mercoledì 14 maggio 2008

Le pillole di Enrica

brevissime e semplici note di lettura di Enrica Musio

Anno Santo 1975 di Nicola Di Paolo narra in forma di cronaca, ma anche come sorta di diario, un pellegrinaggio di alcuni ragazzini di una parrocchia lombarda, quando avevano la bella età di anni 17, tra Milano a Roma: si raccontano le loro divertenti avventure e anche i disagi del pellegrinaggio. È un bel libro: ci fa vedere la storia di quegli anni molto critici, gli anni di piombo, quando in tutta Italia impera una violenza troppo assurda segnata dalle Brigate Rosse, dalle stragi di Piazza Fontana, dal rapimento e dall’uccisione dell’on. Aldo Moro.
È un libro che per i giovani è storia.


Nel libro Storie con un altro finale, Barbara Rosenberg ci racconta alcune favole moderne, adatte anche per chi è già grande. Un libro umoristico.
Belle anche le illustrazioni di Max Parazzini, molto moderne, una sorta di arte pop.
Un testo che si legge scorrevolmente: definerei Barbara Rosenberg “la nuova Grimm italiana”.
In fondo, è sempre bello, anche da grandi, restare degli eterni bambini.



La Merca di Chiara Daino è un libro dal linguaggio molto duro e forte, anche riguardo al tema: l’anoressia. L’autrice la considera come un marchio duro e profondo che assilla l'esistenza. Un tema che non si può capire, se non si è colpiti, cosa si prova.
È un libro che fa riflettere e a tratti spaventa.
L’autrice non accetta alcun pietismo; è giustissimo che chi vive questo dramma non debba essere compatito, ma aiutato a trovare un vero equilibrio e un aiuto psicologico che lo porti alla completa guarigione.
Un consiglio: è un dovere leggere questo libro perché l'anoressia è un dramma in cui cascano troppe ragazzine di oggi. Il mito delle modelle supermagre ha cambiato i parametri della bellezza e queste nostre giovani donne non accettano più il loro corpo tanto da arrivare a gesti estremi.

Ne La signora Irma e le nuvole di Gaetano Failla, troviamo una serie di bei racconti e di belle storie di vita anche autobiografiche, racconti della terra natia dell’autore: la bella Calabria e Scalea. L’autore ha una scrittura elegante e visionaria, un moderno Federico Fellini tipo Amarcord.
È un libro avvolgente e delicato. Interessante l’idea dell’autore di usare anche il suo nome indiano Subhaga.





Il libro di Chiara De Luca La Mina (stra)vagante racconta con stile moderno e avvincente le avventure dell’autrice con una Vespa che lei ha chiamato “la Mina”. Una Vespa ormai stufa di partire che spesso abbandona la sua padrona per la strada.
Mi sono molto rispecchiata nell’autrice: anch'io considero la mia bicicletta una compagna, e la chiamo “la Romagna”. Con lei ho avventure simili a quelle dell’autrice De Luca; anche la mia bici ha avuto qualche noia, poi si è “aggiustata”. Ancora non è morta e gira sempre con me, sarei triste senza la mia compagna bicicletta.

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