lunedì 17 settembre 2012

La forza viva della memoria



A Calvanico, in provincia di Salerno, c’è una antica comunità insediatasi sotto l’egida della famiglia dei Conforti, i quali hanno dato luogo ad una lunga dinastia di feudatari che si sono distinti nella Storia della provincia del Principato Citra.  Intorno al XVI secolo giunsero in questa terra dei gruppi familiari di stirpe ebraica che sfuggivano, probabilmente, alle persecuzioni operate dalla Chiesa del tempo. Sono trascorsi diversi secoli ma la memoria di queste antiche famiglie è rimasta viva ed integra a testimone della Cultura della terra che li ospitava.
La devozione della gente di Calvanico, i Calvanicesi, è da circa millecinquecento anni rivolta all’Angelo per eccellenza, Michele, la guida delle milizie celesti. In questo modo, ancora oggi, le giornate dell’ “Apparitio” (6,7 e 8 maggio) sono momento di profonda devozione e sincera Fede. Gli anziani trasmettono ai figli, ai nipoti, questo credo. Tra questi anziani c’è  la signora Rosa Citro, ottantenne, che ha vissuto gran parte degli eventi succedutisi per la fondazione della cappella sul Pizzo San Michele (1567 mt.) nel Parco  Regionale dei Monti Picentini, ricadente nelle province di Salerno e Avellino.
Quest’anno, dal 16 al 25 agosto, l’Accademia Mediterranea di Societing (www.societin.org), con l’apporto dell’Università degli Studi di Milano, ha realizzato proprio a Calvanico un campo scuola per riprendere le antiche attività che caratterizzavano la cultura materiale di questi luoghi montani. Non solo fede, quindi, ma anche antiche tradizioni: tra queste la realizzazione del “catuozzo” per ricavare il carbone per gli usi domestici.
A guidare le operazioni di taglio della legna, impostazione della fornace, cottura, tempi di alimentazione e ricavato del carbone, è stata la signora Rosa Citro, custode silenziosa delle antiche necessità popolari. Una stupenda e riuscita operazione, durata diversi giorni,  sotto gli occhi assetati di conoscenza dei professori e dei docenti.
Alla fine delle operazioni l’Accademia Mediterranea di Societing ha rilasciato alla nonnina un attestato di riconoscimento che testualmente recita: “Con il presente conferiamo alla maestra Rosa Citro il titolo di gran custode della cultura mediterranea”.

La memoria è viva ed è fonte di rigenerazione della Cultura locale e nazionale.

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