giovedì 2 settembre 2010

Trecentocinquantadue parole compreso il titolo. In coda.

di Marco Bottoni

- Ciao, piccola!
- Buongiorno.
- Come stai oggi?
- Bene, grazie.
- Non mi fai entrare?
- No.
- Perché no?
- Il babbo mi ha detto di non fare entrare nessuno quando lui non è in casa.
- Ah, sì, capisco. A proposito, il babbo non è in casa?
- No.
- Venivo a cercare proprio lui… puoi dirmi dov’è andato?
- No.
- No perché non lo sai, o no perché non me lo vuoi dire?
- No perché no.
- Ho capito. E… sai dirmi quando torna?
- No.
- Allora, fammi entrare, così lo aspettiamo insieme.
- No.
- Insomma, piccola, cerca di capire! Sono già tre volte che vengo a cercare il tuo babbo, questa settimana, e una volta è al lavoro, un’altra volta è andato a fare un giro in automobile… ieri hai tirato fuori persino la scusa che è andato al Luna Park! Figurarsi, al Luna Park un uomo di più di cinquant’anni! Secondo te, io credo a queste fandonie?
- Non lo so.
- Non lo sai, cosa?
- Non lo so se ci credi.
- Insomma basta! Dimmi dov’è il tuo babbo perché ho assolutamente bisogno di vederlo! Subito!
- Ti ho detto che non lo so… e non so nemmeno quando…
- Ah, ma sento dei rumori! Forse è lui che torna…
- No! No papà, non entrare in casa! Ti prego, non entrare! No! No!!


Incredibile accanirsi del destino contro un operaio cinquantunenne residente nel bresciano. L’uomo è dapprima scampato a un pauroso incidente sul lavoro rimanendo miracolosamente illeso in occasione della caduta di un carico staccatosi da una gru, il giorno successivo, mentre era alla guida della sua automobile, è stato solo sfiorato da un mezzo pesante che aveva invaso la sua corsia di marcia e ieri, mentre si trovava al Luna Park, ha subito una lieve folgorazione senza riportare, fortunatamente, gravi danni. Questa mattina, al suo rientro in casa da una passeggiata, è stato colto da infarto ed è morto sul colpo davanti agli occhi della figlioletta di sette anni.

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