bravo, e io che cosa mangio?
Disse
il cavallo.
Tempo di merda!
Disse
Noè.
‘Sto gran figlio di puttana del
Figliuol Prodigo!
Disse
il Vitello Grasso.
Avanti un altro!
Disse
il primo in lista per l’esecuzione capitale.
La miglior vendetta è il perdono.
Disse
il padre spirituale.
La miglior cosa è il condono.
Disse
l’evasore fiscale.
Sono sempre i milioni quelli che se ne
vanno.
Disse
l’imprenditore fallito.
Sarò sincero: i Cretesi sono bugiardi.
Disse Epimenide di Creta.
Questa
non l’ho capita in duemilacinquecento anni, e non la capirò mai. Disse il
Cretese.
Cretino.
No,
Cretese.
Ma Cretese cretino.
Vabbè.
Vabbè.
Si, si, si, si, sis sssieda.
Disse
il balbuziente.
Mi son rotto di essere sotto.
Disse
il sottotenente.
Parenti, sergenti!
Disse
la Figlia del Capitano.
Apriti, sesamo!
Disse
alla roccia Alì Babà.
Apriti, cazzo!
Disse
al suo paracadute il parà.
Anche per oggi non si vola.
Disse
lo struzzo.
Mi sono lanciato!
Disse
il razzo.
Mi sono scatenato!
Disse
il pazzo.
Mi sono rotto!
Disse
il…
Chi la fa… pulisca!
Disse
l’addetta ai bagni pubblici.
L’ultimo chiuda la porta!
Disse
il comandante del sommergibile.
Basta! Mi sono stancato di mia moglie!
Disse
il cannibale.
Non importa. Finisci le patate.
Disse
l’altro cannibale.
Ci sono ancora cannibali in queste
zone?
Chiese
l’esploratore.
No. L’ultimo ce lo siamo mangiati noi
la settimana scorsa.
Disse
l’indigeno.
La matematica non è un pignone!
Disse
Fausto Coppi.
Oggi a me, domani a te!
Disse
il realista.
Oggi a me, domani ancora a me!
Disse
il pessimista.
Meglio un uovo oggi che una gallina
domani.
Disse
l’opportunista.
Meglio un uovo oggi e una gallina domani.
Disse
l’egoista.
Meglio un uovo oggi.
Disse
la gallina.
Ho peccato, disse l’arbitro. Con un
rigore fasullo ho fatto vincere la squadra di San Siro.
Non merito il Paradiso, San Pietro.
Entra
pure, disse il Santo. Tanto io non sono San Pietro. Sono San Siro.
Cazzo! Mi ha morso una vipera!
Disse
il turista inviperito.
Se l’Arcivescovo di Costantinopoli si
disarcivescovocostantinopolizzasse, ti arcivescovocostantinopolizzeresti tu?
Disse il balbuziente. Guarito.
Sarò Franco.
Disse
Battiato.
Sarò Primo.
Disse
Carnera.
Sarò Costante.
Disse
Girardengo.
Sul Serio.
Disse
l’aeroporto di Bergamo Orio.
Sarò Bravo.
Disse
il Griso
Disse
il rabbino.
Sarò breve e circonciso.
(pausa)
Sarà, ma a me sembra che stiamo leggendo
un sacco di cazzate!
Disse
il primo attore.
Pare anche a me.
Disse
il secondo attore. Ma perché le avrà scritte, sto’ scemo di scrittore?
Aspetta, aspetta, non è finita.
Ecco,
qui ce n’è un’altra.
(pausa)
Dilla tu.
No,
dilla tu.
Sarò breve.
Disse
la vita.
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